Palazzo
Damucci-Toscani, la scuola fiorentina ad intonaco
L'edificio
a pianta rettangolare affaccia sulla via principale di Montopoli
Valdarno, a pochi passi dal palazzo della Cancelleria e della "Commedia".
Il palazzo come gran parte del Valdarno Inferiore riprende gli schemi
compositivi del palazzo rinascimentale fiorentino del periodo repubblicano,
di fine Quattrocento con la galleria di soluzioni che sarà
impiegata dalla famiglia d'Agnolo e dal Cronaca con gli episodi
monumentali di palazzo Rosselli del Turco, Ginori, Taddei, Buondelmonti
e Guadagni in piazza S. Spirito. La facciata interamente ad intonaco
è a sei assi finestre e presenta tre aperture al piano terreno.
Il portale centrale a bugne e con profilo a chiglia, a destra una
grande finetra architravata in pietra serena mentre sulla sinistra
l'apertura più bassa delle stalle."
(L.b.c.)
"L'edificio
a pianta rettangolare presenta al piano terra una grande apertura
con arco ribassato sulla cui sommità è situata una
piccola finestrella rettangolare con griglia in metallo, il grande
portale in pietra con arco a tutto sesto lavorato a bugnato e arrecante
sulla chiave lo stemma della famiglia Toscani. (Stemma che
consiste in uno scudo attraversato da una fascia orizzontale con
tre stelle nelle parte superiore e i monti in quella inferiore.)
Il primo piano è delineato sa una serie di finestre rettangolari
architravate in pietra con davanzale aggettante, di cui la quinta
da sinistra cieca. Il secondo piano infine è caratterizzato
da una serie di sei finestrelle con arco ribassato e cornice in
grigio su intonaco con davanzale aggettante in pietra."
"I
Toscani oltre ad essere stata la maggior famiglia impegnata nelle
produzione e nel commercio delle lana e della seta, per ottenere
un maggior numero di cariche pubbliche, nel 1599 si divise, dando
origine alla famiglia Toscanelli, con tutti i privilegi della prima.
A questa famiglie, oltre a questo palazzo, sono ricondicibili: l'edificio
contiguo; quello di via S. Stefano n. 12-18 e quello di via S. Giovanni
n. 47."
"Giorgio
Vasari nelle "Vite de' più eccellenti pittori scultori ed architettori …" parlando di Giuliano di Baccio d'Agnolo menziona il palazzo da
lui realizzato a San Miniato al Tedesco per commissione di Mons.
Ugolino Grifoni e lo definisce "cosa magnifica". Giuliano, figlio
maggiore di Baccio d'Agnolo Baglioni, architetto e intagliatore
fiorentino, era stato apprezzato dal Grifoni per le costruzioni
che in quegli anni andava portando avanti a Firenze e dintorni."
Tratto
da "Architettura e urbanistica a Montopoli Valdarno," Dott. Giuseppe
Familietti, Rel. prof. Piero Pierotti " |