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Palazzo Damucci
Montopoli Valdarno | sec XVI
Settembre 2010
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Palazzo Damucci-Toscani, la scuola fiorentina ad intonaco

L'edificio a pianta rettangolare affaccia sulla via principale di Montopoli Valdarno, a pochi passi dal palazzo della Cancelleria e della "Commedia". Il palazzo come gran parte del Valdarno Inferiore riprende gli schemi compositivi del palazzo rinascimentale fiorentino del periodo repubblicano, di fine Quattrocento con la galleria di soluzioni che sarà impiegata dalla famiglia d'Agnolo e dal Cronaca con gli episodi monumentali di palazzo Rosselli del Turco, Ginori, Taddei, Buondelmonti e Guadagni in piazza S. Spirito. La facciata interamente ad intonaco è a sei assi finestre e presenta tre aperture al piano terreno. Il portale centrale a bugne e con profilo a chiglia, a destra una grande finetra architravata in pietra serena mentre sulla sinistra l'apertura più bassa delle stalle."

(L.b.c.)

"L'edificio a pianta rettangolare presenta al piano terra una grande apertura con arco ribassato sulla cui sommità è situata una piccola finestrella rettangolare con griglia in metallo, il grande portale in pietra con arco a tutto sesto lavorato a bugnato e arrecante sulla chiave lo stemma della famiglia Toscani. (Stemma che consiste in uno scudo attraversato da una fascia orizzontale con tre stelle nelle parte superiore e i monti in quella inferiore.) Il primo piano è delineato sa una serie di finestre rettangolari architravate in pietra con davanzale aggettante, di cui la quinta da sinistra cieca. Il secondo piano infine è caratterizzato da una serie di sei finestrelle con arco ribassato e cornice in grigio su intonaco con davanzale aggettante in pietra."

"I Toscani oltre ad essere stata la maggior famiglia impegnata nelle produzione e nel commercio delle lana e della seta, per ottenere un maggior numero di cariche pubbliche, nel 1599 si divise, dando origine alla famiglia Toscanelli, con tutti i privilegi della prima. A questa famiglie, oltre a questo palazzo, sono ricondicibili: l'edificio contiguo; quello di via S. Stefano n. 12-18 e quello di via S. Giovanni n. 47."

"Giorgio Vasari nelle "Vite de' più eccellenti pittori scultori ed architettori …" parlando di Giuliano di Baccio d'Agnolo menziona il palazzo da lui realizzato a San Miniato al Tedesco per commissione di Mons. Ugolino Grifoni e lo definisce "cosa magnifica". Giuliano, figlio maggiore di Baccio d'Agnolo Baglioni, architetto e intagliatore fiorentino, era stato apprezzato dal Grifoni per le costruzioni che in quegli anni andava portando avanti a Firenze e dintorni."

Tratto da "Architettura e urbanistica a Montopoli Valdarno," Dott. Giuseppe Familietti, Rel. prof. Piero Pierotti "

 

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