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"Palazzo
privato" |
Novembre-dicembre
2007 |
Fig.
1 - "Scala urbana"- Arezzo, palazzo in via S. Domenico. Tavola
Arch. Sorini Tommasiello 1988. "
Nel corso del XV secolo, paradigmatico periodo in Toscana per la
nascita del capitalismo - nella storia del progressivo prevalere dell'attività
residenziale privata su quella pubblica, la tipologia residenziale
della classe dei patrizi della borghesia mercantile assume un'importanza
predominante. Le case possono meglio affermare il prestigio e il nuovo
ruolo politico sociale della classe che le realizza ( governo oligarchico)
nelle aree più libere della penultima cerchia di Firenze, ai margini
del vecchio centro. All'interno di questo processo si determina un
fatto funzionale di straordinaria portata ai fini della storia urbana.
Le grandi famiglie delle borghesia mercantile ricevono i clienti nella
loggia connessa alla nuova casa." Giovanni Fanelli, Firenze, 1973. |
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"Comporre
nel piano" omaggio
a G.L. Massi |
Settembre-novembre
2007 |
Fig.
1 - forma urbana - Anteprima tavola compositiva. Arch. M. Casamonti.
"In un mondo dove tutto è stato già detto il nuovo va colto
"nell'odore di stantio del non aver più nulla da dire. Il che significa
che si può continuare ad avere "nuove idee in merito alla vecchia
forma" che la memoria può riattivare proprio là dove nulla di nuovo
appare più possibile. L'architettura come esercizio delle memoria
diviene il modo privilegiato, quanto quello di costringersi a lavorare
sul corpo infetto dell'architettura in una continua contaminazione
dei suoi principi di ragione in funzione di una metamorfosi-rigenerazione
che eviti alla stessa di riprodursi come razionalità pura capace di
esercitare ancora una autorità distruttrice. Gian Carlo Leoncilli
Massi - Falaris - dic. 1991.
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"Comporre
nel piano" omaggio
a G.L. Massi |
Agosto-settembre
2007 |
Fig.
1 - "Il progetto impossibile"- Progetto
per un il recupero dell'area Ex-Eridania - Parma. Tavola Arch.D.Spoletini.
"In un mondo dove tutto è stato già detto il nuovo va colto "nell'odore
di stantio del non aver più nulla da dire. Il che significa che si
può continuare ad avere "nuove idee in merito alla vecchia forma"
che la memoria può riattivare proprio là dove nulla di nuovo appare
più possibile. L'architettura come esercizio delle memoria diviene
il modo privilegiato, quanto quello di costringersi a lavorare sul
corpo infetto dell'architettura in una continua contaminazione dei
suoi principi di ragione in funzione di una metamorfosi-rigenerazione
che eviti alla stessa di riprodursi come razionalità pura capace di
esercitare ancora una autorità distruttrice. Gian Carlo Leoncilli
Massi - Falaris - dic. 1991. |
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"Comporre
nel piano" omaggio
a G.L. Massi |
Giugno-agosto
2007 |
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