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Nuovo
parcheggio sottotterraneo per i TIR |
17/2/2006 |
"Un
parcheggio sotterraneo per sistemare i Tir di servizio per le
fiere della Fortezza. E'l'ipotesi che si sta facendo adesso strada
a Palazzo Vecchio: dopo aver costruito il parcheggio sotterraneo
sull'altro lato, ci si è accorti che il problema dei mezzi di
servizio è rimasto irrisolto. Assieme alla nuova opera sotterranea
si dovrebbero però anche realizzare un sottopassaggio sotto le
mura cinquecentesche: un tunnel per trasferire merci e materiali
arrivate con i Tir fin dentro la Fortezza. Ormai in fase conclusiva
anche i progetti delle linee 2 e 3 della Tramvia: c'è ancora il
problema dei pali di sostegno dei fili elettrici della tramvia
previsti in piazza Duomo. Dove metterli esattamente e con quale
design? La sovrintendenza è perplessa."
La
Repubblica, Firenze 17/02/2006 |
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Il
manufatto delle polemiche ricoperto di terra |
29/7/2005 |
"Dov'è
finito il parcheggio della Fortezza, il manufatto su cui la città
si è spaccata per un anno, chilo definiva uno scempio, chi diceva
aspettate e vedrete? E' scomparso: nel senso che non si vede più,
visto che tutta l'area è stata ricoperta di terra (poi verrà anche
l'erba), le colonne del parcheggio non sono più visibili, tutta
l'area anche se ancora dominata dal cantiere, comincia a mostsrare
una parvenza di quello che sarà tra breve. Così il cittadino curioso,
se avrà voglia o necessità di percorrere la ram-pa del Romito
venendo dall'ex ovonda, arrivato a metà percorso, vedrà sul-la
sua sinistra un campo di terra marrone che chiude per sempre alla
vista le colonne della polemica e introduce alle mura del Sangallo
restituite alla loro altezza originale. Perché,come detto a suo
tempo e poco considerato, il vallo di trenta metri che separa
la fine del piano di campagna dalle mura rende possibile la mostra
della realizzazione originaria della Fortezza. Come apparirà quando
l'erba coprirà la terra? Sarà ancora virulento tema di divisione
il rialzo del giardino, rispetto al precedente piano di campagna?
Il verde del nuovo spazio farà rimpiangere il piazzale in cemento
dove erano parcheggiati autobus e latrine? Domanda maligna, a
cui non resta che rispondere così: aspettiamo ancora un po' e
poi potremo verificare. Il parcheggio sotterraneo, ormai nascosto,
è uno dei sette progetti del «project financing» aggiudicato a
Firenze Mobilità, il raggruppamento d'imprese capitanato da Baldassini
& Tognozzi e comprendente, oltre ai soci costruttori, anche Coop
Unica, Scaf e Confesercenti, come soci gestori. Il caso scoppiò
nella primavera del 2004, prima della campagna elettorale amministrativa.
Il Coordinamento dei comitati cittadini insorse parlando di scempio.
La sovrintendenza, che con Domenico Valentino pure aveva detto
sì al progetto, bloccò i lavori a primavera. Si ripartì con qualche
modifica, dopo aver arretrato il parcheggio rispetto alle mura
e dopo aver tolto la galleria commerciale. Ma l'opposizione continuò
a montare, quella dei Comitati e, non senza qualche imbarazzo
visto che l'ex sovrintendente Valentino era diventato nel frattempo
candidato sindaco della Casa delle libertà, anche quella del centrodestra.
Il sindaco Leonardo Domenici spiazzò tutti durante il Natale 2004:
«Sospendo tutto». Fu il secondo blocco, quello decisivo. Il sindaco
ipotizzò il ricorso al giudizio di alcuni «saggi», tra cui la
presidente del Comitato tecnico del ministero dei Beni culturali.
Poi approfittò dello stesso Comitato, chiamato ad esprimersi dal
sovrintendente regionale Antonio Paolucci. Il comitato fece un
sopralluogo a Firenze. E dal suo giudizio nacquero le modifiche
definitive: l'abbattimento della parte più vicina alle mura e
il piano inclinato sul lato Ferrovia. Per rimborsare le imprese
delle modifiche apportate dopo la costruzione Palazzo Vecchio
ha stanziato circa 7 milioni per il primo blocco ordinato dalla
sovrintendenza. Il rimborso del secondo è ancora da definire.
Pietro
Jozzelli - LA REPUBBLICA |
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Al
via le demolizioni |
3/6/2005 |
"In
demolizione il blocco che avrebbe dovuto accogliere gli uffici
La fase successiva sarà la costruzione del nuovo solaio. Da lunedì
scorso tecnici di nuovo all'opera nel piazzale Caduti nei lager
I lavori per la costruzione del parcheggio sotterraneo alla Fortezza
da Basso sono ripresi. Da lunedì scorso, dopo mesi di interruzione,
operai e macchinali sono di nuovo all'opera sul piazzale Caduti
nei lager. Tutto era fermo dal 3 gennaio, da quando il sindaco
aveva decretato lo stop, chiedendo un'ulteriore verifica sul
progetto. Verifica che ha poi portato alla presentazione, da parte
del Comune, di 5 differenti soluzioni al Comitato di settore del
Ministero dei Beni culturali, che alla fine ne ha scelta una (quella
che prevede l'eliminazione della zona uffici di fronte alle mura
lungo le quali si trova la Porta di campagna della Fortezza).
Sarà davvero l'ultima interruzione prima della conclusione dei
lavori? Se non ci saranno altri intoppi, per la fine dell'anno
i 535 posti auto più contestati della nuova geografia sotterranea
della città saranno davvero finiti. Polemiche e critiche nei confronti
del progetto erano diventate roventi già nel febbraio-marzo dell'anno
scorso. Era stata 'La Nazione', che a marzo dell'anno scorso aveva
sollevato il problema di fronte alla ritta: davvero era logico
costruire così a ridosso delle mura un parcheggio che tanto sotterrano
non sembrava più e che così vicino si trovava all'opera del San
Gallo, a tal punto da nasconderla in parte? Sembrava quasi che
nessuno si fosse accorto come, al di là delle coperture del cantiere,
la nuova opera stesse venendo su. Quella campagna sarebbe stato
l'inizio di un lungo periodo di incertezza, mentre ormai lo 'scempio
della Fortezza' aveva catalizzato i fiorentini, arrivando a fai
parlare del pasticcio fiorentino anche la stampa straniera. Decine,
centinaia i fax e le e-mail arrivate in redazione e che, alla
fine, hanno certamente pesato sulle scelte successive e su tutto
il cammino di questa lunga e difficile storia. Da lunedì, dunque,
si è ripartiti. Il via burocratico lo ha date un ordine di servizio
del responsabile del procedimento, che è anche direttore della
Direzione urbanistica del Comune, l’architetto Gaetano Di Benedetto. Si trattava di ripartire, come è in effetti successo, con un
progetto di demolizione della zona uffici che è stato predisposto
e in base al quale ora si sta lavorando. E' stata fatta appositamente
intervenire una ditta specializzata, per un'operazione complessa
e che richiede un elevato livello di tecnologia. Da lunedì si
sta procedendo al taglio in blocchi del grande solaio in cemento
di quella che sarebbe dovuta essere la parte uffici del parcheggio,
e che è larga 16 metri, lunga 85 e alta 80 centimetri. Un'operazione
eccezionale, condotta con dispositivi eccezionali, a partire da
una speciale sega circolare del diametro di un metro e 80 centimetri,
capace di muoversi su binari disposti trasversalmente e longitudinalmente
in modo da tagliare blocchi a misura per i camion che dovranno
poi portarli via. Così facendo, il corpo della costruzione del
parcheggio che si vede in superficie arretrerà dei famosi 16 metri
indicati nel progetto correttivo, approvato dal comitato del ministero.
Una volta demolito e portati via i pezzi del vecchio solaio, la
fase successiva consisterà nella costruzione di un nuovo solaio,
ma stavolta inclinato, verso le mura della Fortezza e che sarà
poi ricoperto dal prato. I lavori continuano anche nel resto del
parcheggio, ma ormai le opere in cemento e le strutture sono già
terminate. Si tratta di realizzare gli impianti elettrici, il
riscaldamento, gli ascensori, perché per il resto ci siamo. Resterà
ancora da sistemare il 'sopra', i 15.000 metri quadri di giardino,
che ricopriranno il 'tetto' del parcheggio. A fine anno, dunque,
potremo vedere l'effetto che farà l'opera finita. Salvo nuovi
colpi di scena."
Ennio
Macconi - La Nazione, 3 giugno 2005 |
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Sulla
Fortezza basta con i veleni |
17/3/2005 |
"Il
sindaco di Firenze: «Qualcuno fomenta un clima inaccettabile Porterò
gli atti alle autorità competenti» Basta con i veleni che ogni
giorno alimentano polemiche sul caso del parcheggio interrato
alla Fortezza da Basso. «Qualcuno continua a fomentare un clima
inaccettabile» sbotta Leonardo Domenici ed annuncia: «Comunicherò
alle autorità competenti tutti i fatti e gli atti relativo alla
costruzione del parcheggio perché possano essere valutati». Per
tutta la giornata di ieri gli uffici legali del Comune hanno lavorato
per preparare il dossier da trasmettere a chi dovrà accertare
se ci sono stati vizi o responsabilità di qualsiasi tipo degli
uffici comunali che hanno autorizzato il progetto di finanza.
Ma chi è che dovrà farlo? È molto probabile che tutto l'incartamento
sia inviato alla sezione toscana della Corte dei Conti, visto
che i comitati e le opposizioni di Palazzo Vecchio, continuano
a puntare l'indice su presunte responsabilità erariali del Comune
per l'indennizzo di quasi due milioni di euro al consorzio Firenze
Mobilità per lo stop ai lavori deciso a giugno dalla soprintendenza,
che portò ad una riduzione del 12% della volumetria causando un
costo maggiore per le imprese con minori ricavi mensili. Ma è
tutta la partita degli indennizzi ad essere ancora aperta. Il
Comune infatti potrebbe gettare nella mischia contrattuale "quel
fatto nuovo" giunto con le modifiche apportate al progetto concordato
dall'amministrazione con i privati, con i sì dei soprintendenti
Lolli Ghetti, Valentino e Grifoni, dopo che Paolucci ha deciso
di coinvolgere il comitato di settore. Insomma tutto è ancora
da decifrare. Ecco perché, come aveva auspicato Biagi, prima di
parlare di cifre sarebbe stato opportuno attendere il progetto
di modifica definitivo alla luce delle indicazioni del ministero.
«Si fanno affermazioni gravi, si parla di irregolarità e di scarsa
trasparenza, si mette in dubbio la correttezza degli atti e delle
persone» commenta il sindaco Domenici riferendosi alle polemiche
sollevate in particolare da alcu- ni comitati ed associazioni.
«Nessun danno - aveva precisato l'assessore Biagi - ma maggiori
costi, per poter avere un'opera strategica e capace di soddisfare
le nuove esigenze di qualità che emergono dalla città. Ed alle
quali l'amministrazione ha scelto, in piena autonomia, di dare
ascolto». Chi non è dello stesso avviso sono i comitati, le associazioni
ambientaliste e la lista Unaltracittà, che proprio ieri hanno
fatto un appello insieme a Rifondazione «per la trasparenza e
l'accertamento delle responsabilità nella vicenda della Fortezza
da Basso». Secondo Mario Bencivenni dei Comitati cittadini sarebbero
da rivedere anche «i costi aggiuntivi del sottopasso di viale
Strozzi». Insomma vogliono più chiarezza. Proprio come Domenici.
«Basta - aggiunge ancora il sindaco - sono sempre stato il primo
a voler far luce su questa vicenda ed ho sempre agito per garantire
la massima tutela della città». Ecco perché il sindaco si riserva
di seguire altre strade e non solo politiche. La presidente del
comitato di settore Bonfanti: «Non capisco perché si continui
a parlare di irregolarità» «Sul parcheggio della Fortezza non
c'è stata nessuna illegittimità e tanto meno illegalità» aveva
detto lunedì scorso in consiglio comunale l'assessore all'urbanistica
Gianni Biagi. «Non è affatto vero - aveva controbattuto in una
conferenza stampa la consigliera di Unaltracittà Ornella De Zordo
- e la conferma arriva dal ministero dei Beni culturali, risultano
esserci state irregolarità che si sommano a scelte incompatibili
con la legislazione vigente». È davvero così? Per la presidente
del comitato di settore Marisa Bonfanti e quindi per il ministero
di Giuliano Urbani «non c'è nessuna irregolarità». Come dire che
la polemica sul parcheggio interrato deve essere sgombra da fantasmi
su presunte violazioni di legge. «Questa consigliera comunale
quando parla di presunte irregolarità avrà specificato come e
dove si sono verificate?» si chiede la pro-fessoressa Bonfanti.
«Non riesco a comprendere, mi piacerebbe capire a che cosa fanno
riferimento» aggiunge la funzionaria ministeriale. «Se tutto fosse
in regola perché eliminare dal progetto la galleria commerciale,
perché ridurre uffici e magazzini? Vogliamo chiarezza» aveva sollecitato
la De Zordo in compagnia di Monica Sgherri (capogruppo di Rifondazione
a Palazzo Vecchio) e i comitati ambientalisti «vogliamo chiarezza
e facciamo un appello alla città perché faccia pressioni su giunta
e consiglio comunale». Professoressa Bonfanti lei ribadisce che
da parte vostra non sono state riscontrate irregolarità nella
parte procedurale del progetto? «Lo abbiamo anche scritto nel
nostro parere, che per noi tutto è in linea con la normativa vigente.
Il nostro ufficio ha ovviamente fatto un discorso che riguarda
la tutela: avendo tenuto conto della storia del manufatto e delle
modificazioni sopravvenute nel tempo, abbiamo esaminato la compatibilità
fra il contesto e la nuova struttura. È stato questo il tema del
nostro lavoro. Devo precisare che dalla discussione non è emerso
nessun elemento, che possa rimandare a qualche rilievo di legittimità
o di irregolarità nei confronti dell'amministrazione comunale.
Ecco perché non riesco a capire da dove queste persone possano
avere tratto questo spunto, perché dalla lettura del testo, mi
pare, che non emerga tutto questo. Poi è chiaro: quando si parla
di compatibilità si fanno anche analisi di opportunità». Si riferisce
all'esigenza di tutelare i monumenti? In questo caso la Fortezza
da Basso. «Proprio così. Perché è la norma, che dice come deve
essere preservato il decoro o la visuale di un monumento, in questi
casi non è che ci sono delle misure fisse sulle distanze da mantenere,
sono tutte valutazioni che vengono fatte. Quindi mi pare che ci
sia stata un po' di confusione, perché la nostra valu-tazione
in generale è relativa ad un'opportunità, non tanto su presunte
irregolarità o illegittimità». Lei fa riferimento all'opportunità
di realizzare quei manufatti a ridosso delle mura del Sangallo.
«Eh sì, tanto è vero, che abbiamo detto: che per salvaguardarne
la visuale e la tutela del monumento, è opportuno che gli edifici
non siano troppo addossati alle mura. Questo è un giudizio di
opportunità, non è che abbiamo rilevato irregolarità, questa è
una differenza da non trascurare». o.sab. a
Osvaldo
Sabato 17/03/2005 - L'Unità |
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Resoconto
discussione del C.Comunale |
14/3/2005 |
"Il
problema del parcheggio che si è costruito in piazzale dei Lager
è ritornato oggetto di dibattito acceso in questi ultimi giorni.
Infatti, dopo la nuova sospensione "in via cautelare" dei lavori
ordinata dal Sindaco nel gennaio 2005, e le varie ipotesi via
via lanciate dal Sindaco (nomina di un gruppo di saggi per chiarire
una volta per tutte se ci fosse stato scempio o no – incredibile
che il nostro Sindaco con i suoi assessori a gennaio ancora avesse
dei dubbi di fronte all’evidenza, denunciata dai cittadini –,
richiesta al Consiglio di verificare addirittura l'ipotesi di
un referendum consultivo fra i cittadini) fino alla richiesta
di un parere al Comitato di settore del Ministero dei Beni Culturali,
avanzata dal Soprintendente regionale Antonio Paolucci, della
questione Parcheggio non se ne è saputo più nulla . Mentre si
sviluppava l’indagine del Comitato di settore del Ministero (organo
tecnico-scientifico consultivo della Direzione generale, che,
è bene ricordare, è stato chiamato in causa essenzialmente per
dire se si fossero violate leggi di tutela e se si fosse manomesso
un bene culturale come la Fortezza), i tecnici dell'Amministrazione
comunale, per quanto se ne sa su invito della Soprintendenza,
hanno presentato alcune soluzioni migliorative a variante del
progetto già realizzato e da ultimare. Ma non è già questa una
prima palese ammissione da parte dell'amministrazione comunale
di aver compiuto degli errori? Come mai il progetto originario,
che fra l'altro costituiva una procedura di Finanza di Progetto
denominata "Firenze Mobilità", è stato modificato per ben due
volte e da tecnici comunali quando invece tutto questo doveva
essere fatto dal Concessionario senza oneri per l'Amministrazione
Comunale Concedente? Queste nuove soluzioni sono state poi sottoposte
al Comitato di Settore. Il Comitato di Settore ha effettuato un
sopralluogo a Firenze il 1 febbraio 2005, quindi nella seduta
del 9 febbraio successivo ha formulato il suo parere. Nonostante
alcune rapide ed ellittiche anticipazioni del Sindaco in una conferenza
stampa convocata al suo ritorno da Roma il giorno in cui il Comitato
ha formulato il suo parere, nessuno, fino alla seduta del Consiglio
comunale del 14 marzo scorso, ha sentito l’esigenza di assolvere
all'impegno di relazionare dettagliatamente sul pronunciamento
del Comitato di settore e sui provvedimenti da prendere da parte
dell'Amministrazione Comunale. In realtà l'argomento era stato
messo all'ordine del giorno della seduta di lunedì 7 marzo ma
non era stato possibile aprire la discussione poiché, curiosamente,
il testo integrale del parere del Comitato di Settore non era
stato consegnato ai capigruppo. Nonostante lo slittamento alla
settimana successiva la Giunta ha approvato con deliberazione
n.2005/G/00105 - N.2005/00170 dell’8 marzo 2005 oltre due milioni
e 700 mila euro di costi aggiuntivi al Concessionario del progetto
di Finanza "Firenze mobilità". Di questa cifra 1.847.364,50 euro
si riferivano alla prima interruzione dei lavori e alle prime
modifiche apportate nell'estate 2004 al parcheggio del piazzale
Caduti dei Lager. Questo atto, a nostro avviso, dimostra chiaramente
una grave inadempienza del Sindaco rispetto agli impegni presi
di relazionare dettagliatamente il Consiglio Comunale e i Cittadini
sulla questione prima di prendere ulteriori provvedimenti. Si
è passati cioè da un'ipotesi addirittura di referendum fra i cittadini
ad un atto monocratico le cui linee non sono state discusse neppure
in Consiglio comunale al quale la delibera è stata presentata
solo per un atto di ratifica. Di fronte alla situazione venutasi
a configurare con la delibera 8 marzo di risarcimento a Firenze
Mobilità e con lo slittamento delle comunicazioni inerenti la
Fortezza al Consiglio Comunale del lunedì successivo, come Comitati
dei Cittadini abbiamo indirizzato a tutti i gruppi consiliari
la seguente richiesta:
Firenze
11 marzo 2005 Oggetto: Fortezza da Basso: Deliberazione di Giunta
8 marzo 2005 relativa al risarcimento a Firenze Mobilità S.p.a
per sospensione lavori al cantiere Parcheggio Piazzale Caduti
dei Lager. Premesso - che la Costituzione all’articolo 9 recita:
«La Repubblica promuove lo sviluppo della ricerca scientifica
e tecnica. Tutela il paesaggio e il patrimonio storico artistico
della Nazione» e che tale principio è codificato dal Codice unico
delle belle arti e del paesaggio che recepisce numerose leggi
di tutela elaborate nel corso del ‘900 (1089/1939, 1467/39; 1/1942,
1150/42, testo unico dei beni culturali) e che tale principio
debba ispirare non solo i comportamenti dei singoli cittadini
ma in primis di chi eserciti funzioni pubbliche; - che con parere
del 9 febbraio 2005, il Comitato Tecnico Scientifico per i Beni
Architettonici e Paesaggistici del Ministero dei Beni e le Attività
Culturali « ritiene che alcune porzioni in calcestruzzo della
costruzione, per l'estrema vicinanza con le mura della Fortezza, non ne garantiscono la necessaria tutela, in quanto determinano
un'interferenza assai negativa (come sempre succede per le
preesistenze monumentali), ma a maggior ragione per la Fortezza
da Basso che nasce come edificio isolato. Il programmato ripristino
del vallo non può avvenire in condizioni troppo diverse dalla
sua presunta conformazione, di cui può costituire un esempio accettabile
quello in prossimità della porta meridionale, posta vicino al
bastione sud-est ove è riproposto il percorso perimetrale pedonale
e la sezione inerbata a scarpa non ripida della parete del terrapieno
che circonda la Fortezza. La nuova costruzione, per l'estrema
vicinanza e per le sue caratteristiche formali e dimensionali, impedisce di fatto il reale ripristino del vallo in quanto
la sagoma rettangolare della porzione, destinata ad uffici, immediatamente
prospiciente la cortina muraria in cui si apre la Porta del Soccorso
non ne consentirebbe il recupero per l'intera sezione. In sostanza
la presenza così ravvicinata di una costruzione, seppur già modificata
rispetto al progetto originario e mitigata da una copertura a
verde, non assicura quelle condizioni di decoro e di ambiente
che la vigente normativa indica fra i criteri base per una corretta
tutela, ed inoltre limita fortemente la possibilità di migliorare
la prospettiva e la visibilità delle parti originarie della cortina
e della Fortezza rimesse in luce in conseguenza del nuovo scavo,
al fine di un'opportuna valorizzazione del monumento»[ le
sottolineature sono nostre];
-
che il Sindaco si era impegnato a illustrare pubblicamente al
Consiglio Comunale e ai cittadini le decisioni della Giunta una
volta che il parere del Comitato Tecnico Scientifico fosse stato
emesso e che non solo non è stato mantenuto questo impegno ma
che si è proceduto ad una deliberazione di Giunta per risarcimento
maggiori costi dovuta alla sospensione dei lavori del cantiere
in oggetto senza fornire neppure gli elementi tecnici su cui è
stata quantificata la cifra dell'indennizzo e senza fornire nessuna
indicazione circa le eventuali responsabilità in merito a tali
sospensioni; »
Comitati
dei Cittadini - Firenze [comitatideicittadini@email.it] |
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Le
mura della Fortezza vanno tutelate |
8/3/2005 |
"Il
ministero dei beni culturali ha inviato all'amministrazione il
parere sul parcheggio sotterraneo della Fortezza con il quale chiede la demolizione della parte di fabbricato più vicina
alle mura e da ieri è iniziato il percorso che dovrà portare
il Comune a trovare un accordo con i privati per rimborsare i
circa sei milioni di euro che rappresentano i costi delle demolizioni
e delle nuove costruzioni. Le sei pagine del parere del comitato
di settore del ministero sono arrivate la scorsa settimana
al sovrintendente regionale Antonio Paolucci, che le ha girate
al sovrintendente fiorentino Paola Grifoni, che a sua volta le
ha inviate al Comune che adesso dovrà darle alle imprese del project
financing che dovranno redarre il nuovo progetto, mentre la giunta
approverà lo stato del giardino sovrastante dal quale sparirà
la vasca ed altri «ornamenti» per volere del ministero. I tempi
dell'accordo con i privati e della redazione del nuovo progetto
non saranno brevi, ma intanto il ministero ha salvato la Fortezza
- riconoscendo il suo eccezionale valore monumentale - dal gigantesco
scatolone in cemento armato che ha avuto per due volte il sì del
Comune e che solo la levata di scudi dei comitati e la denuncia
del Giornale della Toscana hanno costretto Domenici ed i suoi
ad accorgersi del problema. Una volta chiuso il braccio di ferro
con le imprese di «Firenze Mobilità», che faranno valere il fatto
che la legge obbliga gli enti a garantire l'equilibrio economico
del project financing, sarà cancellata l'ordinanza del sindaco
che ordinava il blocco parziale dei lavori al piano sopra il quale
nascerà il grande giardino. La riunione dei super-esperti del
ministero che ha ridotto il «mostro della Fortezza» ad un aspetto
più rispettoso del contesto si è tenuta lo scorso 9 febbraio ed
il verbale del comitato tecnico-scientifico non lascia spazio
a dubbi: va abbattuto il manufatto dove sarebbero dovuti nascere
uffici e magazzini per la Firenze Parcheggi, per un fronte di
80 metri di lunghezza e 16 di larghezza, arretrando così la struttura
da una distanza di 7 metri dai bastioni del Sangallo a circa 25.
Per raccordare il tetto del parcheggio al vallo nascerà una scarpata
in lieve pendenza, coperta da erba, come a prato dovrà essere
il giardino sovrastante il tetto. I tagli sono stati decisi, come
scrive il ministero, perché «è indubbia la grande rilevanza storica
architettonica della Fortezza, con specifico riferimento alle
mura esterne». Da qui la valutazione «che alcune porzioni in calcestruzzo
della costruzione, per l'estrema vicinanza con le mura della Fortezza,
non ne garantiscono la necessaria tutela, in quanto determinano
un'interferenza assai negativa. La nuova costruzione, per l'estrema
vicinanza e per le sue caratteristiche formali e dimensionali,
- continuano gli esperti - impedisce di fatto il reale ripristino
del vallo in quanto la sagoma rettangolare della porzione destinata
ad uffici, immediatamente prospiciente la cortina muraria in cui
si apre la Porta di Soccorso, non ne consentirebbe il recupero
per l'intera sezione». Nonostante i tagli di volumetria già effettuati,
insomma, «non è assicurata la condizione di decoro» richiesta
dalla normative e quindi è arrivata la decisione di ordinare la
demolizione della parte più vicina alla Fortezza e di coprire
con un semplice parto verde tutto il manufatto, con sentieri camminabili,
nonché la scarpata che va fino al vallo. Il documento chiede anche
uno studio di tutto l'assetto dell'area e una doppia cortina di
platani e tigli, studiando anche come migliorare l'impatto della
linea ferroviaria e dei tunnel veicolari (costi che dovrebbero
spettare la Comune), ma l'amministrazione si è dichiarata soddisfatta.
«È stata scelta una delle soluzione che avevamo proposto - spiega
Palazzo Vecchio - e è stata data risposta alla richiesta del sindaco
sull'impatto estetico del manufatto. Adesso parte il nuovo percorso
per arrivare al progetto definitivo e all'assetto del giardino».
Un percorso che seppellisce la consultazione ipotizzata da Domenici,
ma che sarà ad ostacoli per trovare i soldi o le forme di compensazione
da dare ai privati che stanno costruendo con il project financing
il parcheggio della Fortezza e quelli di piazza Alberti."
Mauro
Bonciani - Giornale della Toscana, 8/3/2005 |
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A
rischio l'equilibrio del project |
16/2/2005 |
"Parcheggio
della Fortezza, è di oltre 5 milioni di euro la prima, informale
richiesta dei privati per l'abbattimento degli uffici e dei magazzini.
E Palazzo Vecchio non sa ancora dove trovare i soldi. Aggiungere
un'altra opera al pacchetto del project per assicurare una nuova
fonte di reddito alle imprese? O saldare il debito in contanti
in modo da ripianare subito il«buco» e salvare l'equilibrio economico
del project-financing? La giunta di Leonardo Domenici ha davanti
a sé questa alternativa. Non ancora la soluzione. «Richieste ufficiali
non cene sono» dice l'assessore comunale all'urbanistica Gianni
Biagi. «Solo quando avremo il progetto definitivo potremo quantificare
il valore», aggiunge l'assessore apropo-sito della demolizione
della parte più vicina alle mura. Uffici e magazzini appunto,
secondo la decisione del comitato del ministero dei beni culturali
alla quale il Comune si è rimesso. Ma prima ancora di conoscere
la cifra è già chiaro che il rimborso rischia di essere un rebus
imbarazzante. Servono cash ma l'assessore Albini non sa "dove
andarli a prendere" I costi della demolizione sono già sufficienti
afar saltare gli equilibri economici: quello che le banche avevano
anticipato alle imprese e pianificato di riavere indietro in un
tot anni,oggi non è più vero. E preoccupate perii capitale elargito,
le stesse banche chiedono alle imprese di rispettare i piani e
di «rientrare» velocemente. Di cominciare a guadagnare, dopo aver
soltanto speso costruendo il sottopasso di viale Strozzi. E' qui
che nasce il rebus. I maggiori costi decisi dal Comune a garanzia
dell'«impatto visivo» non sono addebitabili ai privati, che secondo
le carte non hanno commesso nessun abuso. E' Palazzo Vecchio a
dover sostenerli, garantendo ai privati gli introiti che erano
stati previsti nel piano finanziario. Forse il Comune potrebbe
rimborsare i privati affidando loro la realizzazione (e la gestione
con i relativi incassi) di un nuovo parcheggio? Potrebbe farlo
in teoria, visto che le norme del project consentono di modificare
il pacchetto iniziale qualora i conti finanziari non stessero
più in piedi. E qualora si rischiasse il blocco dei cantieri.
Ma non è questo il caso: una nuova opera richiederebbe un nuovo
capitale iniziale, ulteriori indebitamenti delle imprese con gli
istituti di credito. Forse denaro contante? Per le imprese sarebbe
la soluzione più gradita. Non per il Comune. «Soldi non ne abbiamo»,ripete
da settimane l'assessore al bilancio Tea Albini, ricordando che
è stato già raggiunto il tetto massimo di indebitamento possibile.
Come dire, impensabile accendere un nuovo mutuo per pagare il
rimborso: in virtù del tetto imposto dalla legge finanziaria Palazzo
Vecchio non può farlo. Non può aggiungere. Può solo togliere.
Cancellare 5 milioni di investimenti già previsti per sostenere
la spesa del rimborso? E cosa dovrebbe essere cancellato dai programmi?
"
M.
Vanni 16-FEBB-2005 - La Repubblica Firenze |
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Domenici
a Roma per difendere il mostro |
09/2/2005 |
"Il
giorno più lungo dell'amministrazione, quello del verdetto sul
parcheggio della Fortezza, inizierà presto, con la maxi trasferta
a Roma del sindaco Domenici e degli assessori Albini (projetc
financing) e Biagi (urbanistica), ma solo a fine pomeriggio arriverà
il responso degli esperti del ministero dei beni culturali. Il
viaggio del primo cittadino e dei due amministratori non era previsto
e la dice lunga sull'importanza dell'appuntamento, ma l'occasione
di poter difendere il proprio operato e ottenere un'audizione
da parte del comitato era troppo ghiotta per essere ignorata.
Ieri Palazzo Vecchio non si è sbilanciato in previsioni, limitandosi
a sottolineare che tutta la collaborazione possibile è stata offerta
ai cinque esperti di Roma (tra i quali c'è anche l'ex sovrintendente
di Firenze, Mario Lolli Ghetti, l'uomo che dette il primo sì al
progetto della Fortezza, approvando le vecchie volumetrie,
ridotte del 12% dopo lo stop ad aprile del nuovo sovrintendente)
e che oggi si dovrebbe arrivare in ogni caso ad una decisione,
senza altri supplementi di indagine. Sul tavolo del presidente
del comitato di settore Marisa Bonfanti e dei membri Mario Lolli
Ghetti, Gianni Carbonara, Stella Casiello e Giuseppe Zampino,
il vecchio progetto, le due varianti proposte dall'amministrazione
e la domanda del sovrintendente regionale Antonio Paolucci
sull'impatto del manufatto, ma soprattutto il destino della
Fortezza e dell'amministrazione. Se dovesse arrivare la richiesta
di demolizione dell'intero piano superiore del parcheggio sarà
impossibile per Domenici difendere il sì della sua amministrazione
al progetto e alla sua utilità pubblica, ma anche se passasse
la linea di abbattere solo la parte destinata ad uffici e di creare
una nuova piazza pedonale i costi per il Comune sarebbero altissimi
sia sotto il profilo materiale che sotto quello politico. Solo
se arrivasse il sì al mantenimento degli attuali volumi, con l'unica
prescrizione di una scarpata verde (come in piazza bambini di
Beslan), tutta l'operazione potrebbe andare avanti come se niente
fosse limitando così i danni per i privati ed evitando il rotolare
di teste in Comune. L'audizione di sindaco e assessori è l'ultimo
asso nella manica dell'amministrazione e poi la parola potrebbe
passare ai legali di privati e Comune. Firenze Mobilità potrebbe
chiedere risarcimenti, ma Palazzo Vecchio sta affilando le armi
e punta a far valere il fatto che, nel caso di un parere ministeriale
contrario al progetto come concordato da Comune e privati, con
i sì dei sovrintendenti Lolli Ghetti, Valetino e Grifoni, si sarebbe
davanti ad un fatto nuovo non causato dal Comune dal momento che
è stato Paolucci a rimandare la questione e Roma, e quindi a «frenare»
le richieste dei privati. Resta infine l'ipotesi di un nuovo rinvio.
Palazzo Vecchio spera che così non sia, forte di una fiducia nel
sì di Roma ad un progetto che è stato già validato da tre sovrintendenti,
ma anche per non dover essere costretto a riparlare della promessa
di una consultazione popolare sul «mostro» della Fortezza. Intanto
l'onorevole Riccardo Migliori (An) invita i fiorentini a scrivere
un fax al ministro Urbani per chiedere la tutela la Fortezza allo
06-67232489, «il ripristino di un bene culturale violentato».
M.B.-
Giornale della Toscana, 09/02/2005 Firenze |
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Nuovo
esposto di Italia Nostra |
05/2/2005 |
"Esposto
di Italia Nostra e dei comitati cittadini: «Calpestata la legge
di tutela dei beni culturali e architettonici». Quel manufatto
così ingombrante sta deturpando irrimediabilmente l'opera del
Sangallo» Italia Nostra e i comitati cittadini di Firenze passano
alle vie legali per combattere il 'mostro' della Fortezza da Basso.
Vogliono- la demolizione di tutto il cemento che è stato versato
intorno al bastione cinquecentesco e la totale eliminazione del
parcheggio interrato. «E' stata completamente calpestata la legge
nazionale di tutela dei beni culturali e architettonici — denuncia
Leonardo Rombai, presidente fiorentino di Italia Nostra. — Costruire
un manufatto così ingombrante a pochi metri dalla Fortezza significa
degradarlo irrimediabilmente. Si tratta dì un problema anche culturale:
uno scempio simile darebbe il via libera a qualsiasi altra progettazione
urbanistica che potrebbe rovinare i tesori fiorentini». A ciò,
secondo Mario Benci-venni, portavoce dei comitati cittadini, vanno
ad aggiungersi tutta una serie di carenze di natura procedurale
che la Procura non ha ancora avuto modo di valutare. «Da notizie
apparse sulla stampa — dice — pare che non siano state ravvisate
anomalie o situazioni di manomissione perpetrate contro gli iter
dì approvazione. Ma queste anomalie, invece, ci sono state. Basti
pensare alla decisione di non realizzare più il terzo piano del
parcheggio perche avrebbe intaccato una falda. Una scelta importante
che non è mai stata sottoposta ad una variante di piano». Italia
Nostra e i comitati nel loro esposto alla Procura parlano di «scempio»
ambientale, urbanistico e culturale e chiedono la rimozione
totale di tutto ciò che fuoriesce dal piano originario di campagna.
L'esposto, sottolineano Bencivenni e Rombai, è stato preparato
molte settimane fa, prima ancora che si alzasse il polverone di
polemiche intorno al caso Fortezza. Ora, dicono, è arrivato il
momento di dare una mano al lavoro di chi deve valutare cosa è
avvenuto intorno alla fortificazione: le planimetrie e tutte le
documentazioni raccolte dai comitati e da Italia Nostra sono state
consegnate alla Procura, accompagnate dal parere di tre docenti
universitari di restauro di Milano, Firenze e Napoli, tutti concordi
sulla manomissione del bene culturale. Come il giudizio scritto
dal professor Marco Dezzi Bardeschi del Politecnico di Milano,
che parla di una «goffa operazione di rialzo del terrapieno sul
perimetro», mentre il professor Riccardo Dalla Negra dell' Università
di Napoli, si sorprende del fatto che «dopo le vibrate proteste
di larga parte del mondo culturale e dei fiorentini la revisione
del progetto non abbia portato i frutti sperati».
Manuela
Plautina 05/2/2005 - LA NAZIONE cronaca Firenze |
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Vertice
tra Urbani e Domenici |
07/1/2005 |
"La
questione del mostro della Fortezza travalicherà i confini cittadini.
Infatti, la prossima settimana a Roma il sindaco Leonardo Domenici
e il ministro per i beni culturali Giuliano Urbani affronteranno
il problema dell'eventuale deturpamento dell'area direttamente
a quattrocchi. L'incontro non è stato fissato all'improvviso dopo
lo stop ai lavori imposto con la delibera del primo cittadino, ma si tratta di un vertice concordato da tempo che avrà al primo
punto dell'ordine del giorno un aggiornamento della situazione
dei grandi Uffìzi. Ma è inevitabile che sindaco e ministro parlino
anche del parcheggio «mostro» che tante polemiche ha suscitato
in città. L'interessamento di Roma non è fuori luogo perché la
tutela del patrimonio architettonico resta una competenza nazionale,
anche se con il federalismo condivisa con la Regione. Lo Stato
in questa vicenda finora ha avuto ruoli diversi e spesso anche
contraddittori, ma potrebbe essere l'istitu- zione giusta per
dire la parola fine a una storia fin troppo travagliata. Comune
e Sovrintendenza avevano dato l'ok al primo progetto che prevedeva
parcheggi e galleria commerciale: l'opera - anche se era stata
costruita rispettando i crismi della regolarità - era stata ridimensionata
in corsa. Aboliti i negozi, via anche un centinaio di posti auto
e ribassati i soffitti. In questo modo l'impatto - giuravano i
tecnici riuniti per la seconda volta nella conferenza dei servizi
- sarebbe stato completamente trascurabile. La prosecuzione dei
lavori, però, ha sollevato nuove critiche dei comitati, tanto
aspre da costringere il sindaco a fermare di nuovo i lavori in
attesa che tre saggi (da nominare) decidano se il manufatto deve
considerarsi invasivo, oppure decoroso. A questo punto potrebbe
essere proprio il ministero a prendere in mano la situazione,
considerando che Paola Grifoni, la soprintendente per i beni architettonici,
ha dato un giudizio personale completamente negativo sulla realizzazione
del parcheggio davanti alle mura del Sangallo.
Giornale
della Toscana 7/1/2005 |
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Nuovo
stop ai lavori |
04/5/2005 |
"Nuove
grane per il parcheggio in costruzione nei pressi della Fortezza
da Basso. Il Sindaco ha infatti deciso di sospendere i lavori
in seguito alle numerosissime critiche giunte anche dopo la parziale
revisione del progetto. Da verificare anche il sostegno di alcuni
soggetti esterni all'amministrazione ai numerosi progetti di ammodernamento
della città
Coordinamento
Comitati Cittadini di Firenze |
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Sopralluogo
alla Fortezza |
30/12/2004 |
"Un
prato di un ettaro con alberi, una vasca d'acqua e camminamenti
pedonali, un parcheggio sotterraneo di 580 posti e la possibilità
per i cittadini di ammirare la parte fino ad ora interrata delle
mura della Fortezza del San Gallo. Ecco come apparirà tra qualche
mese piazzale Caduti nei Lager, dove oggi sono in corso i lavori
per la realizzazione del parcheggio interrato nell'ambito delle
opere del Project Financing "Firenze Mobilità". Questa mattina gli assessori alla Finanza di Progetto Tea Albini e all'Urbanistica
Gianni Biagi hanno effettuato un sopralluogo al cantiere,
ormai entrato nella fase finale (la conclusione è prevista per
la primavera) per fare il punto della situazione in vista della
sistemazione definitiva dell'area, dove in superficie nascerà
un giardino "all'inglese" sullo stile di quello sull'altro lato
della Fortezza, dove c'è la vasca con la fontana. Nel corso
della visita il responsabile unico del procedimento (Rup) Gaetano
Di Benedetto ha ribadito che dal punto di vista delle quote niente
è cambiato rispetto al progetto concordato con la soprintendenza
ai beni ambientali e architettonici dopo lo stop ai lavori. L'assessore
Biagi è invece tornato sulla polemica della visibilità della Fortezza
da Basso. "Prima dell'avvio dei lavori del Project Financing le
mura del San Gallo erano molto meno visibili di come lo saranno
una volta terminato il parcheggio - spiega l'assessore Biagi -.
I lavori per la realizzazione del parcheggio hanno permesso di
riportare alla luce la porzione inferiore delle mura della Fortezza,
in precedenza coperte e interrate". In quella zona furono infatti
depositati i materiali provenienti dalle demolizioni disposte
dal Poggi per la realizzazione dei viali di circonvallazione tanto
che il posteggio dei pullman turistici era praticamente allo stesso
livello dell'attuale copertura del parcheggio interrato. "Il nuovo
piazzale Caduti nei Lager - aggiunge l'assessore Biagi - sarà
un grande spazio pubblico, un'area verde dalla quale si potranno
ammirare le mura della Fortezza nella loro interezza". "Ci stiamo
avvicinando - dichiara l'assessore Albini - al termine di una
grande opera al servizio della città. Non solo parcheggi, ma anche
uno spazio recuperato alla vivibilità della città. Non parlerei
di scempio. Un termine usato troppo spesso a sproposito. Tutto
si poteva fare meglio, ma anche peggio. Nella prossima primavera
chi vorrà, potrà arrivare in auto nel centro della città, utilizzare
il nuovo parcheggio e usufruire degli ampi prati verdi che sorgeranno,
davanti alle mura della Fortezza di nuovo visibili". Tornando
alla sistemazione superficiale, il nuovo giardino si svilupperà
su un'area di circa 10mila metri quadrati. Ci sarà un prato, con
due camminamenti pedonali longitudinali, e una grande vasca d'acqua
che, nel periodo invernale, potrà essere utilizzata anche come
pista per il pattinaggio sul ghiaccio. Prevista anche la piantumazione
di alcuni alberi. Per quanto riguarda l'iter del progetto, il
preliminare del parcheggio e della annessa galleria commerciale,
così come presentato dai promotori del Project Financing, venne
esaminato in sede di conferenza di servizi (nella quale erano
presenti fra gli altri il Comune e la soprintendenza ai beni ambientali
e architettonici) per la prima volta il 23 novembre 2001. A seguito
delle prescrizioni contenute nel parere della soprintendenza,
il progetto venne modificato eliminando la rampa elicoidale di
accesso al parcheggio, che era posta al centro, e sostituendola
con due rampe di accesso laterali. La modifica era necessaria
per permettere il rispetto della richiesta, espressa dalla soprintendenza
nel suo parere, di "recuperare l'immagine del giardino romantico
progettato dal Poggi". Il 3 aprile 2002 il progetto definitivo
modificato venne esaminato e approvato da una nuova conferenza
di servizi. Da parte della soprintendenza, in questa occasione
l'unica prescrizione fu quella di limitare la larghezza dei due
accessi laterali al parcheggio portandola da 10 a 5 metri; prescrizione
puntualmente recepita. Una serie di approfondimenti tecnici successivi
hanno poi portato alla eliminazione del terzo piano interrato
del parcheggio, senza peraltro produrre modifiche né alla quota
né alla sistemazione superficiale del giardino. Infatti le quote
della copertura del parcheggio, con il previsto giardino, sono
rimaste inalterate sia nel progetto preliminare, sia in quello
definitivo, sia nell'esecutivo sulla base del quale "Firenze mobilità"
avviò i lavori. Il progetto venne modificato di nuovo, dopo la
sospensione del cantiere ordinato dalla soprintendenza il 26 aprile
2004, per ridurre ulteriormente l'impatto visivo. Le variazioni
del progetto, concordate con la soprintendente reggente Paola
Grifoni, hanno previsto la riduzione degli spazi destinati ai
servizi (anche commerciali) da 1.200 a 500 metri quadrati e l'allontanamento
della parete del manufatto dalle mura della Fortezza da Basso.
Riguardo alla parte della costruzione più vicina alle mura, dove
erano previsti gli spazi commerciali, in sede di revisione sono
stati eliminati i due "denti" laterali più vicini alla Fortezza
e di arretrare la parete della galleria, allargando così lo spazio
che la divide dalle mura. Inoltre è stata deciso di abbassare,
demolendo parte del manufatto già costruito, il livello della
copertura degli spazi commerciali in modo da favorire ulteriormente
la visibilità delle mura. Modifiche sono previste anche per il
parcheggio. Sarà infatti eliminata una porzione del posteggio,
quella al primo piano interrato sul lato della ferrovia, mentre
sul lato della Fortezza è previsto un arretramento del manufatto
dalle mura. Per quanto riguarda i posti auto "perduti", questi
sono stati recuperati nella porzione dell'ex galleria commerciale
ribassata. L'altra parte di questi spazi, quelli a monte, sono
invece destinati a uffici e locali di servizio.
30/12/2004
- Firenze |
|
Il
mostro della Fortezza |
9/10/2004 |
"Dopo
le critiche all'architetto giapponese, Sgarbi ha accusato il Comune
di Firenze di «cattiva amministrazione» mettendo questa volta
sul banco degli imputati il «mostro» rimasto in sospesa alla
Fortezza da Basso, dove stavano per costruire un centro commerciale
a ridosso delle antiche mura: «Mi auguro che quello scempio riesca
ad avere la stessa attenzione dedicata a livello nazionale alla
loggia Isozaki. ...lo scempio della Fortezza da Basso di Firenze»,
riferendosi alle strutture in cemento armato che sorgono accanto
alle mura cinquecentesche, opera di architettura militare di Giuliano
da Sangallo. «È una mostruosità ancora peggiore della pensilina
di Isozaki - ha affermato Sgarbi - perché questa non è stata ancora
realizzata, mentre i lavori alla Fortezza andavano avanti nell'indifferenza
generale». Motivo per cui ha promesso di «rilanciare l'attenzione
su questa ennesima ferita al nostro patrimonio culturale con una
conferenza stampa che sto pensando di organizzare alla sede dell'Associazione
della stampa estera, per dare il giusto rilievo internazionale
a questo orrore che avviene sotto i nostri ocelli, con la compiacenza
degli amministratori di Firenze».
Letizia
Cini 09-OTT-2004 - LA NAZIONE cronaca Firenze |
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Passeggiata
di protesta |
24/5/2004 |
"Lo
scempio deve essere rimosso! Lunedì 24 maggio, ore 18 Passeggiata
di protesta dei cittadini contro lo scempio della Fortezza
(bastioni lato piazza Caduti dei Lager) Ritrovo alla Stazione
di S. M. Novella Lato Deposito Bagagli."
"Preoccupati
dalle notizie recentemente pubblicate sulle soluzioni pensate
per rimediare allo scempio della galleria commerciale addossata
alle mura rinascimentali della Fortezza, che fanno pensare ad
un rabberciamento alla meglio del mal fatto, e sulle annunciate
compensazioni a Firenze mobilità per il danno subito, i "Comitati
dei Cittadini Firenze" organizzano una passeggiata di protesta
contro lo scempio della Fortezza. Con questa passeggiata i Comitati
voglio riaffermare il principio che scempi e attentati di questa
gravità contro i beni culturali non possono essere solo mitigati
ma devono essere rimossi e chi ha sbagliato deve pagare.
La passeggiata, partendo dalla Stazione di S. Maria Novella, si
snoderà di lato al binario 16 fino all'uscita della Stazione lato
Fortezza per proseguire attraverso la nuova "rampa Spadolini"
fino allo slargo del ponte al Romito da cui si può ammirare lo
"scempio" realizzato."
Coordinamento
Comitati Cittadini di Firenze 2004-05-23 |
|
Interrogazione
parlamentare |
4/5/2004 |
"Sulla
vicenda Fortezza il Coordinamento dei comitati cittadini non demorde.
E segnala due interventi: uno della consigliera del quartiere
5 eletta nelle lista dei Ds, Dorotea De Luca Cardillo e l'altra
del senatore dei verdi, eletto nel collegio di Prato, Sauro Turroni.
La prima ha chiesto al consiglio di quartiere cinque di votare
per chiedere al sindaco la sospensione dei lavori alla Fortezza.
«La cosa grave — denuncia la consigliera De Luca Cardillo — è
che non è stata messa all'ordine del giorno dell'ultimo consiglio
per veto di un membro della maggioranza dei conferenza dei capigruppo.
Ritengo questo un fatto gravissimo perché credo che discutere
anche delle questioni controverse sia un dovere delle istituzioni». Il senatore Turroni, invece, si è rivolto direttamente al ministro chiedendo se «non ritenga di dover bloccare i lavori di realizzazione
di un progetto che arreca danni rilevanti alla Fortezza, gioiello
dell'architettura rinascimentale».
La
Nazione, 4 Maggio 2004 |
|
|
La
soprintendenza ferma le ruspe |
28/4/2004 |
"Fermi
tutti, aspettando di poter avere dal comune la documentazione
completa dei lavori attorno alla Fortezza da Basso. La soprintendente
reggente, Paola Grifoni, ieri mattina ha firmato la richiesta
di sospensione dei lavori attorno al bastione mediceo. Una
richiesta che è arrivata sul tavolo del responsabile del procedimento
della finanza di progetto «Firenze Mobilità», l'architetto Gaetano
Di Benedetto. Mossa dettata dalla necessità di verificare «la
rispondenza del progetto esecutivo con quanto edificato» e «l'impatto
del parcheggio rispetto alle mura medicee». «Sono stata avvertita
da alcuni cittadini — spiega la soprintendente — che i lavori
stavano proseguendo. Pensavo sinceramente, dopo i fatti di questi
giorni, che fosse presa una pausa di riflessione, almeno per verificare
le obiezioni sollevate da stampa e cittadini». Invece, le ruspe
continuavano a lavorare, come se nulla fosse. Lavori, per la verità,
che sono proseguiti anche nel pomeriggio, nonostante la richiesta.
Quanto durerà la sospensione, difficile sanarlo, anche se si ipotizza
solo alcune settimane: «Appena avremo i documenti valuteremo».
Già, i documenti che mancano. Difficile
capire come mai nessuno si era accorto, prima della bufera, di
questa «mancanza». La soprintendente, per la verità,
già il 16 aprile aveva fatto richiesta, a voce, di alcuni documenti,
arrivati poi giovedì scorso. Ma anche in questo caso non erano
completi, come si legge nella lettera inviata all'architetto Di
Benedetto, sabato scorso: «la documentazione trasmessa risulta
in parte mancante (grafici e slides) e in parte incompleta». Poi, l'inevitabile richiesta di sospensione. Provvedimento che
suona come una posizione di attacco verso l'amministrazione comunale,
ma Paola Grifoni spiega che «è stato necessario. Una decisione
inevitabile quando ci sono cose non chiare». Non chiare perché
la soprintendenza non ha mai avuto grafici e progetti che possono
dare l'esatta visione di quello che sarà realizzato. «Al momento
è un po' tutto sulla parola e credo che sia corretto partire da
qualcosa di oggettivo per esaminare tutto». Ma come mai solo
ora ci si è accorti che non esisteva — negli uffici di piazza
Pitti — un progetto dei lavori, allarga le braccia: «Sono
qui solo dal 5 aprile e non so dire, non mi ero mai ritrovata
in questa situazione. Gli atti in nostro possesso sono scarni
e certi particolari li ho saputi per caso. Non mi era mai successo
perché ho lavorato sempre con amministrazioni con cui avevo instaurato
una certa collaborazione». Come, dire, bisognerebbe chiedere
a chi c'era prima. Domenico Valentino, chiamato in causa, ha specificalo
che era appena arrivato alla soprintendenza. «Ho firmalo —
dice — l'approvazione del parcheggio alla Fortezza dopo che l'architetto
vicario (a lungo di Valentino stesso e di Mario Lolli Ghetti,
ndr) Paolo Mazzoni, in cui avevo piena fiducia, aveva visionato
le carte e fatto le proprie osservazioni. C'era la sua sigla sui
fogli e per me era sufficiente. Mi sono sempre fidato di lui che
ha un'esperienza di 30 di lavoro». Affermazione necessaria perché
Valentino è stato indicato dal soprintendete regionale, Lolli
Ghetti, come colui che approvò il progetto definitivo. «Non so
se il progetto che ho visionato durante la conferenza dei servizi
del 2 aprile 2002 fosse lo stesso esaminato da Lolli Ghetti il
23 novembre 2001. Ero arrivato, infatti, alla soprintendenza il
18 marzo 2002, appena 15 giorni prima — conferma Valentino, telefonicamente
—. Prima della riunione il progetto era stato già esaminato dal
mio predecessore Lolli Ghetti e da Mazzoni. Io ho solo firmato
il verbale della conferenza dopo che quest'ultimo aveva visionato
le carte e fallo le proprie osservazioni». A proposito del parere
espresso il 21 novembre 2001 da Lolli Ghetti sul progetto preliminare
Valentino sostiene come «nella nota non vi siano riferimenti alla
eventuale volumetria eccedente, né alle eventuali condizioni di
conservazione delle quote del terreno preesistenti al momento
dell'inizio dei lavori. Le volumetrie emergenti sono evidenti
nei grafici in possesso dell'ufficio e questo significa che questa
possibilità fosse accettata o sfuggita». Intanto, domani, sarà
fatto un ulteriore sopralluogo.
Giampaolo
Marchini - La Nazione, cronaca Firenze, 28/4/2004 |
|
Negozi
davanti alle mura del '500 |
23/4/2004 |
"Ci
si chiede se il caso sia più giudiziario, ambientale o politico.
Il dubbio è legittimo dal momento che fra un mese e mezzo qui
si vota per il nuovo sindaco. E dal momento che in mezzo alle
polemiche sono finiti un soprintendente, che è anche il candidato
numero uno del centrodestra, e l'attuale amministrazione ulivista
di Palazzo Vecchio. In due nel mirino Li unisce un'imprevista,
ma forse prevedibile, par condicio delle responsabilità: hanno
permesso la costruzione di una galleria commerciale a ridosso
delle mura cinquecentesche della Fortezza da Basso. Si tratta
della parte interna di un intervento che porterà alla realizzazione
di un parcheggio sotterraneo laddove finora c'era un'area di sosta
per bus turistici. Voluta dai Medici Grande neo di un'opera per
il resto benemerita perché servirà a dirottare il traffico sottoterra.
Ieri l'altro "la Nazione» ha denunciato l'offesa di cemento al
monumento voluto dai Medici nel 1534, e in un batter d'occhio
il procuratore Ubaldo Nannucci ha aperto un'inchiesta ipotizzan-
do il danneggiamento al patrimonio e il deturpamento di bellezze
naturali. I giudici vogliono sapere chi ha dato i permessi, visto
che l'intera operazione non è stata varata dal consiglio comunale
ma da una «conferenza dei servizi» della quale facevano parte
i tecnici di Palazzo Vecchio, i progettisti e le soprintendenze.
Bisogna dire che l'impatto visivo — ancorché nascosto da pannelli
che coprono il cantiere — è scandaloso, benché il Comune sia convinto
che il progetto, quando sarà finito chiavi in mano, non deturperà
affatto la Fortezza: quello che ora è un orribile scheletro di
cemento poi — dicono — sarà coperto da un meraviglioso giardino.
Ma quello che più sorprende è lo scarico di responsabilità fra
i due soprintendenti a cui toccava un giudizio tecnico defintivo.
Dice Domenico Valentino, l'uomo che ha soffiato a Vittorio Sgarbi
la candidatura a sindaco per la casa delle Libertà: «In questo
progetto io non c'entro, è stato approvato da Mario Augusto Lolli
Ghetti. Chiedete a lui». L'altro, Lolli Ghetti, non fa sconti
al collega: «Ho partecipato alla riunione del novembre 2001 sul
progetto preliminare, però quello definitivo è stato approvato
il 3 aprile 2002 proprio dall'architetto Valentino». Una questione
imbarazzante Dunque? L'idea è che ci sia molto imbarazzo in giro.
Anche perché la soprintendenza è sempre stata molto attenta a
possibili danneggiamenti della città. Come quella volta che proprio
Valentino — detto «il duro» — ha denunciato e fatto processare
il sindaco Leonardo Domenici (suo avversario in questa campagna
elettorale) per l'abbattimento di quattro alberi, giusto intorno
alla Fortezza, per consentire i lavori del parcheggio. Ora, inchiesta
a parte, il guaio pare possa essere rimediato. Fra chi chiede
l'abbattimento dei box di cemento già costruiti e chi si fida
delle promesse che il mostro di cemento non oscurerà la Fortezza,
ieri in soprintendenza c'è stata una riunione: all'ordine del
giorno l'eventuale modifica del progetto. Forse il pericolo è
scampato
Marcello
Mancini Nazione Toscana & Liguria 23/4/2004 |
|
|
Comune
sotto accusa |
22/4/2004 |
"Vedremo
che cosa verrà fuori dall' inchiesta. Secondo me non c'è' scempio».
Il sindaco Leonardo Domenici commentato l'inchiesta della Procura:
«Se qualcuno ritiene che ci sia una responsabilità del sindaco
mi denunci. Sono pronto ad andare in Procura a discutere di tutto
questo». Sulla stessa linea gli assessori all'urbanistica Gianni
Biagi e alla sicurezza e vivibilità urbana Graziano Cioni: «L'intervento
riqualifica la zona e permetterà ai cittadini di apprezzare nella
loro interezza le mura della Fortezza». Per Biagi è «assolutamente
fuorviante» valutare l'opera in una fase intermedia: «a settembre
sarà terminata la copertura e avremo un'idea della situazione
finale, seppure senza alberi e verde». E Cioni assicura che l'intervento
«riqualificherà la zona perché dove fino a un paio di anni fa
c'era un parcheggio di bus turistici sorgerà un giardino e un
parcheggio interrato con centinaia di posti auto». Gli assessori,
durante la conferenza stampa e la successiva visita al cantiere,
hanno assicurato che il rialzo rispetto alla situazione precedente
è solo di una ventina di centimetri e che si stanno comunque studiando
modifiche per ridurre l'impatto visivo. Alla contestazione che
lo scheletro in cemento armato è ben più alto, hanno ricordato
che il progetto ha tutte le autorizzazioni della soprintendenza
ai beni ambientali e architettonici oltre che di quella archeologica,
dei vigili del fuoco, dell'Arpat, dell'Enel e delle direzioni
del Comune. Ma quella galleria commerciale non riscuote consensi
né a destra né a sinistra. «Sbaglia Domenici a promuoverlo e sbaglia
Valentino a fare lo gnorri» scrive Legambiente: «Dal piano stradale,
unico punto di vista plausibile per un giudizio sull'impatto visivo,
non si percepiscono più integri i prospetti delle magnifiche mura».
Il verde Papini chiede di sospendere i lavori: «L'impatto è pesante.
Le nuove attività commerciali dovevano essere sotto il piano della
strada, non certo sopra, analogamente alla galleria commerciale
della Stazione». E l'azzurro Toccafondi in una interrogazione
chiede di abbattere la costruzione in cemento se le misure fuori
terra risulteranno non rispettate, visto che il progetto iniziale
prevedeva tre piani sotterranei e non due.
la
Nazione 22/4/2004 |
|
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Stravolti
equilibri secolari |
22/4/2004 |
"Sono
sbalordita: come si può pensare di coprire uno dei grandi monumenti
di Firenze con una galleria commerciale costruita sopra un parcheggio?».
Scuote la testa con incredulità, Mariella Zoppi, assessore alla
cultura della Regione con delega al paesaggio, e soprattutto persona
molto competente nella sua veste di docente della facoltà di architettura
di cui è stata, per alcuni anni, addirittura preside. Che cosa
pensa di fare? «Prima di tutto chiederò di vedere gli atti. A
questo punto serve una valutazione precisa per valutare le eventuali
possibilità d'intervento». Qual è stata la sua prima impressione
dopo aver visto la foto pubblicata ieri da «La Nazione»? «Ho pensato
che non si fa mai abbastanza per difendere Firenze che è un bene
culturale nel suo complesso. Non a caso il centro storico è patrimonio
mondiale per dichiarazione dell'Unesco». Da urbanista come giudica
l'operazione? «Mi pare di averlo detto: ho l'impressione di essere
di fronte al pesante sovvertimento di un paesaggio urbano storicamente
consolidato, che conserva la memoria della città, da Antonio da
Sangallo a Giuseppe Poggi. Dispiace vedere che equilibri consolidati
nei secoli possano venire modificati senza l'attenzione dovuta,
in un momento in cui ci si rende conto di quanto sia importante
preservare Firenze. Per quel che è e per quel che conta». Quando
afferma di voler vedere gli atti, pensa a eventuali irregolarità
nelle procedure o nelle autorizzazioni? «Non corro dietro a nessun
pensiero particolare. Dico soltanto che vorrei fare alcune verifiche
con le carte in mano. Tuttavia, non nascondo un pizzico di stupore...».
Per che cosa? «Per il fatto che la soprintendenza ai beni ambientali
e architettonici (l'ufficio di Antonio Valentino n.d.r.) non abbia
colto gli aspetti di cui ho appena parlato prima che fossero evidenti
agli occhi preoccupati degli abitanti della zona e di tutti i
cittadini di Firenze».
Sandro
Bennucci - La Nazione 22/4/2004 |
|
|
Aprile
2004 |
"In
merito a quanto uscito sulla stampa in data odierna, il Coordinamento
dei Comitati Cittadini si rallegra che finalmente anche altri
si accorgano di quello che sta succedendo attorno alla Fortezza
da Basso e si associno alla denuncia già da tempo da noi avanzata
sulla questione: in primo luogo con numerosi documenti e prese
di posizione decisamente contrarie al progetto di ampliamento
del polo espositivo della Fortezza (nella nostra critica al Piano
Strategico, al quale abbiamo dedicato anche un convegno il 12
dicembre 2003, dichiariamo il progetto della Fortezza "madre di
ogni nefandezza"); di recente e in modo più circostanziato col
nostro esposto al Sindaco e alla Soprintendenza del 9 aprile u.s..
Sulla vicenda, che comunque sta diventando giustamente di particolare
importanza, vorremmo precisare quanto segue
1. Ancora oggi non abbiamo ricevuto nessuna risposta né dal Sindaco
né dalla Soprintendenza, anche se in via ufficiosa sappiamo che
sono stati fatti degli accertamenti sul cantiere.
2.
Rimaniamo sorpresi dalle dichiarazioni riportate sulla stampa
fra virgolette del soprintendente Domenico Valentino e del dirigente
di urbanistica ing. Di Benedetto che tendono a rassicurare o a
scaricare su altri la responsabilità dello scempio che purtroppo
è davanti agli occhi di tutti. Tuttavia poiché un procedimento
importante come questo è sicuramente passato attraverso atti ufficiali
quali quelli delle Conferenze dei servizi la verità è molto semplice
da appurare: che il Sindaco e il Soprintendente Valentino forniscano
copia dei verbali ufficiali delle conferenze dei servizi effettuate
sul progetto e il progetto esecutivo con i timbri dell'autorità
di tutela.
3. Poiché si ha addirittura la sfrontatezza
di tentare di minimizzare (Gaetano Di Benedetto: "abbiamo probabilmente
sottovalutato questo impatto e con la soprintendenza stiamo valutando
una serie di modifiche per ridurre questo effetto") o di giustificare
ciò che è avvenuto (Domenico Valentino: "Secondo me, una volta
finito il lavoro, la Fortezza sarà meglio di prima") chiediamo
con forza un blocco dei cantieri per definire i modi con cui rimediare
a questa vergognosa offesa che suona come un grave insulto non
solo per le leggi di tutela dei Beni Culturali del nostro paese,
ma anche delle norme edilizie comunali più elementari.
4. Il Coordinamento apprende infine
con grande soddisfazione dell'apertura di un indagine della Procura
della Repubblica su questa vicenda e invita i veri ambientalisti
e tutti i cittadini e le istituzioni che amano il patrimonio culturale
cittadino a continuare la mobilitazione per chiedere alle autorità
competenti di intervenire per bloccare il cantiere e per rimediare
prima che sia troppo tardi a questa grave offesa alla Fortezza.
Per il Coordinamento dei Comitati Cittadinis
2004-04-21
Coordinamento dei Comitati Cittadini
Prof.
Mario Bencivenni tel. 055-714596 - 328-0658924 |
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