Teatro romano - Fano via de'Amicis
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La ristrutturazione

Edilizia residenziale sopra un teatro romano già noto e rilevato sin dal 2000

"La vicenda dal 'ritrovamento' di un teatro romano nel cantiere di un complesso residenziale a Fano in via De' Amicis, ha riportato alla luce più di una questione in merito ai criteri di Conservazionel patrimonio storico. A dire la verità il teatro di via de' Amicis era già noto sin dal 2000 quando furono eseguiti i lavori di ristyrutturazione della Ex Filanda poi interrotti, in questo perido furono fatti anche i Rilievi delle rovine effettuati dagli studenti della Scuola d’arte e il palazzo adiacente aveva le fondazioni sulla cavea. Tutto noto dunque, ma la questione è riesplosa nei media dopo la decisione dell'amministrazione di proseguire con i lavori di completamento della palazzina. Tutto riporta evidentemente alle decisioni prese in sede di piano urbanistico per la città."

Proprietà privata

"Dopo cinque giorni la politica si scuote dal torpore e contrasta il progetto per il teatro romano, trascinata dal mondo della cultura che, insieme a quello delle categorie, ha reagito subito, con critiche anche veementi, all’annuncio da parte del sindaco di 22 nuovi appartamenti autorizzati nell’area di via De Amicis. Intervengono pressoché all’unisono il Pd, con il segretario comunale Cristian Fanesi e quello del circolo centro Enrico Fumante; il Psi, con il segretario fanese Giovanni Cicerchia; e il consigliere regionale del Pdl Giancarlo D’Anna, i quali fanno eco in vario modo alla censura che ha espresso per primo nel suo ruolo istituzionale l’assessore provinciale alla cultura Davide Rossi. La presa di posizione più rilevante è quella di D’Anna e non solo perché fa memoria delle discutibili scelte del passato. “Fermiamo questo progetto - afferma Giancarlo D’Anna -, questa volta siamo in tempo e la città non accetterebbe, come sta accadendo, un errore di questa portata”. D’Anna ricorda il precedente dell’ex caserma Montevecchio dove vennero alla luce i resti dell’anfiteatro romano. “Quando le giunte di centrosinistra decisero di vendere ai privati l'area ex caserma Montevecchio la città non si rese conto di quanto stava accadendo." Corriere Adriatico 26 maggio 2011

Teatri sec. I
Teatro romano

Fig. 1 - Teatro romano, Fano. Vista dello scavo in corso nell'area di via de' Amicis.Il teatro è un'altro importante edificio pubblico di Fanum Fortunae, di cui, nel corso di scavi diretti dalla Soprintendenza, è stata già messa in luce gran parte della cavea oltre ad altre parti strutturali del monumento. Un area paragonabile all’area archeologica di via dell’Abbazia in cui sono stati ritrovati gli ambienti di una villa romana, un sepolcreto con ossari e tombe di età tardoantica.

Fig. 2 - Teatro romano, Fano. Planimetria del centro storico della città con evidenziata l'area del ritrovamento del teatro. Visibile l'impianto della Fano romana con i due assi ortogonali che si incrociano all'altezza dell'attuale piazza XX Settembre. Sul Decumano (ortogonale alla ferrovia) si trova l'arco d'Augusto, da sempre simbolo della città di Fano, fu in epoca romana la principale porta d'accesso alla Colonia Julia Fanestris, dedotta dall'imperatore Augusto Fanum Fortunae (tempio dedicato alla Dea Fortuna).

Fig. 3 - Teatro romano, Fano. Vista aerea del centro della città, vicina alla linea di mare. Visibile lo schema urbanistico ortogonale, con isolati quadrangolari uniformi. Nella Fanum Fortunae esistevano almeno altre due porte: una posta a sud e l'altra, prossima al mare, all'estremità est del decumano massimo. Costruito sul punto in cui la via Flaminia s'innesta nel decumano massimo della città, il monumento si data, tramite l'iscrizione del fregio, al 9 d.C.

Fig. 4 - Teatro romano, Fano. Vista degli scavi dell'area archeologica di via dell'Abbazia. Si tratta di uno dei più importanti monumenti pubblici della città romana, la cui costruzione, sulla base dei dati di scavo, è collocabile tra il periodo tardo-augusteo o al più tardi nell'ambito del I sec. d.C. In quest'area sono stati ritrovati ambienti di una villa romana, un sepolcreto con ossari e tombe di età tardoantica, medievale e rinascimentale, oltre ai resti dell'Abbazia di San Paterniano.

Il Teatro di via De' Amicis importante ritrovamento della Fanum Fortunae

Il teatro romano di via de' Amicis, altro importante edificio pubblico di Fanum Fortunae, di cui, nel corso di scavi diretti dalla Soprintendenza, è stata già messa in luce gran parte della cavea oltre ad altre parti strutturali del monumento. Questa area è stata per secoli il fulcro della vita cittadina in epoca romana e oggi una zona relativamente libera da edifici sovrastanti offrirebbe una grande occasione per ampliare le indagini sull’urbanistica di Fanum Fortunae. Inoltre questa area sarebbe ideale per la costruzione di ampi e innovativi spazi museali in grado di valorizzare il teatro romano lì presente e per la città sarebbero sicuramente più importanti che una ventina di appartamenti. Occorre la capacità di gestire e amministrare la cosa pubblica organizzandosi anche per richiedere fondi e aiuti ai Ministeri preposti e alla Comunità europea.

Svendita

"Svendere per una ventina di appartamenti sarebbe una scelta che farebbe sentire traditi e svenduti tantissimi cittadini fanesi"...".cittadini fanesi traditi e svenduti" e "una giunta che ragiona in termini di cemento e mattoni". Sono solo alcuni degli ultimi commenti che stanno piovendo contro la decisione dell’Amministrazione comunale di concedere alla proprietà dell’area la costruzione di 22 appartamenti sopra i resti del teatro romano di via De Amicis. A scendere in campo sono i soci dell’Archeoclub, che hanno sottolineato come tale scelta "nasca dalla scarsa comprensione dell’importanza del teatro e di quanto può essere ancora rinvenuto e progettato per questa zona del centro storico."

Prima la cultura

"La cultura romana prima di tutto: prima delle feste, delle cene e dello sport. I fanesi rivendicano le loro origini ed esprimono tale sentimento con orgoglio schierandosi a favore della riscoperta del Teatro romano, costi quel costi. I cittadini hanno espresso in coro la volontà, necessaria e dovuta, di riportare alla luce i resti dell’antico plesso romano nonostante l’attività di recupero necessiterebbe di un investimento di milioni di euro. C’è stato chi ha addirittura proposto un’autotassazione per sostenere l’opera di recupero. “Fano è una di quelle –afferma Chiara Ferri- poche realtà dove la tradizione storica ha lasciato un vero patrimonio che andrebbe sfruttato e valorizzato." Fanoinforma.it 28/05/2011

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