Ex-Convento
S. M. P.zza
Caduti n. 1 Castelfranco in Miscano - BN a
cura di Alessandra
Meyer
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Il manufatto | Planimetria |
Pianta piano terra | Stato di conservazione |
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Proprietà : S.C.I.P. /Tipologia: fabbricato/ Superficie mq 109/ Data asta: 29 marzo 2004 / Vincolo: non vincolato ai sensi del D. Lgs. 490/99 / Prezzo: Euro 36.582/ Fonte: Agenzia del demanio "Il fabbricato a due piani fuori terra, denominato "ex monastico conventuale", in zona centale, fra Piazza Caduti e Viale Umberto 1°, confina con la Chiesa di S. Maria ed annessa casa canonica. Lo stabile è di antica costruzione e il primo impianto risale al sec. XIII. I motivi architettonici che l'edificio sono tipici delle costruzioni dell'epoca e dei luoghi; i prospetti sono lineari, la facciata su Piazza Caduti è intonacata mentre quella laterale è a faccia vista in pietrame squadrato: La scale, in pietra, per accedere al primo piano è costituita in una unica rampa: Le principali caratteristiche costruttive sono: una struttura portante in muratura di pietrame, i solai di interpiano e quello di copertura del primo piano sono a volte, la copertura del tetto è in ferro con sovrastante lamiera grecata e manto di tegole.
Lo stato manutenzione è discreto. L'alloggio, situato a piano terra, è composto da due ampi locali voltati a botte con lunette e aperture finestrate verso l'esterno. Questi vani sono collegati fra loro con accessi indipendenti sia da piazza Caduti che dal Viale Umberto 1°, ed un piccolo deposito con accesso dal cortile interno comune di circa mq. 24. Le rifiniture dei due locali sono attualmente costituite da una pavimentazione in piastrelle di ceramiche e di graniglia, i serramenti sono in legno con scuretti posteriori, fatta eccezione per l'infisso di entrata laterale in alluminio anodizzato con inferriata esterna di protezione. Entrambi i locali sono intonacati ed attintati. L'altezza media varia da mt. 3,20 a mt. 3,40. Il locale deposito è a rustico." Fonte: Agenzia del demanio.
Alcuni dei più importanti criteri sulla conservazione degli edifici storici della legge Bottai del 1939 impedirebbero l'attuale destinazione d'uso del palazzo per appartamenti privati. Nella fattispecie avrebbe impedito il passaggio dalla proprietà di un ente pubblico a ad una destinazione per privati: "l'art. 11, capo II della 1089 del 1\6\39 che prevede testualmente " ..le cose medesime non possono essere adibite ad usi non compatibili con il carattere storico od artistico, oppure tali da recare pregiudizio alla loro conservazione, " ed ancora " il Ministro ha facoltà di provvedere direttamente alle opere necessarie per assicurare la conservazione ed impedire il deterioramento delle cose indicate negli articoli " ed anche " ..ha facoltà di imporre, per le cose di cui all'art.14, le provvidenze necessarie per assicurare la conservazione ed impedire il deterioramento". |
Fig. 1- Ex Convento S. Maria - Castelfranco in Miscano. Complesso costruito nel XIII sec. Attualmente è il risultato dall'accorpamento di più nuclei del complesso conventuale. Fu sede della Pretura e del Carcere Mandamentale, Completamente ristrutturato dopo il terremoto del 1980 divenne sede della Casa Comunale. Prezzo: Euro 36.582. Fig. 2- Ex Convento S. Maria - Castelfranco in Miscano. Veduta della facciata in muratura mista ad est del complesso su Piazza dei Caduti. L’identità di questo piccolo paese del beneventano è già espressa dal suo toponimo; l’origine franca della fondazione e la posizione geografica presso il fiume Miscano. Fig. 3- Ex Convento S. Maria - Castelfranco in Miscano. Interno di una delle sale conventuali con volte a botte lunettate. I locali di dimensioni ridotte ospitavano gli ambienti del convento annesso alla Chiesa. Sono rimaste molte tracce originali di aperture. Fg. 3- Ex Convento S. Maria - Castelfranco in Miscano. Particolare di una delle aperture verso Piazza Caduti. Sono visibili le lunette inserite nella volta botte che copre interamente i due vani al piano terreno. Si presume che le volte, ricoperte da intonaco, fossero originariamente affrescate. Fg. 4- Ex Convento S. Maria - Castelfranco in Miscano. Campione dell'apparecchio murario della Chiesa. La muratura mista in pietra alberese e pietra da cava locale è il risultato di molte stratificazioni legate alle modifiche del manufatto. Ex sede della Pretura e del Carcere Mandamentale, fu completamente ristrutturato dopo il terremoto del 1980. |
I beni architettonici di Castelfranco in Miscano - BN. L'origine del borgo è lagata ad un Castello posseduto da un franco, nel periodo Angioino. L'identità di questo piccolo paese del beneventano è già espressa dal suo toponimo; l’origine franca della fondazione e la posizione geografica presso il fiume Miscano. E' opinione fondata dal Meomartini che il suo nome derivi dalla presenza nel luogo di un castello posseduto da un franco o francese, nel periodo Angioino. In origine fu feudo del Signore di Montefalcone, chiamato Rarifre, dalla cui famiglia passò poi ai Buisson. Nel 1496 Castelfranco fu luogo di convegno degli alleati aragonesi, sotto il comando dei famosi condottieri Giovanni Sforza, signore di Pesaro e Giovanni de Gonzaga, fratello del marchese di Mantova, per muovere contro i francesi di Carlo VIII che assediavano Circello. A pochi chilometri da Castelfranco è sito l'ex feudo di S. Eleuterio, dov'era l'osca tuticus, cioè il quadrivio che in epoca romana era protetto da un arco di transito. Castelfranco fece parte del Principato Ultra, fino al 1861 di Benevento e passò poi alla Capitanata con il distretto di Bovino. È stato inoltre uno dei primi paesi del Mezzogiorno che, nel 1860, dichiarò caduto il governo borbonico. Infatti sin dal 1 aprile il tricolore sventolava sul castello di Castelfranco.
"Chiesa di S. Maria delle Grazie. Originariamente a tre navate, con quattro colonne e due pilastri centrali. Vi erano due altari laterali, il primo dedicato a S. Antonio ed il secondo alla Madonna Incoronata. La cappella laterale, con altare tradizionale e cappelle votive, conserva l'antico aspetto. Oggi la chiesa ha una sola navata. Il tabernacolo presenta incastonati preziosi marmi di Francia. Nel presbiterio è collocata un'opera di ceramica artistica rappresentante S. Fedele Martire che affida Castelfranco alla Madonna delle Grazie. Sul portale della chiesa vi è una scultura in arenaria del XV sec. L'antico convento adiacente la chiesa: ex sede della Pretura e del Carcere Mandamentale. Fu completamente ristrutturato dopo il terremoto del 1980. Ora è sede della Casa Comunale. iazza dell'Olio"
La Cappella di S. Lorenzo costruita nel periodo pre unitario intorno al 1826, per volontà della marchesa del posto. Nel periodo della sua costruzione fu dotata di un appezzamento di terreno detto "l'orto di S. Lorenzo". Nei primi anni la cappella fu curata da alcuni monaci e poi da un custode, detto "l'eremita di S. Lorenzo". Si narra che la marchesa vendette la cappella a Giovanni D'Onofrio, che la perse successivamente al gioco. Nel 1926 andò in rovina e fu ricostruita solo in seguito. L'altare maggiore in marmo fu eretto nel 1932. | |||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
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