Conservazione
della città di
Pavia a
cura di
Andrea
Maricelli |
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S. Michele | Il Broletto | Castello Visconteo | Le torri | Palazzo Bottigella|
Le Piazze |
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Chiesa di S. Michele, processi di degrado dell'arenaria Settembre Esisteva già nel 661 e venne ricostruita nella prima metà del secolo XII dopo il terribile terremoto. E' la piu' antica delle chiese romaniche pavesi e per secoli vi sono stati incoronati re e imperatori ( nel 1155 Federico Barbarossa ). La facciata, in arenaria bionda, è decorata con bassorilievi ma denuncia il peso degli anni e dell'aggressione degli agenti atmosferici. La pianta della basilica è a croce latina con transetto trasversale, e con loggette che adornano l'abside. Uno stile architettonico romanico-longobardo, rifatto, tuttavia, nel 1117, che presenta una facciata a capanna in arenaria con una galleria ad arcatelle nella parte superiore e sculture disposte in fasce orizzontali in quelle inferiori. Il Broletto antico palazzo comunale Ottobre Antico palazzo comunale (sede civica sino al 1375) con fronte a due ordini di logge. Il palazzo ha l'impianto consueto dei broletti lombardi a blocco rettangolare. Resti del palazzo del 1235 sono inglobati nel muro di fondo della loggetta. XII-XIII secolo con facciata in cotto a due ordini di logge e portico interno Il Castello visconteo di Galeazzo II Settembre Iniziato nel 1360 da Galeazzo II Visconti è a pianta quadrata con quattro torrioni, di cui due soli permangono intatti. Fu commissionato, dopo la conquista della città, dal duca di Milano Galeazzo II Circondato da un profondo fossato e protetto da rivellini e ponti levatoi, ha un bel cortile porticato con il loggiato traforato da quadrifore. Dal 1950 il castello ospita i Musei Civici. Le torri di via Luigi Porta Luglio Sono una caratteristica di Pavia che ne aveva piu' di 150: sono rimaste integre le tre di Piazza Leonardo da Vinci, le due di Via Luigi Porta, quella di Piazza Borromeo; le altre che sussistono sono mozzate od incorporate in case di abitazione. . Gli spazi liberi della piazza vengono concessi per ospitare discutibili capannoni di plastica per l'estate fiorentina.
Torri di Piazza Leonardo da Vinci Marzo Poche torri sono oggi rimaste di quella “Pavia delle cento torri” che Petrarca descriveva a Boccaccio, in quanto furono “amputate” dalla guerra tra guelfi e ghibellini: i vincitori “mozzavano” quella degli avversari come metafora della sconfitta. La funzione delle torri pavesi non è molto chiara, la mancanza di aperture e decorazioni le fa ritenere "punti d'avvistamento" più che edifici "da difesa": gli spazi interni sono troppo ridotti perché potessero rendere agevoli l'accesso ai soldati e alle macchine belliche. Alcuni storici pensano che venissero erette a simboleggiare il potere delle famiglie che gareggiavano nel realizzare la torre più alta. La torre del Maino, ad esempio, con i suoi 51metri di altezza era racchiusa dalle mura perimetrali del giardino annesso all'omonimo palazzo. |
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Parco visconteo: "ll castello di Pavia iniziato nel 1360 per volontà dei Visconti, Signori di Milano, fu completato nel 1366 con un giardino, concepito come “luogo di delizia” destinato allo svago della corte. Da qui, su iniziativa di Gian Galeazzo Visconti, prese avvio la formazione di un grande parco riservato ai principi, per la caccia e lo svago, e soprattutto per rappresentare la magnificenza della dinastia e stupire per l’estensione e per la ricchezza della fauna e della flora..il Parco Visconteo è visto non solo come teatro della famosa battaglia di Pavia, ma anche come testimonianza di una vasta azione di tutela ambientale di epoca viscontea. una stretta relazione tra i diversi valori ambientali, naturali, storici, culturali." Castello di Mirabello: Ubicato a nord della periferia di Pavia, in direzione San Genesio. Collegato al Castello Visconteo dal “corso”, l’attuale Vigentina. Di datazione incerta, stimata verso la fine del 1300. Risale all’epoca di Galeazzo II Visconti, o ai primi anni del governo del figlio Gian Galezzo. Utilizzato più come 'luogo di svago' che come fortilizio, il castello era residenza del “Capitano del Parco” (sorvegliante dell’antico Parco Visconteo) in cui i duchi accoglievano i loro ospiti per le battute di caccia. In buona parte demolito nel 1857. Piazza della Vittoria: Piccolo gioiello urbanistico realizzato sotto la signoria di Gian Galeazzo Sforza, dove, in epoca romana, sorgeva il foro, e poco distante dall’intersezione delle due principali strade della città. Tutto intorno alla piazza si affacciano numerosi edifici che con i secoli hanno subito delle trasformazioni, ancora originale, invece, il portico che ha mantenuto intatto tutto il suo splendore. La pavimentazione, originariamente in cotto, è stata sostituita dai ciottoli del fiume Ticino. Basilica di S. Teodoro. San Teodoro sorge nella parte più antica della città a metà strada tra piazza della Vittoria, l’antico foro romano, ed il Ticino. Prima dedicata a Santa Agnese, poi, in occasione della sua beatificazione intorno all’anno 1000, al Vescovo Teodoro morto nel 778, ospitandone il corpo. L’ubicazione della chiesa, non lontano dal Ticino, decretò San Teodoro protettore dei pescatori e di tutti coloro che lavoravano con e sul fiume. La facciata è romanica, l'interno a tre navate contiene un transetto sopraelevato, una cripta e una cupola, che all'esterno è celata da un tiburio ottagonale. Cortile Università: e' una delle piu' antiche d'Italia. Un editto di Lotario dell' 825 istitui' una scuola di studi superiori, ma l'attuale universita', fu fondata da Carlo IV nel 1361e confermata nel 1389 da Bonifacio IX; dopo un periodo di decadenza nel'600 lo Studio Pavese rifiori' con Maria Teresa che nel 1771 lo porto' al massimo splendore. Gli architetti Piermarini e Pollach disegnarono e costruirono l'attuale edificio. Il Cortile Volta appartiene al nucleo del XV secolo dell'Università, ma il suo aspetto è il risultato della ristrutturazione di Pessina del XVII secolo ed è riconducibile alla tradizione manieristica lombarda. Collegio Borromeo: "Nel 1564, in Pavia, il Pellegrino ha dato principio per il Cardinal Borromeo a un palazzo per la Sapienza”. Così Giorgio Vasari nelle “Vite de’ più eccellenti Architetti, Pittori et Scultori” prendeva nota della nascita del collegio: la posa della prima pietra avvenne il 19 giugno 1564. Fondato per permettere a giovani dotati di talenti intellettuali ma sprovvisti di beni, quindi impossibilitati ad accedere all’Università ed a dedicarsi agli studi e per garantire al tempo stesso, in età controriformistica, un’adeguata formazione morale. | ||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
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