Fortezza da Basso - FI
Nuovo parcheggio sottotterraneo per i TIR
17/2/2006

"Un parcheggio sotterraneo per sistemare i Tir di servizio per le fiere della Fortezza. E'l'ipotesi che si sta facendo adesso strada a Palazzo Vecchio: dopo aver costruito il parcheggio sotterraneo sull'altro lato, ci si è accorti che il problema dei mezzi di servizio è rimasto irrisolto. Assieme alla nuova opera sotterranea si dovrebbero però anche realizzare un sottopassaggio sotto le mura cinquecentesche: un tunnel per trasferire merci e materiali arrivate con i Tir fin dentro la Fortezza. Ormai in fase conclusiva anche i progetti delle linee 2 e 3 della Tramvia: c'è ancora il problema dei pali di sostegno dei fili elettrici della tramvia previsti in piazza Duomo. Dove metterli esattamente e con quale design? La sovrintendenza è perplessa."

La Repubblica, Firenze 17/02/2006

 
Il manufatto delle polemiche ricoperto di terra
29/7/2005

"Dov'è finito il parcheggio della Fortezza, il manufatto su cui la città si è spaccata per un anno, chilo definiva uno scempio, chi diceva aspettate e vedrete? E' scomparso: nel senso che non si vede più, visto che tutta l'area è stata ricoperta di terra (poi verrà anche l'erba), le colonne del parcheggio non sono più visibili, tutta l'area anche se ancora dominata dal cantiere, comincia a mostsrare una parvenza di quello che sarà tra breve. Così il cittadino curioso, se avrà voglia o necessità di percorrere la ram-pa del Romito venendo dall'ex ovonda, arrivato a metà percorso, vedrà sul-la sua sinistra un campo di terra marrone che chiude per sempre alla vista le colonne della polemica e introduce alle mura del Sangallo restituite alla loro altezza originale. Perché,come detto a suo tempo e poco considerato, il vallo di trenta metri che separa la fine del piano di campagna dalle mura rende possibile la mostra della realizzazione originaria della Fortezza. Come apparirà quando l'erba coprirà la terra? Sarà ancora virulento tema di divisione il rialzo del giardino, rispetto al precedente piano di campagna? Il verde del nuovo spazio farà rimpiangere il piazzale in cemento dove erano parcheggiati autobus e latrine? Domanda maligna, a cui non resta che rispondere così: aspettiamo ancora un po' e poi potremo verificare. Il parcheggio sotterraneo, ormai nascosto, è uno dei sette progetti del «project financing» aggiudicato a Firenze Mobilità, il raggruppamento d'imprese capitanato da Baldassini & Tognozzi e comprendente, oltre ai soci costruttori, anche Coop Unica, Scaf e Confesercenti, come soci gestori. Il caso scoppiò nella primavera del 2004, prima della campagna elettorale amministrativa. Il Coordinamento dei comitati cittadini insorse parlando di scempio. La sovrintendenza, che con Domenico Valentino pure aveva detto sì al progetto, bloccò i lavori a primavera. Si ripartì con qualche modifica, dopo aver arretrato il parcheggio rispetto alle mura e dopo aver tolto la galleria commerciale. Ma l'opposizione continuò a montare, quella dei Comitati e, non senza qualche imbarazzo visto che l'ex sovrintendente Valentino era diventato nel frattempo candidato sindaco della Casa delle libertà, anche quella del centrodestra. Il sindaco Leonardo Domenici spiazzò tutti durante il Natale 2004: «Sospendo tutto». Fu il secondo blocco, quello decisivo. Il sindaco ipotizzò il ricorso al giudizio di alcuni «saggi», tra cui la presidente del Comitato tecnico del ministero dei Beni culturali. Poi approfittò dello stesso Comitato, chiamato ad esprimersi dal sovrintendente regionale Antonio Paolucci. Il comitato fece un sopralluogo a Firenze. E dal suo giudizio nacquero le modifiche definitive: l'abbattimento della parte più vicina alle mura e il piano inclinato sul lato Ferrovia. Per rimborsare le imprese delle modifiche apportate dopo la costruzione Palazzo Vecchio ha stanziato circa 7 milioni per il primo blocco ordinato dalla sovrintendenza. Il rimborso del secondo è ancora da definire.

Pietro Jozzelli - LA REPUBBLICA

 
Al via le demolizioni
3/6/2005

"In demolizione il blocco che avrebbe dovuto accogliere gli uffici La fase successiva sarà la costruzione del nuovo solaio. Da lunedì scorso tecnici di nuovo all'opera nel piazzale Caduti nei lager I lavori per la costruzione del parcheggio sotterraneo alla Fortezza da Basso sono ripresi. Da lunedì scorso, dopo mesi di interruzione, operai e macchinali sono di nuovo all'opera sul piazzale Caduti nei lager. Tutto era fermo dal 3 gennaio, da quando il sindaco aveva decretato lo stop, chiedendo un'ulteriore verifica sul progetto. Verifica che ha poi portato alla presentazione, da parte del Comune, di 5 differenti soluzioni al Comitato di settore del Ministero dei Beni culturali, che alla fine ne ha scelta una (quella che prevede l'eliminazione della zona uffici di fronte alle mura lungo le quali si trova la Porta di campagna della Fortezza). Sarà davvero l'ultima interruzione prima della conclusione dei lavori? Se non ci saranno altri intoppi, per la fine dell'anno i 535 posti auto più contestati della nuova geografia sotterranea della città saranno davvero finiti. Polemiche e critiche nei confronti del progetto erano diventate roventi già nel febbraio-marzo dell'anno scorso. Era stata 'La Nazione', che a marzo dell'anno scorso aveva sollevato il problema di fronte alla ritta: davvero era logico costruire così a ridosso delle mura un parcheggio che tanto sotterrano non sembrava più e che così vicino si trovava all'opera del San Gallo, a tal punto da nasconderla in parte? Sembrava quasi che nessuno si fosse accorto come, al di là delle coperture del cantiere, la nuova opera stesse venendo su. Quella campagna sarebbe stato l'inizio di un lungo periodo di incertezza, mentre ormai lo 'scempio della Fortezza' aveva catalizzato i fiorentini, arrivando a fai parlare del pasticcio fiorentino anche la stampa straniera. Decine, centinaia i fax e le e-mail arrivate in redazione e che, alla fine, hanno certamente pesato sulle scelte successive e su tutto il cammino di questa lunga e difficile storia. Da lunedì, dunque, si è ripartiti. Il via burocratico lo ha date un ordine di servizio del responsabile del procedimento, che è anche direttore della Direzione urbanistica del Comune, l’architetto Gaetano Di Benedetto. Si trattava di ripartire, come è in effetti successo, con un progetto di demolizione della zona uffici che è stato predisposto e in base al quale ora si sta lavorando. E' stata fatta appositamente intervenire una ditta specializzata, per un'operazione complessa e che richiede un elevato livello di tecnologia. Da lunedì si sta procedendo al taglio in blocchi del grande solaio in cemento di quella che sarebbe dovuta essere la parte uffici del parcheggio, e che è larga 16 metri, lunga 85 e alta 80 centimetri. Un'operazione eccezionale, condotta con dispositivi eccezionali, a partire da una speciale sega circolare del diametro di un metro e 80 centimetri, capace di muoversi su binari disposti trasversalmente e longitudinalmente in modo da tagliare blocchi a misura per i camion che dovranno poi portarli via. Così facendo, il corpo della costruzione del parcheggio che si vede in superficie arretrerà dei famosi 16 metri indicati nel progetto correttivo, approvato dal comitato del ministero. Una volta demolito e portati via i pezzi del vecchio solaio, la fase successiva consisterà nella costruzione di un nuovo solaio, ma stavolta inclinato, verso le mura della Fortezza e che sarà poi ricoperto dal prato. I lavori continuano anche nel resto del parcheggio, ma ormai le opere in cemento e le strutture sono già terminate. Si tratta di realizzare gli impianti elettrici, il riscaldamento, gli ascensori, perché per il resto ci siamo. Resterà ancora da sistemare il 'sopra', i 15.000 metri quadri di giardino, che ricopriranno il 'tetto' del parcheggio. A fine anno, dunque, potremo vedere l'effetto che farà l'opera finita. Salvo nuovi colpi di scena."

Ennio Macconi - La Nazione, 3 giugno 2005

 
Sulla Fortezza basta con i veleni
17/3/2005

"Il sindaco di Firenze: «Qualcuno fomenta un clima inaccettabile Porterò gli atti alle autorità competenti» Basta con i veleni che ogni giorno alimentano polemiche sul caso del parcheggio interrato alla Fortezza da Basso. «Qualcuno continua a fomentare un clima inaccettabile» sbotta Leonardo Domenici ed annuncia: «Comunicherò alle autorità competenti tutti i fatti e gli atti relativo alla costruzione del parcheggio perché possano essere valutati». Per tutta la giornata di ieri gli uffici legali del Comune hanno lavorato per preparare il dossier da trasmettere a chi dovrà accertare se ci sono stati vizi o responsabilità di qualsiasi tipo degli uffici comunali che hanno autorizzato il progetto di finanza. Ma chi è che dovrà farlo? È molto probabile che tutto l'incartamento sia inviato alla sezione toscana della Corte dei Conti, visto che i comitati e le opposizioni di Palazzo Vecchio, continuano a puntare l'indice su presunte responsabilità erariali del Comune per l'indennizzo di quasi due milioni di euro al consorzio Firenze Mobilità per lo stop ai lavori deciso a giugno dalla soprintendenza, che portò ad una riduzione del 12% della volumetria causando un costo maggiore per le imprese con minori ricavi mensili. Ma è tutta la partita degli indennizzi ad essere ancora aperta. Il Comune infatti potrebbe gettare nella mischia contrattuale "quel fatto nuovo" giunto con le modifiche apportate al progetto concordato dall'amministrazione con i privati, con i sì dei soprintendenti Lolli Ghetti, Valentino e Grifoni, dopo che Paolucci ha deciso di coinvolgere il comitato di settore. Insomma tutto è ancora da decifrare. Ecco perché, come aveva auspicato Biagi, prima di parlare di cifre sarebbe stato opportuno attendere il progetto di modifica definitivo alla luce delle indicazioni del ministero. «Si fanno affermazioni gravi, si parla di irregolarità e di scarsa trasparenza, si mette in dubbio la correttezza degli atti e delle persone» commenta il sindaco Domenici riferendosi alle polemiche sollevate in particolare da alcu- ni comitati ed associazioni. «Nessun danno - aveva precisato l'assessore Biagi - ma maggiori costi, per poter avere un'opera strategica e capace di soddisfare le nuove esigenze di qualità che emergono dalla città. Ed alle quali l'amministrazione ha scelto, in piena autonomia, di dare ascolto». Chi non è dello stesso avviso sono i comitati, le associazioni ambientaliste e la lista Unaltracittà, che proprio ieri hanno fatto un appello insieme a Rifondazione «per la trasparenza e l'accertamento delle responsabilità nella vicenda della Fortezza da Basso». Secondo Mario Bencivenni dei Comitati cittadini sarebbero da rivedere anche «i costi aggiuntivi del sottopasso di viale Strozzi». Insomma vogliono più chiarezza. Proprio come Domenici. «Basta - aggiunge ancora il sindaco - sono sempre stato il primo a voler far luce su questa vicenda ed ho sempre agito per garantire la massima tutela della città». Ecco perché il sindaco si riserva di seguire altre strade e non solo politiche. La presidente del comitato di settore Bonfanti: «Non capisco perché si continui a parlare di irregolarità» «Sul parcheggio della Fortezza non c'è stata nessuna illegittimità e tanto meno illegalità» aveva detto lunedì scorso in consiglio comunale l'assessore all'urbanistica Gianni Biagi. «Non è affatto vero - aveva controbattuto in una conferenza stampa la consigliera di Unaltracittà Ornella De Zordo - e la conferma arriva dal ministero dei Beni culturali, risultano esserci state irregolarità che si sommano a scelte incompatibili con la legislazione vigente». È davvero così? Per la presidente del comitato di settore Marisa Bonfanti e quindi per il ministero di Giuliano Urbani «non c'è nessuna irregolarità». Come dire che la polemica sul parcheggio interrato deve essere sgombra da fantasmi su presunte violazioni di legge. «Questa consigliera comunale quando parla di presunte irregolarità avrà specificato come e dove si sono verificate?» si chiede la pro-fessoressa Bonfanti. «Non riesco a comprendere, mi piacerebbe capire a che cosa fanno riferimento» aggiunge la funzionaria ministeriale. «Se tutto fosse in regola perché eliminare dal progetto la galleria commerciale, perché ridurre uffici e magazzini? Vogliamo chiarezza» aveva sollecitato la De Zordo in compagnia di Monica Sgherri (capogruppo di Rifondazione a Palazzo Vecchio) e i comitati ambientalisti «vogliamo chiarezza e facciamo un appello alla città perché faccia pressioni su giunta e consiglio comunale». Professoressa Bonfanti lei ribadisce che da parte vostra non sono state riscontrate irregolarità nella parte procedurale del progetto? «Lo abbiamo anche scritto nel nostro parere, che per noi tutto è in linea con la normativa vigente. Il nostro ufficio ha ovviamente fatto un discorso che riguarda la tutela: avendo tenuto conto della storia del manufatto e delle modificazioni sopravvenute nel tempo, abbiamo esaminato la compatibilità fra il contesto e la nuova struttura. È stato questo il tema del nostro lavoro. Devo precisare che dalla discussione non è emerso nessun elemento, che possa rimandare a qualche rilievo di legittimità o di irregolarità nei confronti dell'amministrazione comunale. Ecco perché non riesco a capire da dove queste persone possano avere tratto questo spunto, perché dalla lettura del testo, mi pare, che non emerga tutto questo. Poi è chiaro: quando si parla di compatibilità si fanno anche analisi di opportunità». Si riferisce all'esigenza di tutelare i monumenti? In questo caso la Fortezza da Basso. «Proprio così. Perché è la norma, che dice come deve essere preservato il decoro o la visuale di un monumento, in questi casi non è che ci sono delle misure fisse sulle distanze da mantenere, sono tutte valutazioni che vengono fatte. Quindi mi pare che ci sia stata un po' di confusione, perché la nostra valu-tazione in generale è relativa ad un'opportunità, non tanto su presunte irregolarità o illegittimità». Lei fa riferimento all'opportunità di realizzare quei manufatti a ridosso delle mura del Sangallo. «Eh sì, tanto è vero, che abbiamo detto: che per salvaguardarne la visuale e la tutela del monumento, è opportuno che gli edifici non siano troppo addossati alle mura. Questo è un giudizio di opportunità, non è che abbiamo rilevato irregolarità, questa è una differenza da non trascurare». o.sab. a

Osvaldo Sabato 17/03/2005 - L'Unità

 
Resoconto discussione del C.Comunale
14/3/2005

"Il problema del parcheggio che si è costruito in piazzale dei Lager è ritornato oggetto di dibattito acceso in questi ultimi giorni. Infatti, dopo la nuova sospensione "in via cautelare" dei lavori ordinata dal Sindaco nel gennaio 2005, e le varie ipotesi via via lanciate dal Sindaco (nomina di un gruppo di saggi per chiarire una volta per tutte se ci fosse stato scempio o no – incredibile che il nostro Sindaco con i suoi assessori a gennaio ancora avesse dei dubbi di fronte all’evidenza, denunciata dai cittadini –, richiesta al Consiglio di verificare addirittura l'ipotesi di un referendum consultivo fra i cittadini) fino alla richiesta di un parere al Comitato di settore del Ministero dei Beni Culturali, avanzata dal Soprintendente regionale Antonio Paolucci, della questione Parcheggio non se ne è saputo più nulla . Mentre si sviluppava l’indagine del Comitato di settore del Ministero (organo tecnico-scientifico consultivo della Direzione generale, che, è bene ricordare, è stato chiamato in causa essenzialmente per dire se si fossero violate leggi di tutela e se si fosse manomesso un bene culturale come la Fortezza), i tecnici dell'Amministrazione comunale, per quanto se ne sa su invito della Soprintendenza, hanno presentato alcune soluzioni migliorative a variante del progetto già realizzato e da ultimare. Ma non è già questa una prima palese ammissione da parte dell'amministrazione comunale di aver compiuto degli errori? Come mai il progetto originario, che fra l'altro costituiva una procedura di Finanza di Progetto denominata "Firenze Mobilità", è stato modificato per ben due volte e da tecnici comunali quando invece tutto questo doveva essere fatto dal Concessionario senza oneri per l'Amministrazione Comunale Concedente? Queste nuove soluzioni sono state poi sottoposte al Comitato di Settore. Il Comitato di Settore ha effettuato un sopralluogo a Firenze il 1 febbraio 2005, quindi nella seduta del 9 febbraio successivo ha formulato il suo parere. Nonostante alcune rapide ed ellittiche anticipazioni del Sindaco in una conferenza stampa convocata al suo ritorno da Roma il giorno in cui il Comitato ha formulato il suo parere, nessuno, fino alla seduta del Consiglio comunale del 14 marzo scorso, ha sentito l’esigenza di assolvere all'impegno di relazionare dettagliatamente sul pronunciamento del Comitato di settore e sui provvedimenti da prendere da parte dell'Amministrazione Comunale. In realtà l'argomento era stato messo all'ordine del giorno della seduta di lunedì 7 marzo ma non era stato possibile aprire la discussione poiché, curiosamente, il testo integrale del parere del Comitato di Settore non era stato consegnato ai capigruppo. Nonostante lo slittamento alla settimana successiva la Giunta ha approvato con deliberazione n.2005/G/00105 - N.2005/00170 dell’8 marzo 2005 oltre due milioni e 700 mila euro di costi aggiuntivi al Concessionario del progetto di Finanza "Firenze mobilità". Di questa cifra 1.847.364,50 euro si riferivano alla prima interruzione dei lavori e alle prime modifiche apportate nell'estate 2004 al parcheggio del piazzale Caduti dei Lager. Questo atto, a nostro avviso, dimostra chiaramente una grave inadempienza del Sindaco rispetto agli impegni presi di relazionare dettagliatamente il Consiglio Comunale e i Cittadini sulla questione prima di prendere ulteriori provvedimenti. Si è passati cioè da un'ipotesi addirittura di referendum fra i cittadini ad un atto monocratico le cui linee non sono state discusse neppure in Consiglio comunale al quale la delibera è stata presentata solo per un atto di ratifica. Di fronte alla situazione venutasi a configurare con la delibera 8 marzo di risarcimento a Firenze Mobilità e con lo slittamento delle comunicazioni inerenti la Fortezza al Consiglio Comunale del lunedì successivo, come Comitati dei Cittadini abbiamo indirizzato a tutti i gruppi consiliari la seguente richiesta:

Firenze 11 marzo 2005 Oggetto: Fortezza da Basso: Deliberazione di Giunta 8 marzo 2005 relativa al risarcimento a Firenze Mobilità S.p.a per sospensione lavori al cantiere Parcheggio Piazzale Caduti dei Lager. Premesso - che la Costituzione all’articolo 9 recita: «La Repubblica promuove lo sviluppo della ricerca scientifica e tecnica. Tutela il paesaggio e il patrimonio storico artistico della Nazione» e che tale principio è codificato dal Codice unico delle belle arti e del paesaggio che recepisce numerose leggi di tutela elaborate nel corso del ‘900 (1089/1939, 1467/39; 1/1942, 1150/42, testo unico dei beni culturali) e che tale principio debba ispirare non solo i comportamenti dei singoli cittadini ma in primis di chi eserciti funzioni pubbliche; - che con parere del 9 febbraio 2005, il Comitato Tecnico Scientifico per i Beni Architettonici e Paesaggistici del Ministero dei Beni e le Attività Culturali « ritiene che alcune porzioni in calcestruzzo della costruzione, per l'estrema vicinanza con le mura della Fortezza, non ne garantiscono la necessaria tutela, in quanto determinano un'interferenza assai negativa (come sempre succede per le preesistenze monumentali), ma a maggior ragione per la Fortezza da Basso che nasce come edificio isolato. Il programmato ripristino del vallo non può avvenire in condizioni troppo diverse dalla sua presunta conformazione, di cui può costituire un esempio accettabile quello in prossimità della porta meridionale, posta vicino al bastione sud-est ove è riproposto il percorso perimetrale pedonale e la sezione inerbata a scarpa non ripida della parete del terrapieno che circonda la Fortezza. La nuova costruzione, per l'estrema vicinanza e per le sue caratteristiche formali e dimensionali, impedisce di fatto il reale ripristino del vallo in quanto la sagoma rettangolare della porzione, destinata ad uffici, immediatamente prospiciente la cortina muraria in cui si apre la Porta del Soccorso non ne consentirebbe il recupero per l'intera sezione. In sostanza la presenza così ravvicinata di una costruzione, seppur già modificata rispetto al progetto originario e mitigata da una copertura a verde, non assicura quelle condizioni di decoro e di ambiente che la vigente normativa indica fra i criteri base per una corretta tutela, ed inoltre limita fortemente la possibilità di migliorare la prospettiva e la visibilità delle parti originarie della cortina e della Fortezza rimesse in luce in conseguenza del nuovo scavo, al fine di un'opportuna valorizzazione del monumento»[ le sottolineature sono nostre];

- che il Sindaco si era impegnato a illustrare pubblicamente al Consiglio Comunale e ai cittadini le decisioni della Giunta una volta che il parere del Comitato Tecnico Scientifico fosse stato emesso e che non solo non è stato mantenuto questo impegno ma che si è proceduto ad una deliberazione di Giunta per risarcimento maggiori costi dovuta alla sospensione dei lavori del cantiere in oggetto senza fornire neppure gli elementi tecnici su cui è stata quantificata la cifra dell'indennizzo e senza fornire nessuna indicazione circa le eventuali responsabilità in merito a tali sospensioni; »

Comitati dei Cittadini - Firenze [comitatideicittadini@email.it]

 
Le mura della Fortezza vanno tutelate
8/3/2005

"Il ministero dei beni culturali ha inviato all'amministrazione il parere sul parcheggio sotterraneo della Fortezza con il quale chiede la demolizione della parte di fabbricato più vicina alle mura e da ieri è iniziato il percorso che dovrà portare il Comune a trovare un accordo con i privati per rimborsare i circa sei milioni di euro che rappresentano i costi delle demolizioni e delle nuove costruzioni. Le sei pagine del parere del comitato di settore del ministero sono arrivate la scorsa settimana al sovrintendente regionale Antonio Paolucci, che le ha girate al sovrintendente fiorentino Paola Grifoni, che a sua volta le ha inviate al Comune che adesso dovrà darle alle imprese del project financing che dovranno redarre il nuovo progetto, mentre la giunta approverà lo stato del giardino sovrastante dal quale sparirà la vasca ed altri «ornamenti» per volere del ministero. I tempi dell'accordo con i privati e della redazione del nuovo progetto non saranno brevi, ma intanto il ministero ha salvato la Fortezza - riconoscendo il suo eccezionale valore monumentale - dal gigantesco scatolone in cemento armato che ha avuto per due volte il sì del Comune e che solo la levata di scudi dei comitati e la denuncia del Giornale della Toscana hanno costretto Domenici ed i suoi ad accorgersi del problema. Una volta chiuso il braccio di ferro con le imprese di «Firenze Mobilità», che faranno valere il fatto che la legge obbliga gli enti a garantire l'equilibrio economico del project financing, sarà cancellata l'ordinanza del sindaco che ordinava il blocco parziale dei lavori al piano sopra il quale nascerà il grande giardino. La riunione dei super-esperti del ministero che ha ridotto il «mostro della Fortezza» ad un aspetto più rispettoso del contesto si è tenuta lo scorso 9 febbraio ed il verbale del comitato tecnico-scientifico non lascia spazio a dubbi: va abbattuto il manufatto dove sarebbero dovuti nascere uffici e magazzini per la Firenze Parcheggi, per un fronte di 80 metri di lunghezza e 16 di larghezza, arretrando così la struttura da una distanza di 7 metri dai bastioni del Sangallo a circa 25. Per raccordare il tetto del parcheggio al vallo nascerà una scarpata in lieve pendenza, coperta da erba, come a prato dovrà essere il giardino sovrastante il tetto. I tagli sono stati decisi, come scrive il ministero, perché «è indubbia la grande rilevanza storica architettonica della Fortezza, con specifico riferimento alle mura esterne». Da qui la valutazione «che alcune porzioni in calcestruzzo della costruzione, per l'estrema vicinanza con le mura della Fortezza, non ne garantiscono la necessaria tutela, in quanto determinano un'interferenza assai negativa. La nuova costruzione, per l'estrema vicinanza e per le sue caratteristiche formali e dimensionali, - continuano gli esperti - impedisce di fatto il reale ripristino del vallo in quanto la sagoma rettangolare della porzione destinata ad uffici, immediatamente prospiciente la cortina muraria in cui si apre la Porta di Soccorso, non ne consentirebbe il recupero per l'intera sezione». Nonostante i tagli di volumetria già effettuati, insomma, «non è assicurata la condizione di decoro» richiesta dalla normative e quindi è arrivata la decisione di ordinare la demolizione della parte più vicina alla Fortezza e di coprire con un semplice parto verde tutto il manufatto, con sentieri camminabili, nonché la scarpata che va fino al vallo. Il documento chiede anche uno studio di tutto l'assetto dell'area e una doppia cortina di platani e tigli, studiando anche come migliorare l'impatto della linea ferroviaria e dei tunnel veicolari (costi che dovrebbero spettare la Comune), ma l'amministrazione si è dichiarata soddisfatta. «È stata scelta una delle soluzione che avevamo proposto - spiega Palazzo Vecchio - e è stata data risposta alla richiesta del sindaco sull'impatto estetico del manufatto. Adesso parte il nuovo percorso per arrivare al progetto definitivo e all'assetto del giardino». Un percorso che seppellisce la consultazione ipotizzata da Domenici, ma che sarà ad ostacoli per trovare i soldi o le forme di compensazione da dare ai privati che stanno costruendo con il project financing il parcheggio della Fortezza e quelli di piazza Alberti."

Mauro Bonciani - Giornale della Toscana, 8/3/2005

 
A rischio l'equilibrio del project
16/2/2005

"Parcheggio della Fortezza, è di oltre 5 milioni di euro la prima, informale richiesta dei privati per l'abbattimento degli uffici e dei magazzini. E Palazzo Vecchio non sa ancora dove trovare i soldi. Aggiungere un'altra opera al pacchetto del project per assicurare una nuova fonte di reddito alle imprese? O saldare il debito in contanti in modo da ripianare subito il«buco» e salvare l'equilibrio economico del project-financing? La giunta di Leonardo Domenici ha davanti a sé questa alternativa. Non ancora la soluzione. «Richieste ufficiali non cene sono» dice l'assessore comunale all'urbanistica Gianni Biagi. «Solo quando avremo il progetto definitivo potremo quantificare il valore», aggiunge l'assessore apropo-sito della demolizione della parte più vicina alle mura. Uffici e magazzini appunto, secondo la decisione del comitato del ministero dei beni culturali alla quale il Comune si è rimesso. Ma prima ancora di conoscere la cifra è già chiaro che il rimborso rischia di essere un rebus imbarazzante. Servono cash ma l'assessore Albini non sa "dove andarli a prendere" I costi della demolizione sono già sufficienti afar saltare gli equilibri economici: quello che le banche avevano anticipato alle imprese e pianificato di riavere indietro in un tot anni,oggi non è più vero. E preoccupate perii capitale elargito, le stesse banche chiedono alle imprese di rispettare i piani e di «rientrare» velocemente. Di cominciare a guadagnare, dopo aver soltanto speso costruendo il sottopasso di viale Strozzi. E' qui che nasce il rebus. I maggiori costi decisi dal Comune a garanzia dell'«impatto visivo» non sono addebitabili ai privati, che secondo le carte non hanno commesso nessun abuso. E' Palazzo Vecchio a dover sostenerli, garantendo ai privati gli introiti che erano stati previsti nel piano finanziario. Forse il Comune potrebbe rimborsare i privati affidando loro la realizzazione (e la gestione con i relativi incassi) di un nuovo parcheggio? Potrebbe farlo in teoria, visto che le norme del project consentono di modificare il pacchetto iniziale qualora i conti finanziari non stessero più in piedi. E qualora si rischiasse il blocco dei cantieri. Ma non è questo il caso: una nuova opera richiederebbe un nuovo capitale iniziale, ulteriori indebitamenti delle imprese con gli istituti di credito. Forse denaro contante? Per le imprese sarebbe la soluzione più gradita. Non per il Comune. «Soldi non ne abbiamo»,ripete da settimane l'assessore al bilancio Tea Albini, ricordando che è stato già raggiunto il tetto massimo di indebitamento possibile. Come dire, impensabile accendere un nuovo mutuo per pagare il rimborso: in virtù del tetto imposto dalla legge finanziaria Palazzo Vecchio non può farlo. Non può aggiungere. Può solo togliere. Cancellare 5 milioni di investimenti già previsti per sostenere la spesa del rimborso? E cosa dovrebbe essere cancellato dai programmi? "

M. Vanni 16-FEBB-2005 - La Repubblica Firenze

 
Domenici a Roma per difendere il mostro
09/2/2005

"Il giorno più lungo dell'amministrazione, quello del verdetto sul parcheggio della Fortezza, inizierà presto, con la maxi trasferta a Roma del sindaco Domenici e degli assessori Albini (projetc financing) e Biagi (urbanistica), ma solo a fine pomeriggio arriverà il responso degli esperti del ministero dei beni culturali. Il viaggio del primo cittadino e dei due amministratori non era previsto e la dice lunga sull'importanza dell'appuntamento, ma l'occasione di poter difendere il proprio operato e ottenere un'audizione da parte del comitato era troppo ghiotta per essere ignorata. Ieri Palazzo Vecchio non si è sbilanciato in previsioni, limitandosi a sottolineare che tutta la collaborazione possibile è stata offerta ai cinque esperti di Roma (tra i quali c'è anche l'ex sovrintendente di Firenze, Mario Lolli Ghetti, l'uomo che dette il primo sì al progetto della Fortezza, approvando le vecchie volumetrie, ridotte del 12% dopo lo stop ad aprile del nuovo sovrintendente) e che oggi si dovrebbe arrivare in ogni caso ad una decisione, senza altri supplementi di indagine. Sul tavolo del presidente del comitato di settore Marisa Bonfanti e dei membri Mario Lolli Ghetti, Gianni Carbonara, Stella Casiello e Giuseppe Zampino, il vecchio progetto, le due varianti proposte dall'amministrazione e la domanda del sovrintendente regionale Antonio Paolucci sull'impatto del manufatto, ma soprattutto il destino della Fortezza e dell'amministrazione. Se dovesse arrivare la richiesta di demolizione dell'intero piano superiore del parcheggio sarà impossibile per Domenici difendere il sì della sua amministrazione al progetto e alla sua utilità pubblica, ma anche se passasse la linea di abbattere solo la parte destinata ad uffici e di creare una nuova piazza pedonale i costi per il Comune sarebbero altissimi sia sotto il profilo materiale che sotto quello politico. Solo se arrivasse il sì al mantenimento degli attuali volumi, con l'unica prescrizione di una scarpata verde (come in piazza bambini di Beslan), tutta l'operazione potrebbe andare avanti come se niente fosse limitando così i danni per i privati ed evitando il rotolare di teste in Comune. L'audizione di sindaco e assessori è l'ultimo asso nella manica dell'amministrazione e poi la parola potrebbe passare ai legali di privati e Comune. Firenze Mobilità potrebbe chiedere risarcimenti, ma Palazzo Vecchio sta affilando le armi e punta a far valere il fatto che, nel caso di un parere ministeriale contrario al progetto come concordato da Comune e privati, con i sì dei sovrintendenti Lolli Ghetti, Valetino e Grifoni, si sarebbe davanti ad un fatto nuovo non causato dal Comune dal momento che è stato Paolucci a rimandare la questione e Roma, e quindi a «frenare» le richieste dei privati. Resta infine l'ipotesi di un nuovo rinvio. Palazzo Vecchio spera che così non sia, forte di una fiducia nel sì di Roma ad un progetto che è stato già validato da tre sovrintendenti, ma anche per non dover essere costretto a riparlare della promessa di una consultazione popolare sul «mostro» della Fortezza. Intanto l'onorevole Riccardo Migliori (An) invita i fiorentini a scrivere un fax al ministro Urbani per chiedere la tutela la Fortezza allo 06-67232489, «il ripristino di un bene culturale violentato».

M.B.- Giornale della Toscana, 09/02/2005 Firenze

 
Nuovo esposto di Italia Nostra
05/2/2005

"Esposto di Italia Nostra e dei comitati cittadini: «Calpestata la legge di tutela dei beni culturali e architettonici». Quel manufatto così ingombrante sta deturpando irrimediabilmente l'opera del Sangallo» Italia Nostra e i comitati cittadini di Firenze passano alle vie legali per combattere il 'mostro' della Fortezza da Basso. Vogliono- la demolizione di tutto il cemento che è stato versato intorno al bastione cinquecentesco e la totale eliminazione del parcheggio interrato. «E' stata completamente calpestata la legge nazionale di tutela dei beni culturali e architettonici — denuncia Leonardo Rombai, presidente fiorentino di Italia Nostra. — Costruire un manufatto così ingombrante a pochi metri dalla Fortezza significa degradarlo irrimediabilmente. Si tratta dì un problema anche culturale: uno scempio simile darebbe il via libera a qualsiasi altra progettazione urbanistica che potrebbe rovinare i tesori fiorentini». A ciò, secondo Mario Benci-venni, portavoce dei comitati cittadini, vanno ad aggiungersi tutta una serie di carenze di natura procedurale che la Procura non ha ancora avuto modo di valutare. «Da notizie apparse sulla stampa — dice — pare che non siano state ravvisate anomalie o situazioni di manomissione perpetrate contro gli iter dì approvazione. Ma queste anomalie, invece, ci sono state. Basti pensare alla decisione di non realizzare più il terzo piano del parcheggio perche avrebbe intaccato una falda. Una scelta importante che non è mai stata sottoposta ad una variante di piano». Italia Nostra e i comitati nel loro esposto alla Procura parlano di «scempio» ambientale, urbanistico e culturale e chiedono la rimozione totale di tutto ciò che fuoriesce dal piano originario di campagna. L'esposto, sottolineano Bencivenni e Rombai, è stato preparato molte settimane fa, prima ancora che si alzasse il polverone di polemiche intorno al caso Fortezza. Ora, dicono, è arrivato il momento di dare una mano al lavoro di chi deve valutare cosa è avvenuto intorno alla fortificazione: le planimetrie e tutte le documentazioni raccolte dai comitati e da Italia Nostra sono state consegnate alla Procura, accompagnate dal parere di tre docenti universitari di restauro di Milano, Firenze e Napoli, tutti concordi sulla manomissione del bene culturale. Come il giudizio scritto dal professor Marco Dezzi Bardeschi del Politecnico di Milano, che parla di una «goffa operazione di rialzo del terrapieno sul perimetro», mentre il professor Riccardo Dalla Negra dell' Università di Napoli, si sorprende del fatto che «dopo le vibrate proteste di larga parte del mondo culturale e dei fiorentini la revisione del progetto non abbia portato i frutti sperati».

Manuela Plautina 05/2/2005 - LA NAZIONE cronaca Firenze

 
Vertice tra Urbani e Domenici
07/1/2005

"La questione del mostro della Fortezza travalicherà i confini cittadini. Infatti, la prossima settimana a Roma il sindaco Leonardo Domenici e il ministro per i beni culturali Giuliano Urbani affronteranno il problema dell'eventuale deturpamento dell'area direttamente a quattrocchi. L'incontro non è stato fissato all'improvviso dopo lo stop ai lavori imposto con la delibera del primo cittadino, ma si tratta di un vertice concordato da tempo che avrà al primo punto dell'ordine del giorno un aggiornamento della situazione dei grandi Uffìzi. Ma è inevitabile che sindaco e ministro parlino anche del parcheggio «mostro» che tante polemiche ha suscitato in città. L'interessamento di Roma non è fuori luogo perché la tutela del patrimonio architettonico resta una competenza nazionale, anche se con il federalismo condivisa con la Regione. Lo Stato in questa vicenda finora ha avuto ruoli diversi e spesso anche contraddittori, ma potrebbe essere l'istitu- zione giusta per dire la parola fine a una storia fin troppo travagliata. Comune e Sovrintendenza avevano dato l'ok al primo progetto che prevedeva parcheggi e galleria commerciale: l'opera - anche se era stata costruita rispettando i crismi della regolarità - era stata ridimensionata in corsa. Aboliti i negozi, via anche un centinaio di posti auto e ribassati i soffitti. In questo modo l'impatto - giuravano i tecnici riuniti per la seconda volta nella conferenza dei servizi - sarebbe stato completamente trascurabile. La prosecuzione dei lavori, però, ha sollevato nuove critiche dei comitati, tanto aspre da costringere il sindaco a fermare di nuovo i lavori in attesa che tre saggi (da nominare) decidano se il manufatto deve considerarsi invasivo, oppure decoroso. A questo punto potrebbe essere proprio il ministero a prendere in mano la situazione, considerando che Paola Grifoni, la soprintendente per i beni architettonici, ha dato un giudizio personale completamente negativo sulla realizzazione del parcheggio davanti alle mura del Sangallo.

Giornale della Toscana 7/1/2005

 
Nuovo stop ai lavori
04/5/2005

"Nuove grane per il parcheggio in costruzione nei pressi della Fortezza da Basso. Il Sindaco ha infatti deciso di sospendere i lavori in seguito alle numerosissime critiche giunte anche dopo la parziale revisione del progetto. Da verificare anche il sostegno di alcuni soggetti esterni all'amministrazione ai numerosi progetti di ammodernamento della città

Coordinamento Comitati Cittadini di Firenze

 
Sopralluogo alla Fortezza
30/12/2004

"Un prato di un ettaro con alberi, una vasca d'acqua e camminamenti pedonali, un parcheggio sotterraneo di 580 posti e la possibilità per i cittadini di ammirare la parte fino ad ora interrata delle mura della Fortezza del San Gallo. Ecco come apparirà tra qualche mese piazzale Caduti nei Lager, dove oggi sono in corso i lavori per la realizzazione del parcheggio interrato nell'ambito delle opere del Project Financing "Firenze Mobilità". Questa mattina gli assessori alla Finanza di Progetto Tea Albini e all'Urbanistica Gianni Biagi hanno effettuato un sopralluogo al cantiere, ormai entrato nella fase finale (la conclusione è prevista per la primavera) per fare il punto della situazione in vista della sistemazione definitiva dell'area, dove in superficie nascerà un giardino "all'inglese" sullo stile di quello sull'altro lato della Fortezza, dove c'è la vasca con la fontana. Nel corso della visita il responsabile unico del procedimento (Rup) Gaetano Di Benedetto ha ribadito che dal punto di vista delle quote niente è cambiato rispetto al progetto concordato con la soprintendenza ai beni ambientali e architettonici dopo lo stop ai lavori. L'assessore Biagi è invece tornato sulla polemica della visibilità della Fortezza da Basso. "Prima dell'avvio dei lavori del Project Financing le mura del San Gallo erano molto meno visibili di come lo saranno una volta terminato il parcheggio - spiega l'assessore Biagi -. I lavori per la realizzazione del parcheggio hanno permesso di riportare alla luce la porzione inferiore delle mura della Fortezza, in precedenza coperte e interrate". In quella zona furono infatti depositati i materiali provenienti dalle demolizioni disposte dal Poggi per la realizzazione dei viali di circonvallazione tanto che il posteggio dei pullman turistici era praticamente allo stesso livello dell'attuale copertura del parcheggio interrato. "Il nuovo piazzale Caduti nei Lager - aggiunge l'assessore Biagi - sarà un grande spazio pubblico, un'area verde dalla quale si potranno ammirare le mura della Fortezza nella loro interezza". "Ci stiamo avvicinando - dichiara l'assessore Albini - al termine di una grande opera al servizio della città. Non solo parcheggi, ma anche uno spazio recuperato alla vivibilità della città. Non parlerei di scempio. Un termine usato troppo spesso a sproposito. Tutto si poteva fare meglio, ma anche peggio. Nella prossima primavera chi vorrà, potrà arrivare in auto nel centro della città, utilizzare il nuovo parcheggio e usufruire degli ampi prati verdi che sorgeranno, davanti alle mura della Fortezza di nuovo visibili". Tornando alla sistemazione superficiale, il nuovo giardino si svilupperà su un'area di circa 10mila metri quadrati. Ci sarà un prato, con due camminamenti pedonali longitudinali, e una grande vasca d'acqua che, nel periodo invernale, potrà essere utilizzata anche come pista per il pattinaggio sul ghiaccio. Prevista anche la piantumazione di alcuni alberi. Per quanto riguarda l'iter del progetto, il preliminare del parcheggio e della annessa galleria commerciale, così come presentato dai promotori del Project Financing, venne esaminato in sede di conferenza di servizi (nella quale erano presenti fra gli altri il Comune e la soprintendenza ai beni ambientali e architettonici) per la prima volta il 23 novembre 2001. A seguito delle prescrizioni contenute nel parere della soprintendenza, il progetto venne modificato eliminando la rampa elicoidale di accesso al parcheggio, che era posta al centro, e sostituendola con due rampe di accesso laterali. La modifica era necessaria per permettere il rispetto della richiesta, espressa dalla soprintendenza nel suo parere, di "recuperare l'immagine del giardino romantico progettato dal Poggi". Il 3 aprile 2002 il progetto definitivo modificato venne esaminato e approvato da una nuova conferenza di servizi. Da parte della soprintendenza, in questa occasione l'unica prescrizione fu quella di limitare la larghezza dei due accessi laterali al parcheggio portandola da 10 a 5 metri; prescrizione puntualmente recepita. Una serie di approfondimenti tecnici successivi hanno poi portato alla eliminazione del terzo piano interrato del parcheggio, senza peraltro produrre modifiche né alla quota né alla sistemazione superficiale del giardino. Infatti le quote della copertura del parcheggio, con il previsto giardino, sono rimaste inalterate sia nel progetto preliminare, sia in quello definitivo, sia nell'esecutivo sulla base del quale "Firenze mobilità" avviò i lavori. Il progetto venne modificato di nuovo, dopo la sospensione del cantiere ordinato dalla soprintendenza il 26 aprile 2004, per ridurre ulteriormente l'impatto visivo. Le variazioni del progetto, concordate con la soprintendente reggente Paola Grifoni, hanno previsto la riduzione degli spazi destinati ai servizi (anche commerciali) da 1.200 a 500 metri quadrati e l'allontanamento della parete del manufatto dalle mura della Fortezza da Basso. Riguardo alla parte della costruzione più vicina alle mura, dove erano previsti gli spazi commerciali, in sede di revisione sono stati eliminati i due "denti" laterali più vicini alla Fortezza e di arretrare la parete della galleria, allargando così lo spazio che la divide dalle mura. Inoltre è stata deciso di abbassare, demolendo parte del manufatto già costruito, il livello della copertura degli spazi commerciali in modo da favorire ulteriormente la visibilità delle mura. Modifiche sono previste anche per il parcheggio. Sarà infatti eliminata una porzione del posteggio, quella al primo piano interrato sul lato della ferrovia, mentre sul lato della Fortezza è previsto un arretramento del manufatto dalle mura. Per quanto riguarda i posti auto "perduti", questi sono stati recuperati nella porzione dell'ex galleria commerciale ribassata. L'altra parte di questi spazi, quelli a monte, sono invece destinati a uffici e locali di servizio.

30/12/2004 - Firenze

 
Il mostro della Fortezza
9/10/2004

"Dopo le critiche all'architetto giapponese, Sgarbi ha accusato il Comune di Firenze di «cattiva amministrazione» mettendo questa volta sul banco degli imputati il «mostro» rimasto in sospesa alla Fortezza da Basso, dove stavano per costruire un centro commerciale a ridosso delle antiche mura: «Mi auguro che quello scempio riesca ad avere la stessa attenzione dedicata a livello nazionale alla loggia Isozaki. ...lo scempio della Fortezza da Basso di Firenze», riferendosi alle strutture in cemento armato che sorgono accanto alle mura cinquecentesche, opera di architettura militare di Giuliano da Sangallo. «È una mostruosità ancora peggiore della pensilina di Isozaki - ha affermato Sgarbi - perché questa non è stata ancora realizzata, mentre i lavori alla Fortezza andavano avanti nell'indifferenza generale». Motivo per cui ha promesso di «rilanciare l'attenzione su questa ennesima ferita al nostro patrimonio culturale con una conferenza stampa che sto pensando di organizzare alla sede dell'Associazione della stampa estera, per dare il giusto rilievo internazionale a questo orrore che avviene sotto i nostri ocelli, con la compiacenza degli amministratori di Firenze».

Letizia Cini 09-OTT-2004 - LA NAZIONE cronaca Firenze

 
Passeggiata di protesta
24/5/2004

"Lo scempio deve essere rimosso! Lunedì 24 maggio, ore 18 Passeggiata di protesta dei cittadini contro lo scempio della Fortezza (bastioni lato piazza Caduti dei Lager) Ritrovo alla Stazione di S. M. Novella Lato Deposito Bagagli."

"Preoccupati dalle notizie recentemente pubblicate sulle soluzioni pensate per rimediare allo scempio della galleria commerciale addossata alle mura rinascimentali della Fortezza, che fanno pensare ad un rabberciamento alla meglio del mal fatto, e sulle annunciate compensazioni a Firenze mobilità per il danno subito, i "Comitati dei Cittadini Firenze" organizzano una passeggiata di protesta contro lo scempio della Fortezza. Con questa passeggiata i Comitati voglio riaffermare il principio che scempi e attentati di questa gravità contro i beni culturali non possono essere solo mitigati ma devono essere rimossi e chi ha sbagliato deve pagare. La passeggiata, partendo dalla Stazione di S. Maria Novella, si snoderà di lato al binario 16 fino all'uscita della Stazione lato Fortezza per proseguire attraverso la nuova "rampa Spadolini" fino allo slargo del ponte al Romito da cui si può ammirare lo "scempio" realizzato."

Coordinamento Comitati Cittadini di Firenze 2004-05-23

 
Interrogazione parlamentare
4/5/2004

"Sulla vicenda Fortezza il Coordinamento dei comitati cittadini non demorde. E segnala due interventi: uno della consigliera del quartiere 5 eletta nelle lista dei Ds, Dorotea De Luca Cardillo e l'altra del senatore dei verdi, eletto nel collegio di Prato, Sauro Turroni. La prima ha chiesto al consiglio di quartiere cinque di votare per chiedere al sindaco la sospensione dei lavori alla Fortezza. «La cosa grave — denuncia la consigliera De Luca Cardillo — è che non è stata messa all'ordine del giorno dell'ultimo consiglio per veto di un membro della maggioranza dei conferenza dei capigruppo. Ritengo questo un fatto gravissimo perché credo che discutere anche delle questioni controverse sia un dovere delle istituzioni». Il senatore Turroni, invece, si è rivolto direttamente al ministro chiedendo se «non ritenga di dover bloccare i lavori di realizzazione di un progetto che arreca danni rilevanti alla Fortezza, gioiello dell'architettura rinascimentale».

La Nazione, 4 Maggio 2004

 
La soprintendenza ferma le ruspe
28/4/2004

"Fermi tutti, aspettando di poter avere dal comune la documentazione completa dei lavori attorno alla Fortezza da Basso. La soprintendente reggente, Paola Grifoni, ieri mattina ha firmato la richiesta di sospensione dei lavori attorno al bastione mediceo. Una richiesta che è arrivata sul tavolo del responsabile del procedimento della finanza di progetto «Firenze Mobilità», l'architetto Gaetano Di Benedetto. Mossa dettata dalla necessità di verificare «la rispondenza del progetto esecutivo con quanto edificato» e «l'impatto del parcheggio rispetto alle mura medicee». «Sono stata avvertita da alcuni cittadini — spiega la soprintendente — che i lavori stavano proseguendo. Pensavo sinceramente, dopo i fatti di questi giorni, che fosse presa una pausa di riflessione, almeno per verificare le obiezioni sollevate da stampa e cittadini». Invece, le ruspe continuavano a lavorare, come se nulla fosse. Lavori, per la verità, che sono proseguiti anche nel pomeriggio, nonostante la richiesta. Quanto durerà la sospensione, difficile sanarlo, anche se si ipotizza solo alcune settimane: «Appena avremo i documenti valuteremo». Già, i documenti che mancano. Difficile capire come mai nessuno si era accorto, prima della bufera, di questa «mancanza». La soprintendente, per la verità, già il 16 aprile aveva fatto richiesta, a voce, di alcuni documenti, arrivati poi giovedì scorso. Ma anche in questo caso non erano completi, come si legge nella lettera inviata all'architetto Di Benedetto, sabato scorso: «la documentazione trasmessa risulta in parte mancante (grafici e slides) e in parte incompleta». Poi, l'inevitabile richiesta di sospensione. Provvedimento che suona come una posizione di attacco verso l'amministrazione comunale, ma Paola Grifoni spiega che «è stato necessario. Una decisione inevitabile quando ci sono cose non chiare». Non chiare perché la soprintendenza non ha mai avuto grafici e progetti che possono dare l'esatta visione di quello che sarà realizzato. «Al momento è un po' tutto sulla parola e credo che sia corretto partire da qualcosa di oggettivo per esaminare tutto». Ma come mai solo ora ci si è accorti che non esisteva — negli uffici di piazza Pitti — un progetto dei lavori, allarga le braccia: «Sono qui solo dal 5 aprile e non so dire, non mi ero mai ritrovata in questa situazione. Gli atti in nostro possesso sono scarni e certi particolari li ho saputi per caso. Non mi era mai successo perché ho lavorato sempre con amministrazioni con cui avevo instaurato una certa collaborazione». Come, dire, bisognerebbe chiedere a chi c'era prima. Domenico Valentino, chiamato in causa, ha specificalo che era appena arrivato alla soprintendenza. «Ho firmalo — dice — l'approvazione del parcheggio alla Fortezza dopo che l'architetto vicario (a lungo di Valentino stesso e di Mario Lolli Ghetti, ndr) Paolo Mazzoni, in cui avevo piena fiducia, aveva visionato le carte e fatto le proprie osservazioni. C'era la sua sigla sui fogli e per me era sufficiente. Mi sono sempre fidato di lui che ha un'esperienza di 30 di lavoro». Affermazione necessaria perché Valentino è stato indicato dal soprintendete regionale, Lolli Ghetti, come colui che approvò il progetto definitivo. «Non so se il progetto che ho visionato durante la conferenza dei servizi del 2 aprile 2002 fosse lo stesso esaminato da Lolli Ghetti il 23 novembre 2001. Ero arrivato, infatti, alla soprintendenza il 18 marzo 2002, appena 15 giorni prima — conferma Valentino, telefonicamente —. Prima della riunione il progetto era stato già esaminato dal mio predecessore Lolli Ghetti e da Mazzoni. Io ho solo firmato il verbale della conferenza dopo che quest'ultimo aveva visionato le carte e fallo le proprie osservazioni». A proposito del parere espresso il 21 novembre 2001 da Lolli Ghetti sul progetto preliminare Valentino sostiene come «nella nota non vi siano riferimenti alla eventuale volumetria eccedente, né alle eventuali condizioni di conservazione delle quote del terreno preesistenti al momento dell'inizio dei lavori. Le volumetrie emergenti sono evidenti nei grafici in possesso dell'ufficio e questo significa che questa possibilità fosse accettata o sfuggita». Intanto, domani, sarà fatto un ulteriore sopralluogo.

Giampaolo Marchini - La Nazione, cronaca Firenze, 28/4/2004

 
Negozi davanti alle mura del '500
23/4/2004

"Ci si chiede se il caso sia più giudiziario, ambientale o politico. Il dubbio è legittimo dal momento che fra un mese e mezzo qui si vota per il nuovo sindaco. E dal momento che in mezzo alle polemiche sono finiti un soprintendente, che è anche il candidato numero uno del centrodestra, e l'attuale amministrazione ulivista di Palazzo Vecchio. In due nel mirino Li unisce un'imprevista, ma forse prevedibile, par condicio delle responsabilità: hanno permesso la costruzione di una galleria commerciale a ridosso delle mura cinquecentesche della Fortezza da Basso. Si tratta della parte interna di un intervento che porterà alla realizzazione di un parcheggio sotterraneo laddove finora c'era un'area di sosta per bus turistici. Voluta dai Medici Grande neo di un'opera per il resto benemerita perché servirà a dirottare il traffico sottoterra. Ieri l'altro "la Nazione» ha denunciato l'offesa di cemento al monumento voluto dai Medici nel 1534, e in un batter d'occhio il procuratore Ubaldo Nannucci ha aperto un'inchiesta ipotizzan- do il danneggiamento al patrimonio e il deturpamento di bellezze naturali. I giudici vogliono sapere chi ha dato i permessi, visto che l'intera operazione non è stata varata dal consiglio comunale ma da una «conferenza dei servizi» della quale facevano parte i tecnici di Palazzo Vecchio, i progettisti e le soprintendenze. Bisogna dire che l'impatto visivo — ancorché nascosto da pannelli che coprono il cantiere — è scandaloso, benché il Comune sia convinto che il progetto, quando sarà finito chiavi in mano, non deturperà affatto la Fortezza: quello che ora è un orribile scheletro di cemento poi — dicono — sarà coperto da un meraviglioso giardino. Ma quello che più sorprende è lo scarico di responsabilità fra i due soprintendenti a cui toccava un giudizio tecnico defintivo. Dice Domenico Valentino, l'uomo che ha soffiato a Vittorio Sgarbi la candidatura a sindaco per la casa delle Libertà: «In questo progetto io non c'entro, è stato approvato da Mario Augusto Lolli Ghetti. Chiedete a lui». L'altro, Lolli Ghetti, non fa sconti al collega: «Ho partecipato alla riunione del novembre 2001 sul progetto preliminare, però quello definitivo è stato approvato il 3 aprile 2002 proprio dall'architetto Valentino». Una questione imbarazzante Dunque? L'idea è che ci sia molto imbarazzo in giro. Anche perché la soprintendenza è sempre stata molto attenta a possibili danneggiamenti della città. Come quella volta che proprio Valentino — detto «il duro» — ha denunciato e fatto processare il sindaco Leonardo Domenici (suo avversario in questa campagna elettorale) per l'abbattimento di quattro alberi, giusto intorno alla Fortezza, per consentire i lavori del parcheggio. Ora, inchiesta a parte, il guaio pare possa essere rimediato. Fra chi chiede l'abbattimento dei box di cemento già costruiti e chi si fida delle promesse che il mostro di cemento non oscurerà la Fortezza, ieri in soprintendenza c'è stata una riunione: all'ordine del giorno l'eventuale modifica del progetto. Forse il pericolo è scampato

Marcello Mancini Nazione Toscana & Liguria 23/4/2004

 
Comune sotto accusa
22/4/2004

"Vedremo che cosa verrà fuori dall' inchiesta. Secondo me non c'è' scempio». Il sindaco Leonardo Domenici commentato l'inchiesta della Procura: «Se qualcuno ritiene che ci sia una responsabilità del sindaco mi denunci. Sono pronto ad andare in Procura a discutere di tutto questo». Sulla stessa linea gli assessori all'urbanistica Gianni Biagi e alla sicurezza e vivibilità urbana Graziano Cioni: «L'intervento riqualifica la zona e permetterà ai cittadini di apprezzare nella loro interezza le mura della Fortezza». Per Biagi è «assolutamente fuorviante» valutare l'opera in una fase intermedia: «a settembre sarà terminata la copertura e avremo un'idea della situazione finale, seppure senza alberi e verde». E Cioni assicura che l'intervento «riqualificherà la zona perché dove fino a un paio di anni fa c'era un parcheggio di bus turistici sorgerà un giardino e un parcheggio interrato con centinaia di posti auto». Gli assessori, durante la conferenza stampa e la successiva visita al cantiere, hanno assicurato che il rialzo rispetto alla situazione precedente è solo di una ventina di centimetri e che si stanno comunque studiando modifiche per ridurre l'impatto visivo. Alla contestazione che lo scheletro in cemento armato è ben più alto, hanno ricordato che il progetto ha tutte le autorizzazioni della soprintendenza ai beni ambientali e architettonici oltre che di quella archeologica, dei vigili del fuoco, dell'Arpat, dell'Enel e delle direzioni del Comune. Ma quella galleria commerciale non riscuote consensi né a destra né a sinistra. «Sbaglia Domenici a promuoverlo e sbaglia Valentino a fare lo gnorri» scrive Legambiente: «Dal piano stradale, unico punto di vista plausibile per un giudizio sull'impatto visivo, non si percepiscono più integri i prospetti delle magnifiche mura». Il verde Papini chiede di sospendere i lavori: «L'impatto è pesante. Le nuove attività commerciali dovevano essere sotto il piano della strada, non certo sopra, analogamente alla galleria commerciale della Stazione». E l'azzurro Toccafondi in una interrogazione chiede di abbattere la costruzione in cemento se le misure fuori terra risulteranno non rispettate, visto che il progetto iniziale prevedeva tre piani sotterranei e non due.

la Nazione 22/4/2004

 
Stravolti equilibri secolari
22/4/2004

"Sono sbalordita: come si può pensare di coprire uno dei grandi monumenti di Firenze con una galleria commerciale costruita sopra un parcheggio?». Scuote la testa con incredulità, Mariella Zoppi, assessore alla cultura della Regione con delega al paesaggio, e soprattutto persona molto competente nella sua veste di docente della facoltà di architettura di cui è stata, per alcuni anni, addirittura preside. Che cosa pensa di fare? «Prima di tutto chiederò di vedere gli atti. A questo punto serve una valutazione precisa per valutare le eventuali possibilità d'intervento». Qual è stata la sua prima impressione dopo aver visto la foto pubblicata ieri da «La Nazione»? «Ho pensato che non si fa mai abbastanza per difendere Firenze che è un bene culturale nel suo complesso. Non a caso il centro storico è patrimonio mondiale per dichiarazione dell'Unesco». Da urbanista come giudica l'operazione? «Mi pare di averlo detto: ho l'impressione di essere di fronte al pesante sovvertimento di un paesaggio urbano storicamente consolidato, che conserva la memoria della città, da Antonio da Sangallo a Giuseppe Poggi. Dispiace vedere che equilibri consolidati nei secoli possano venire modificati senza l'attenzione dovuta, in un momento in cui ci si rende conto di quanto sia importante preservare Firenze. Per quel che è e per quel che conta». Quando afferma di voler vedere gli atti, pensa a eventuali irregolarità nelle procedure o nelle autorizzazioni? «Non corro dietro a nessun pensiero particolare. Dico soltanto che vorrei fare alcune verifiche con le carte in mano. Tuttavia, non nascondo un pizzico di stupore...». Per che cosa? «Per il fatto che la soprintendenza ai beni ambientali e architettonici (l'ufficio di Antonio Valentino n.d.r.) non abbia colto gli aspetti di cui ho appena parlato prima che fossero evidenti agli occhi preoccupati degli abitanti della zona e di tutti i cittadini di Firenze».

Sandro Bennucci - La Nazione 22/4/2004

 
"Il cantiere fa vermato"
Aprile 2004

"In merito a quanto uscito sulla stampa in data odierna, il Coordinamento dei Comitati Cittadini si rallegra che finalmente anche altri si accorgano di quello che sta succedendo attorno alla Fortezza da Basso e si associno alla denuncia già da tempo da noi avanzata sulla questione: in primo luogo con numerosi documenti e prese di posizione decisamente contrarie al progetto di ampliamento del polo espositivo della Fortezza (nella nostra critica al Piano Strategico, al quale abbiamo dedicato anche un convegno il 12 dicembre 2003, dichiariamo il progetto della Fortezza "madre di ogni nefandezza"); di recente e in modo più circostanziato col nostro esposto al Sindaco e alla Soprintendenza del 9 aprile u.s.. Sulla vicenda, che comunque sta diventando giustamente di particolare importanza, vorremmo precisare quanto segue

1. Ancora oggi non abbiamo ricevuto nessuna risposta né dal Sindaco né dalla Soprintendenza, anche se in via ufficiosa sappiamo che sono stati fatti degli accertamenti sul cantiere.

2. Rimaniamo sorpresi dalle dichiarazioni riportate sulla stampa fra virgolette del soprintendente Domenico Valentino e del dirigente di urbanistica ing. Di Benedetto che tendono a rassicurare o a scaricare su altri la responsabilità dello scempio che purtroppo è davanti agli occhi di tutti. Tuttavia poiché un procedimento importante come questo è sicuramente passato attraverso atti ufficiali quali quelli delle Conferenze dei servizi la verità è molto semplice da appurare: che il Sindaco e il Soprintendente Valentino forniscano copia dei verbali ufficiali delle conferenze dei servizi effettuate sul progetto e il progetto esecutivo con i timbri dell'autorità di tutela.

3. Poiché si ha addirittura la sfrontatezza di tentare di minimizzare (Gaetano Di Benedetto: "abbiamo probabilmente sottovalutato questo impatto e con la soprintendenza stiamo valutando una serie di modifiche per ridurre questo effetto") o di giustificare ciò che è avvenuto (Domenico Valentino: "Secondo me, una volta finito il lavoro, la Fortezza sarà meglio di prima") chiediamo con forza un blocco dei cantieri per definire i modi con cui rimediare a questa vergognosa offesa che suona come un grave insulto non solo per le leggi di tutela dei Beni Culturali del nostro paese, ma anche delle norme edilizie comunali più elementari.

4. Il Coordinamento apprende infine con grande soddisfazione dell'apertura di un indagine della Procura della Repubblica su questa vicenda e invita i veri ambientalisti e tutti i cittadini e le istituzioni che amano il patrimonio culturale cittadino a continuare la mobilitazione per chiedere alle autorità competenti di intervenire per bloccare il cantiere e per rimediare prima che sia troppo tardi a questa grave offesa alla Fortezza. Per il Coordinamento dei Comitati Cittadinis

2004-04-21 Coordinamento dei Comitati Cittadini

Prof. Mario Bencivenni tel. 055-714596 - 328-0658924

 

 

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