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Albergo
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S.
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Albergo Terme - archivio |
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Nasce
l'osservatorio nazionale |
27/4/2004
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"Sarà
istituito a breve nella nostra città, l'Osservatorio
nazionale che consentirà di evitare l'alienazione incontrollata
dei beni dello Stato di particolare rilevanza culturale, come reso possibile
in prima istanza nel decreto Tremonti. La notizia è stata data ieri mattina in
una conferenza stampa, ospitata presso la presidenza del Parco di San Rossore,
cui hanno preso parte, tra gli altri, l'on. Ermete Realacci, il sindaco di San
Giuliano Gabriele Santoni ed il presidente del Parco Giancarlo Lunardi. La nascita
di questo Osservatorio nazionale, è la naturale conseguenza dell'azione che, il
Comune di San Giuliano, ha dovuto sostenere, all'indomani dell'entrata in vigore
della "Tremonti", per evitare la perdita dello storico edificio che occupa l'antico
albergo le Terme, già di proprietà dell'Inpsi il diritto di prelazione, del Comune
termale si è reso possibile dopo l'avvento del nuovo Codice sui Beni Culturali
che di fatto contiene diversi punti di collisione con la "Tremonti". Una esperienza
che ha avuto buon fine solo e soltanto grazie alle competenze dei tecnici e dei
legali comunali e della forte pressione politica esercitata da Ermete Realacci
che sul caso aveva rivolto un'interrogazione a risposta immediata unitamente al
collega, di partito Andrea Colasio. «E la prima esperienza italiana - dice
Realacci - che consente ad una amministrazione locale, di evitare L'albergo delle
terme a San Giuliano l'alienazione di un edificio di tale rilevanza storico-culturale.
Purtroppo di questi casi ne registreremo moltissimi; non tutti i cpmuni, nella
fattispecie quelli più piccoli, avranno mezzi tecnico-economici e strumenti politici
per far valere i diritti, che poi sono di tutti perché mirano alla salvaguardia
di un patrimonio irrinunciabile. Per questo - conclude Realacci l'è sperienza
di San Giuliano sarà messa a disposizione di tutti all'interno di un progetto
che darà corpo e sostanza al primo Osservatorio italiano che monitorerà gli edifici
di particolare valenza storico, artistica ed ambientale a rischio di esser venduti».
La nuova struttura, che vedrà all'opera numerosi specialisti e personaggi di indiscussa
rilevanza culturale, quali il direttore della Scuola Normale di Pisa, prof. Settis,
troverà ubicazione all'interno dell'Ente Parco che tra le altre cose fornirà tutto
l'appoggio attraverso il proprio Centro studi. «Cultura ed ambiente - afferma
Giancarlo Lunardi - nel nostro territorio, costituiscono un binomio imprescindibile.
Tra flora e fauna si ergono anche manufatti ed edifìci di indiscussa valenza storica.
Sarebbe quindi assurdo che queste testimonianze, un domani, potessero essere cedute
al miglior offerente». Tranquilli, invece, secondo Gabriele Santoni, non possono
stare i colleghi di altri Comuni meno fortunati. «Non tutti hanno la fortuna.-
dice Santoni - di avere tecnici e consulenti come la nostra amministrazione, appoggi
politici e disponibilità economiche per poter poi esercitare il diritto di prelazione
che una volta riconosciuto. Il tutto dopo aver istituito una pratica nei tempi
prescritti di 60 giorni. Un tempo a dir poco irrisorio per un procedimento così
difficoltoso».
Nasce a San Giuliano un Osservatorio nazionale per la loro difesa - Doady Giugliano
TIRRENO Pisa, 27 APR 2004. | |
L'albergo
Terme verso i privati |
25/2/2004
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"L'albergo
delle terme verso i privati ma il Comune lotta per i suoi diritti. Rischia di
andare in fumo il progetto del Comune di San Giuliano di acquistare l'immobile
dell'ex albergo delle terme di proprietà Inps, proprio nel centro della cittadina.
La vicenda è intricata, ma la conclusione pare ormai scontata: il Comune molto
difficilmente riuscirà a portare a casa l'acquisto, perché il ministero dei
Beni culturali sta ritardando l'esercizio del diritto di prelazione del Comune.
L'edificio, adesso fatiscente, dovrebbe divenire la nuova sede municipale. Messo
in vendita dall'Inps è stato acquistato da una società di Milano. Il Comune, però,
facendo valere la legge secondo la quale a parità di offerta un ente pubblico
ha il diritto di prelazione, ha pensato quindi di partecipare all'asta offrendo
la stessa cifra della società milanese. Il diritto di prelazione avrebbe consentito
quindi all'amministrazione di ottenere l'immobile a patto che fosse destinato
ad un uso istituzionale e non logicamente speculativo. Ma qualcosa si è inceppato.
La società si è mossa vista l'ottima posizione e l'appetibilità dell'affare cercando
di approfittare delle lungaggini burocratiche. Della vicenda si è interessato
personalmente Ermete Realacci, il deputato dell'Ulivo del collegio di Pisa, con
una interrogazione urgente in Parlamento visto che solo il ministro può sbloccare
l'empasse. «Finte tutele dei beni culturale ma vere azioni di finanza creativa:
adesso si verificano le intenzioni reali del governo — ha detto Realacci nel presentare
l'interrogazione —. O sull'immobile viene riconosciuto il diritto di prelazione
del Comune oppure sono una bufala bella e buona le tutele sui beni culturali che
il ministro Urbani sbandiera ai quattro venti. Alternative non ce ne sono. Rispetto
alle promesse di Urbani di garanzie per il patrimonio culturale prevalgono sempre
le esigenze di finanza creativa del ministro Tremonti. E questo di San Giuliano
pare essere uno dei primi casi di quella che minaccia di essere una lunga serie.
Un caso analogo esiste a L'Aquila: stesso macrolotto, stesso tentativo degli enti
locali di mantenere nella sfera pubblica l'immobile e stesso atteggiamento da
parte del ministero. Il diritto di prelazione dei Comuni non è ancora stato riconosciuto
e ormai di tempo ce n'è poco. Che Urbani si pronunci, se può». La palla infatti
è proprio nelle mani del ministro che deve emanare un decreto in cui viene espressamente
riconosciuto questo diritto di prelazione. «Prima il ministero ha preso tempo
— prosegue Realacci — E nonostante la rapidità con cui la locale Soprintendenza
ha trasmesso gli atti necessari a Roma ancora del decreto non c'è traccia. Ma
il termine è ormai molto vicino, il 7 marzo è fra pochi giorni. Come se non bastasse
e a conferma di una non chiara volontà di vedere assegnato l'ex albergo al Comune
invece che applicare semplicemente (tutte le carte sono a posto a riguardo) la
normativa che attribuisce la facoltà di esercitare il diritto di prelazione, la
pratica sta passando da un dipartimento ad un altro del ministero». Il Comune
di San Giuliano Terme ha deliberato all'unanimità (il 4 febbraio) e stanziato
la cifra necessaria all'acquisto dell'albergo. Per Realacci siamo di fronte comunque
ad una vera svendita. «Basti pensare che il valore iniziale d'asta dell'albergo
di San Giuliano era fissato in 650mila euro e adesso il suo valore
all'interno del lotto che è stato acquistato da una società privata il 24 dicembre,
è stabilito in 343mila euro, ovvero un prezzo che attualmente è sufficiente
per acquistare una villetta a schiera. E’ chiaro che in caso di acquisto a quella
cifra da parte del Comune per fini istituzionali, sarebbe l'unica situazione in
cui non si assisterebbe ad una speculazione, perché l'immobile rimarrebbe comunque
in mano pubblica. Insomma — conclude il deputato dell'Ulivo — dove sono finite
le promesse di Urbani? Alla prima prova dei fatti si stanno rivelando vere e proprie
bufale». Sulla vicenda interviene anche Gabriele Santoni, sindaco di San Giuliano,
che scrive: «Uno scenario assurdo a cui non voglio ancora credere del tutto. Continuiamo
a sperare che la cosa a livello governativo possa chiarirsi. Auspico l'intervento
anche di tutte le forze politiche, a difesa di un'operazione che va nella direzione
di rilanciare lo sviluppo di tutta una comunità». Daniele
Benvenuti Il Tirreno, 25/2/2004 SAN GIULIANO - | |
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