Pieve
protoromanica di Santa Lucia di Settimello
"Una
complesso protoromanico del
X sec. poco conosciuto a
nord di Sesto fiorentino, sotto Monte Morello, fu
direttrice della costruzione urbana del piccolo borgo di Settimello
sviluppatosi nell'alto medio evo in adiacenza alla pieve e secondo
una corte chiusa. L'edificio a pianta basilicale fu profondamente
trasformato nel sec. XVIII con nuovi lineamenti del barocco toscano
con nuova facciata ed esonartece scandito da arcate ellittiche.
I terreni adiacenti alla chiesa, parte integrante delle corta interna
del borgo, sono oggetto di un 'piano di recupero' (PdR) e nuova
edificazione di nuovi volumi edilizi ad appartamenti a pochi metri
dall'edificio vincolato. La chiesa fu fondata in una località dove
sicura è la presenza degli Etruschi e dei coloni romani, la chiesa
di Santa Lucia ha origine antiche ma mal documentate. Documentata
dal X secolo (si trova menzionata l’esistenza nel 930). Nel 1583
un decreto vescovile elevò Santa Lucia a Settimello a Prioria. Il
titolo dava diritto a precedere tutte le chiese del plebato durante
le processioni essendo seconda solo alle Pievi. Fu rimodernata dal
Priore Luca Agresti nella seconda metà del Settecento, con sobrio
aspetto barocco ad un’ampia navata con finestrone in facciata e
portico scandito da pilastri ed archi, poi nell’Ottocento quando
fu riedificato l’elegante campanile (1814) che ancora oggi svetta
sul lato destro della chiesa e all’inizio del XX secolo."
(L.b.c.)
"La
località, ai piedi di Monte Morello, prende il nome dalla pietra
miliare romana posta qui ad indicare il settimo miglio dell’antica
strada romana Cassia-Clodia. Numerose sono comunque le tracce di
insediamenti precedenti tra cui spicca il cosiddetto "cippo di Settimello",
risalente al VII-VI sec. a.c. oggi conservato a Villa Corsini. Nel
Medioevo Settimello si sviluppa intorno alla chiesa di Santa Lucia,
sorta probabilmente su un’antica villa romana, e dà i natali, nella
seconda metà del XII secolo, ad Arrighetto da Settimello, curiosa
figura di chierico e "filosofo" autore del "De diversitate fortunae
et philosophie consolatione". Arrighetto ancora oggi è ricordato
nella chiesa di Santa Lucia da un busto e da una targa commemorativa.
Nel corso del XVI secolo l’insediamento abitato assume le caratteristiche
che conserva ancora oggi e si espande verso le pendici del monte,
dove entra in attività una fornace che produce calce: qui, nel 1573,
viene acquistata la calce necessaria alla costruzione del Ponte
Santa Trinita a Firenze."
Testo
tratto dal 'portale Comune di Calenzano' (..)
"Settimello,
borgata con chiesa prioria (Santa Lucia) nel piviere di Sesto. Comunità
a circa un miglio a scirocco di Calenzano, Giurisdizione di Campi
Diogesi e Compartimento di Firenze. Trovasi in pianura lungo la
Strada Militare di Barberino del Mugello, circa un miglio a maestrale
del Borgo di Sesto alla base occidentale del Poggio delle Cappelle
che forma uno de sproni meridionali del Monte-Morello, presso dove
termina, o incomincia l'ubertosa pianura di Sesto. Ma il merito
maggiore di questa borgata, è quello di esser patria del
più valente poeta latino del Risorgimento delle lettere,
intendo dire, Arrigo o Arrighetto da Settimello, applaudito scrittore
sulla fine del secolo XII, noto specialmente per un elegia intitolata:
de diversitate fortunae et philosophiae consolatione, operetta
stata una volta in tal pregio, che serviva di esemplare per buona
latinità nelle pubbliche scuole. Infatti Filippo Villani
nelle vite degli uomini illustri, qualificò Arrighetto da
Settimello come uomo di potente e leggiadro ingegno, di facile e
pronta invenzione, nato da parenti contadini nella Villa di Settimello
presso Firenze; il quale essendosi dato in gioventù allo
studio della poesia, fattosi prete ottenne la pieve di Calenzano,
ricco benefizio che dovè poi perdere dopo lunga lite, e ritornarsene
in Settimello dove morì."
Testo
tratto da 'Emanuele Repetti, Dizionario Geografico Fisico della
Toscana'- Scheda su Settimello.
"Il
piviere di Sesto fino dal 1299 comprendeva le chiese e popoli seguenti:
1. Pieve di S. Martino a Sesto; 2. Prioria di S. Lucia a Settimello;
3. S. Jacopo a Querceto; 4. S. Romolo a Colonnata; 5. S. Maria a
Quinto; 6. S. Maria in Podale; 7. S. Lorenzo a Sesto; 8. S. Donato
a Lonciano; 9. S. Giusto in Gualdo; 10. S.Stefano in Piscina; 11.
S. Maria a Morello; 12. S. Bartolo a Carmignanello. Quest' ultimo
popolo sul declinare del secolo XVIII è stato unito all'altro di
S. Silvestro a Raffignano; così il popolo di Lonciano fu unito a
S. Giusto in Gualdo. - In quanto alla chiesa di S. Lorenzo a Sesto,
non comparisce nei cataloghi di epoche posteriori; e nettampoco
nel balzello imposto nel 1444 dalla Repubblica Fiorentina per pivieri;
nella quale circostanza il piviere di S. Martino a Sesto fu tassato
nella somma di 81 fiorini d'oro, repartita fra i suoi popoli nel
modo qui appresso: Popolo della pieve di Sesto, Fiorini 5 Popolo
di S. Lucia a Settimello, Fiorini 8 Popolo di S. Maria a Querceto,Fiorini
13 Popolo di S. Romolo a Colonnata, Fiorini 2 Popolo di S. Maria
a Morello, Fiorini 20 Popolo di S. Stefano in Piscina, Fiorini 12
Popolo di S. Maria a Quinto, Fiorini 10 Popolo di S. Maria in Padule,
Fiorini 2 Popolo di S. Donato a Lonciano, Fiorini 7 Popolo di S.
Giusto in Gualdo,Fiorini 2 Somma Fiorini 81"
Testo
tratto da 'Emanuele Repetti, Dizionario Geografico Fisico della
Toscana' - Scheda su Sesto Fiorentino.
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