"Sopralluogo
di Valdo Spini nella caserma di Costa San Giorgio: "Un percorso
di guerra tra rovi e quant´altro". Sporco, abbandono e affreschi
antichi, l'agonia della Scuola di sanità militare.
I
militari l´hanno lasciata nel ´99 per
trasferirsi a Roma "E´ un´emergenza e una vergogna, presenterò un´interrogazione"
Un percorso di guerra. Tra rovi, sterpaglia, sporcizia, escrementi
di piccioni che fanno da corredo ad antichi affreschi di un "Ultima
cena" opera della bottega di Cosimo Rosselli del 1488, ad un lunettone
con l´«Annunciazione» di Bicci di Lorenzo di fine ‘300, ad un chiostro
quattrocentesco con pilastri ottagonali in pietra serena. Benvenuti
all´ex caserma Vittorio Veneto di Costa San Giorgio. Un itinerario-avventura
nel cuore vuoto della città, che ha visto l´onorevole Valdo Spini
«impegnato in un percorso di guerra, scavalcando rovi e quant´altro»
durante il sopralluogo che lunedì scorso ha fatto agli edifici dismessi,
che fino al ‘99 hanno ospitato la Scuola di sanità militare dell´esercito,
poi trasferita a Roma. «Un´emergenza e una vergogna» commenta Spini,
che ha deciso di presentare subito un´interrogazione in Parlamento
sul grave stato di degrado in cui versa questo vasto complesso storico,
confinante con il Giardino di Boboli e Forte Belvedere. Non è la
prima volta che si torna a parlare del disastroso abbandono del
complesso di immobili e giardino: una superficie di 30.500 metri
quadrati, di cui 10.060 coperti, lasciata completamente alla deriva
nonostante le numerose e pregevoli testimonianze storiche che custodisce,
visto che la struttura che fin dal 1866 ha ospitato i militari,
trae origine dall´accorpamento di due antichi conventi. Ebbene dal
‘99, sulla dismissione e sul riutilizzo degli edifici si sono incrociati
vari progetti tra Difesa e Consap Spa incaricata delle vendite:
farne un albergo, una serie di residenze, un centro commerciale,
una fondazione museale. Ipotesi naufragate, mentre la soprintendenza
ai monumenti istruiva studi e pratiche che hanno vincolato tutto
il complesso. «Le proposte erano tutte fantasiose e impraticabili,
tutte contrarie al nostro parere che vuole il complesso destinato
alle istituzione della città» afferma l´assessore all´urbanistica
di Palazzo Vecchio Gianni Biagi. «Ma questa volta ci siamo - afferma
Spini - mi dicono che i primi di marzo il ministero dell´Economia
emanerà un nuovo elenco con tutti i beni della Difesa da dismettere,
e vi compare anche l´ex caserma di Costa San Giorgio. Serve subito
un accordo di programma tra Palazzo Vecchio, Provincia e Regione,
un´azione congiunta per restituire questo bene alla città». Edifici
e spazi su cui da tempo anche la soprintendenza amerebbe allargarsi.
«Anni fa chiedemmo al ministero della Difesa che ci venissero assegnati
- ricorda il direttore regionale dei Beni culturali Mario Lolli
Ghetti - Non per accorpare il loro giardino a quello di Boboli,
perché storicamente non ne ha mai fatto parte, ma certo gli edifici
sarebbero perfetti per usi istituzionali, per portare lì i nostri
uffici e per realizzarvi laboratori di restauro e depositi della
soprintendenza, da sempre alla ricerca di spazi». Una richiesta
che si rinnova e su cui concordano tutti i soggetti interessati.
Che questa volta, sembrano pronti ad unirsi e contrattare. «Esiste
un vincolo su tutto il complesso - prosegue Lolli Ghetti
- Quando sarà messo in vendita ci chiederanno il permesso
per l´alienazione. Permesso che può anche essere rifiutato per un
uso non compatibile. Saremmo felicissimi di poterlo avere
in consegna utilizzare per l´uso pubblico. Certo, servono molte
risorse per restaurarlo e il nostro ministero è a corto di fondi»".
MARA
AMOREVOLI 01 FEBBRAIO 2007 - LA REPUBBLICA, FIRENZE |