La
pianta centrale nell'Adriatico, la committenza di Giovanni della
Rovere. Relazioni con lo spazio dell''incisione prevedari'
"Eretta
nel 1492, su disegno dell’architetto Baccio Pontelli, S.M.N. è una
delle più belle costruzioni rinascimentali delle Marche. L’ingresso
della chiesa è incorniciato da uno stupendo Portale in pietra scolpita
in basso rilievo. Tipologicamante a 'pianta centrale' seppur non
esattamente quadrata (..) la chiesa è staordinaria soprattutto per
lo spazio interno. La costruzione ha una bassa facciata rettangolare
con paramento in mattoni, posto in risalto da una fascia a riquadri
sopra la quale si aprono tre oculi strombati (tondi) corrispondenti
alle tre navate interne che sono divise da quattro colonne cilindriche
di ordine architettonico tuscanico, sormontate da semplici capitelli
sui quali poggiano gli architravi che sorreggono, sia la cupola
emisferica a calotta su cui è posto un lanternino, sia il sistema
di volte a crociera.
Il portale in pietra rappresenta un vero unicum per livello
progettuale dove il Pontelli supera il fasto dei portali del Palzzo
Ducale di Urbino, costruito con un Ordine Corinzio con piedistallo
e trabeazione secondo la grammatica del testo vitruviano. Le colonne
sono all"Antica" con il fusto scanalato. Il manufatto pare opera
delle meastranze di Urbino." (L.b.c.)
"La
chiesa di S. M. Novella, a pianta centrale, venne edificata nel
1492 su progetto dell’architetto fiorentino Baccio Pontelli, per
volere del giovane principe Giovanni Della Rovere nel tempo in cui,
il piccolo ma strategico Castello di Orciano, entrò a far parte
dei suoi possedimenti marchigiani, ottenuti nel 1474. Infatti, in
quell’anno, cacciata da oltre un decennio, la potente signoria dei
Malatesta e dopo una breve sottomissione alla signoria dei Piccolomini
(1463-64), il Vicariato di Mondavio. con 24 castelli compreso quello
di Orciano, ritornato al diretto dominio della Santa Sede, il nuovo
Papa Sisto IV (Francesco Della Rovere), lo concesse in Feudo, insieme
con la città di Senigallia, al proprio nipote Giovanni Della Rovere
che sposò Giovanna figlia di Federico da Montefeltro Duca di Urbino.
Giovanni Della Rovere, durante il periodo della sua signoria, dimostrò
particolare interesse per l’architettura militare con la costruzione
di poderose Rocche di cui si citano soltanto quella di Senigallia
e quella di Mondavio."
(..)
"Un
sguardo all’antico Castello, nella cui area si trova il già citato
edificio, inglobato nella poderosa struttura della preesistente
Torre Malatestiana. Disteso sul crinale di una collina, domina da
lontano il panorama il Castello di Orciano a 267 metri sul livello
del mare. Lievemente digradante da sud-ovest a nordest, è ormai
un unico agglomerato con il vecchio borgo e i fabbricati più recenti.
Il Castello, oggi Centro Storico, fu il primo nucleo abitativo di
Orciano, e nonostante il trascorrere dei secoli, conserva la sua
struttura originaria con gli stretti vicoli, le stradine selciate
e con la robusta cinta muraria a scarpata, interrotta da due ingressi:
a sud-ovest l’accesso principale in salita con la porta ad ampio
arco che, insieme con la Torre civica coronata da cupolino e munita
di orologio, fa da fondale alla vasta piazza Garibaldi; a nord-est
e precisamente al termine della via che inizia subito dopo la porta
ad arco e che è dedicata al nobile cultore orcianese Cosimo Betti
(1727-1814), è ubicato l’accesso secondario."
(..)
"L'armonia
delle linee architettoniche e dei colori all’interno della Chiesa
poggiante su due eleganti e snelle colonne scanalate a capitelli
corinzi, i quali, sorreggono l’architrave sopra il quale è collocato
il frontone impreziosito da fregi in bassorilievo. Da notare che
le suddette colonne distaccate dalla parete, poggiano a loro volta
su due ampi piedistalli. La tradizione locale, vuole in Raffaello
Sanzio di Urbino, il progettista o quanto meno l’ispiratore del
portale; ma si tratta di un riferimento non documentato. Ma se il
portale è così stupefacente, non da meno è lo spazio interno della
Chiesa"
Testo
tratto da Fondazione Carifano -la
Chiesa di S. M. Novella
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