Complesso
aragonese di S. Maria Assunta
"Stiamo
assistendo ogni giorno a nuove aggressioni del territorio dettate dalla profonda
disattenzione della classe dirigente e dal notevole tasso di ignoranza artistica
e culturale in genere che dilaga nella città di S. Maria a Vico in provincia di
Caserta. Bisogna aggiungere a questo il disinteresse dei cittadini da tutto quanto
avviene sul territorio. Non ci si rende conto che la Città appartiene a chi la
vive, non solo a chi a la governa. Di fronte ai numerosi lettori che dichiarano
di condividere la linea dei miei articoli di protesta poche sono, poi, le iniziative
che materialmente vengono messe in campo per contrastare quanto ogni giorno avviene
sotto gli occhi di tutti. Parlo dei continui abusi edilizi, della selvaggia edificazione
di abitazioni di scarso valore architettonico realizzata a danno dell'ambiente
per mano di imprenditori avventurieri, spesso dell'agro casalese, dell'accettare
sommessamente le regole imposte dalla malavita organizzata. Per non parlare di
quanto sta avvenendo in questi giorni con la questione dell'edilizia economica
e popolare, che arricchirà la nostra comunità di nuovi bisognosi provenienti dalla
provincia."
"Dopo
il caso della devastazione e ricostruzione delle fattezze architettoniche della
Congrega del Loreto, di cui ho ampiamente trattato lo scorso anno, in questi
giorni si sta avvicinando quello del Complesso aragonese dell'Assunta.
Sono stati, infatti, approvati e finanziati nuovi lavori di recupero per la casa
dei Missionari Oblati di S. Maria a Vico al fine di garantire e sistemare
i nuovi alloggi per gli ormai anziani padri che abitano la casa. Fin qui niente
da obbiettare, se non fosse per il fatto che i lavori dovranno essere estesi anche
al "rifacimento" della facciata del Complesso e che per la stessa sono
previste opere dei demolizione e ricostruzione dell'intonaco Settecentesco e degli
stucchi che la adornano e successive manomissioni alle cornici tufacee del
Cinquecento."
"E'inutile
precisare che sia gli stucchi che l'intonaco sono parte integrante dell'edificio
ritenuto di valore storico-artistico e, quindi, "testimonianza storica avente
valore di civiltà" che rappresenta, assieme all'intera massa strutturale ed
architettonica, l'oggetto della tutela come previsto dal "Codice dei beni culturali".
Tutto questo sta avvenendo sotto gli occhi dell'attivissimo e stimatissimo Padre
Santino, che, pur riconoscendo l'inappropriatezza delle lavorazioni progettate,
non riesce contrastare da solo la volontà della casa Provinciale, che si
è generosamente fatta avanti per impegnare le somme e assegnare i progettisti
per l'intervento. La scelta dell'impresa, poi, è stata lasciata ai religiosi locali,
che, non notando i risultati davvero deludenti della Congrega del Loreto,
hanno pensato di affidare i nuovi lavori del complesso agli stessi demolitori!
Il vero e più gravoso problema è che l'intervento sarà diretto da professionisti
che non conoscono affatto la nostra realtà territoriale e tanto meno le basi della
conservazione di un bene già oggetto di tutela, visto il progetto prodotto. Non
è più possibile concedere sconti di termini per costoro, valutati i risultati
dei recenti lavori su cui si sono cimentati e per i quali il funzionario di zona
della Soprintendenza interpellato ha dichiarato di non aver potuto a fare nulla
per evitare il peggio, considerato che non si era a conoscenza del linguaggio
del restauro!"
"Se
non si interviene in maniera massiccia, contro questo genere di operare, la facciata
del Collegio verrà interamente demolita, per lasciare spazio ad un nuovo intonaco
di cemento che annullerà per sempre i segni che il tempo ha lasciato della configurazione
architettonica Settecentesca. È necessario che l'intonaco e gli stucchi della
facciata vengano conservati, che vengano consolidate le parti che sono prossime
al collasso e restaurate (non demolite) le superfici ancora esistenti."
"Ricordo
ai lettori che lo scorso anno la Regione Campania ha finanziato alla facoltà di
Architettura della Seconda Università di Napoli la realizzazione di un convegno,
mostra e di una giuda al restauro del complesso dell'Assunta, che si terrà entro
settembre 2008 a cura dello scrivete, per gli studi e le proposte di restauro
prodotte nel biennio 2005-2006 con il corso di Laboratorio di Restauro Architettonico
B della stessa Facoltà."
"Con
la mostra verranno esposte quaranta tavole di progetto del Complesso, prodotte
nell'ambito del Laboratorio di cui il sottoscritto era coordinatore per Santa
Maria a Vico ed Arienzo, ed organizzata una conferenza con noti studiosi del settore
di fama nazionale, nonché presentata una Guida al Restauro, nella quale il progetto
di restauro dell'Assunta è parte fondamentale. L'intero lavoro svolto dalla facoltà
di Architettura, dopo quello della Congrega Loreto, è stato ancora una volta ignorato
per dare spazio a proposte di dubbio valore culturale su un bene unico e di notevole
interesse storico ed architettonico che deve essere tutelato."
Dott.
Arch. Mariano Nuzzo
Dottore di ricerca in Conservazione dei Beni Architettonici
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