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Ninfeo bramantesco - Genazzano Via Pier Paolo Pasolini
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Lazio
Genazzano
Giardini sec. XVI
Quartiere 1
Scheda Storica
Il p. di Lottizzazione
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Il Ninfeo
Il giardino
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Villette Vs Ninfeo

Quale distanza possiamo considerare corretta per le nuove costruzioni nel rispetto dell'integrità delle vedute e delle caratteristiche storiche dell'edificio ?

Quello delle sorti del Nifeo di Genazzano è un caso già visto molte volte nei nostri centri storici, per questo di particolare interesse didattico scientifico soprattutto per lo situazione dell'urbanistica italiana. E' corretto destinare ad edilizia residenziale privata i terreni adiacenti ad un monumento simile ? quale distanza possiamo considerare corretta per le nuove costruzioni nel rispetto delle caratteristiche storiche dell'edificio ? per la sua visibilità ed il suo corretto stato di conservazione ? A sentire il Sindaco di Genazzano sembra proprio tutto regolare, vista la difesa d'ufficio rilasciata dopo le polemiche di questi mesi. Il primo cittadino difende a spada tratta tutta la pianificazione dell'area arroccandosi nella cronologia. Il piano risale infatti a una variante al prg degli anni '80 e che ha consentito di completare, con i cantieri di questi mesi, la lottizazione a ridosso del Colle Pezzuto. A guardare bene le carte e passeggiando nelle varie direzione del sito del Ninfeo invece, le visuali da e verso la strada Pier Paolo Pasolini sono abbastanza eloquenti: la prospettiva del monunento interseca sistematicamente i volumi delle nuove masse edilizie in costruzione e di quelle vecchie realizzate negli anni '50 come documentiamo in queste pagine..

Degrado

"Che il Ninfeo non sia nelle migliori condizioni nessuno lo mette in dubbio. Basta alzare lo sguardo e vedere intorno per capire che il problema principale non è solo del Comune di Genazzano o dei responsabili della costruzione, ma in particolare degli organi istituzionali superiori che non hanno mai assicurato garanzie ad uno dei capolavori del Rinascimento italiano. La stessa mancanza di risposte da parte della Sopraintendenza - che non ha mai vincolato l'area del Ninfeo - e delle stesse istituzioni regionali - che tardano a fornire finanziamenti per la riqualifica del luogo, nonostante siano tre anni che il Comune di Genazzano richiede esplicitamente alla Regione soldi per la rivalorizzazione e restauro - testimoniano quanto, in fondo, poco credito sia dato ad un patrimonio storico culturale come quello del Ninfeo di Bramante." Simona Rocchi - decoderonline.it - 17/3/12

Giardini sec. XVI
Ninfeo bramantesco

Fig. 1 - Ninfeo bramantesco Genazzano. Vista del ninfeo dalla via Pier Paolo Pasolini verso il colle Pezzuto con la lottizzazione residenziale in corso di realizzazione. I nuovi volumi edilizi, cinque villini, intersecheranno sistematicamente con la vista prospettica del ninfeo da Piazzale Matteotti e lungo la strada verso via Ardini.

Fig. 2 - Ninfeo bramantesco Genazzano. Vista del Ninfeo dalla quota del rudere verso la strada Pier Paolo Pasolini. Sullo sfondo ben visibili i volumi edilizi residenziali degli ani '50 costruiti tra via dell'Acquasanta e P. Pasolini che arrivano sino all'altezza di 9 mt. Gli edifici ingombrano la visuale dalla quota del giardino e si associano come 'invariante prospettica' con il Ninfeo.

Fig. 3 - Ninfeo bramantesco Genazzano. dettaglio della posizione del rudere del Ninfeo rispetto a piazza Matteotti e via Pier Paolo Pasolini (quadrato rosso). Sulla parte destra (nella foto aerea con villette sparse) si vede la zona residenziale oggetto dell'edificazione. In questa area fu approvata una variante al PRG negli anni '80 con un piano di lottizzazione convenzionato.

Fig. 4 - Ninfeo bramantesco Genazzano. Posizione del Ninfeo (sagoma in rosso) rispetto al tessuto urbano del centro storico (sulla sinistra) con via Pier Paolo Pasolini e l'area oggetto della lottizzazione teatro attualmente dei cantieri delle villette in costruzione (sulla destra).

Archivio

Il ninfeo di attribuzione bramantesca, esoterico e alchemico congegno formale integrato nel paesaggio

"Il cosiddetto “Ninfeo” di Genazzano fu edificato nei primi decenni del Cinquecento ad opera di maestranze bramantesche. L’impronta stilistica del Bramante appare chiarissima. L’edificio si articola in un loggiato a tre campate che immette in un ambiente absidato retrostante e, a sinistra, in un piccola stanza ottagona con vasca circolare al centro; ai lati del loggiato l’edificio si prolunga in due stanze quadrate con piccoli ambienti retrostanti. Le arcate della facciata poggiano su massicci pilastri con un ordine gigante di semicolonne sul fronte e inquadrano prospetticamente le retrostanti tre serliane che a loro volta si aprono sugli spazi dell’ambiente absidato interno. Gli involucri murari sono scanditi da cinque ordini architettonici di diverse dimensioni, coordinati tra loro: semicolonne giganti della facciata, paraste che sorreggono gli archi d’imposta delle volte, colonne e paraste delle serliane, lesene maggiori e minori delle esedre. La loggia funge da vestibolo; dietro si aprono i tre ambienti corrispondenti posti in posizione sopraelevata, formanti il vero e proprio ninfeo." Testo tratto da Piero Scatizzi - Michela Lucci

Bramante

"Ai piedi della loggia una scalinata, ora interrata, scendeva verso il piano della valletta, dove scorre il ruscello chiamato “Fossato”. Una diga costruita più a sud permetteva di chiudere il deflusso del Fossato e di allagare la valletta, creando un lago artificiale ai piedi del Ninfeo, testimoniato da un atto notarile. Due muretti a forma di esedra si prolungavano a partire dai fianchi laterali del Ninfeo e racchiudevano lo specchio d’acqua ai piedi dell’edificio; di quello a nord resta un tratto alto circa 80 cm., prima dritto e poi curvante. L’accesso dalla via pubblica all’edificio corrispondeva all’attuale ingresso a gradoni. Lì, infatti, era il toponimo “la Porta del Giardino”. Perché i Colonna, signori feudali di Genazzano, decisero di costruire il Ninfeo in quest’area ? ragioni possono essere molteplici e concorrenti: - qui, nella valle e contrada di Soglia, erano i terreni, di loro diretta proprietà, più vicini al centro abitato; - l’edificio costituiva un luogo di sosta lungo la via che da Genazzano conduceva a Paliano, dove i Colonna avevano la loro riserva di caccia (“la Selva”), svago preferito all’epoca da queste famiglie di nobiltà guerriera; - un casino in una valletta ombrosa, affacciato su un corso d’acqua o un laghetto, costituisce un tipico vagheggiamento della cultura umanistica." Testo tratto da Piero Scatizzi - Michela Lucci

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