Ristrutturazione
con frammentazione residenziale del palazzo rinascimentale Busini-Bardi
in via de' Benci
"Questa
Associazione il 7 novembre 2005 ha avanzato richiesta alla Soprintendenza
ai beni ar-chitettonici e per il paesaggio di Firenze-Prato-Pistoia,
sulla base di una segnalazione, di tutti gli estremi relativi alla
notifica, per il particolare inte-resse artistico-storico, del Palazzo
Busini-Bardi-Serzelli posto in via de' Benci a Firenze, anche
al fine di verificare la congruenza dell'intervento in atto. Secondo
la segnalazione, l'edificio di cui sopra, di attribuzione brunelleschiana,
viene interessato da intervento di ristrutturazione urbanistica
con opere di frazionamento diffuso di superfici e volumetrie,
con atti amministrativi essenzialmente rappresentati da alcune denunce
di inizio di attività che vanno ad interessare, tra l'altro, oltre
gli interni, anche alcune parti esteriori prospettiche del com-plesso
stesso.
Con
successiva corrispondenza, l'Associazione precisava alla Soprintendenza
che il palazzo - notificato ai sensi della legge 1089/39 - "rappresenta
una tappa fondamentale del rinascimento architettonico fiorentino
ed è riconosciuto come tale da generazioni di studiosi"; pur in
disuso da anni, si ritiene che, dato il suo valore storico ed architettonico,
meritasse di essere acquisito da un ente pubblico, sottraendolo
alla speculazione privata per destinarlo a un riuso compatibile
con la sua natura; ovvero, se "privatizzato", dovesse essere ritenuto
meritevole di estrema considerazione per quanto riguarda gli atti
di progettualità inerenti il suo recupero."
In
effetti, allo stato, l'immobile viene interessato da un intervento
massivo di completa ristrutturazione, con alterazioni del corpo
di fabbrica origi-nario tramite il frazionamento di superfici utili
e vo-lumetrie consequenziali, che vanno ad interessare tra l'altro,
a livello prospettico l'originarietà delle facciate. Dagli accertamenti
sinora svolti, risulta che i lavori vengono eseguiti in forza di
quattro denunce di inizio attività (DIA), rispettivamente con le
prati-che numero: 4405/2003 presentata il 6/08/2003 (prot. 29075/2003)
richiedente Marco Salvini per la BARDI S.R.L. - via de' Benci 5
- definita, con la 5202/2004 presentata il 22/9/2004 (prot. 45241/2004)
variante alla DIA 4405/2003 via de' Benci 5 richiedente Marco Salvini
per la BARDI S.R.L. - definita, con la 3941/2005 presentata il 13/7/2005
(prot. 40157/2005) variante alla DIA via de' Benci 5 richiedente
Paolo Mazza per SPA AMPLIFIN - definita, con la 5697/2005 presentata
il 21/10/2005 (prot. 57526/2005) variante alla DIA via de' Benci
5 richiedente Paolo Mazza per SPA AMPLIFIN - al 24/10/2005 la pratica
relativa risulta al momento in istruttoria. Stante quanto è possibile
verificare su internet al sito http://www.360interactive.co.uk/florence,
dopo la ristrutturazione dovrebbero risultare numero ven-tuno appartamenti.
Esaminando
le superfici utili di alcuni di questi, così come rilevabile circa
l'entità delle superfici riportate - vedi apartament one (mq 146,56),
two (mq 167), nine (mq 181,36), ten (mq 192,58), eleven (mq 247,96),
twelve (mq 207,77), fourteen (mq 137,01), sixteen (mq 154,01), seven-teen
(mq 144,08), twenty (mq 186,59), twenty-one (mq 241,27) - virtualmente
e di fatto, queste dopo la loro alienazione in proprietà, potrebbero
consen-tire agli aventi titolo la realizzazione di ulteriori ap-partamenti
con valori medi di 60-70 mq, così come già previsto per numero 10
appartamenti sui 21 enunciati. Con ciò si prescinde da quanto previsto
dall'art. 11 capo II della legge 1089/39 recepito dal Testo Unico
490/1999 - Art. 21 e Art. 20 del Nuovo Codice dei BB.CC. che recita: "I Beni Culturali non possono essere distrutti,
danneggiati, o adibiti ad usi non compatibili con il carattere storico
od arti-stico oppure tali da recare pregiudizio alla loro conservazione". Nel caso di fattispecie il riuso delle destina-zioni dell'edificio
è stato dettato esclusivamente dalle intenzioni del privato, piuttosto
che da una necessaria supervisione della Soprintendenza e dalla
Carta del Restauro Italiana."
Ugo
Cianchi - I.N.
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