Oratorio
di S. Rocco
"La
piccola chiesa rivestita in cotto fu costruita nel 1524 forse nel
luogo ove si trovava l'antica Loggia delle famiglia Buonaparte che
aveva residenza in due grandi palazzi sulla piazza stessa e nell'attuale
via Paolo Maioli. Eretta probabilmente per scongiurare il pericolo
delle peste che proprio in quegli anni imperversava in Toscana,
fu inizialmente dedicata a S. Sebastiano protettore dal contagio;
nel 1718 vi fu trasferita la reliquia di San Rocco invocato nelle
stesse funeste evenienze. era officiata dai religiosi della vicina
chiesa di S. Francesco e, divenuta proprietà del comune,
fu sede di una compagnia del Viatico agli infermi. L'edificio ha
una pianta ad aula tipica degli oratori religiosi e facciata a capanna
con rosone e lineamenti di pietra serena, con murature interamente
costruita in laterizio (..) L'edificio assunse l'aspetto attuale
nel 1713, anno della sua solenne inaugurazione."
"La
facciata poliedrica del Seminario con la superficie concava a quattro
facce, è stata condizionata dall'andamento sinuoso dell'antica cinta
muraria a cui erano addossate le primitive case. Le figure allegoriche
entro i medaglioni e le iscrizioni con le sentenze dei padri della
chiesa furono affrescate dal pittore fucecchiese Francesco di Pietro
Chimenti nel 1705. Nei primi anni del secolo XVIII si procedette
anche alla costruzione delle scalinata in pietra a duplice rampa.
Al piano terreno alcuni sporti a "T" tipici delle botteghe artigiane
medievali, testimoniano la destinazione delle primitive costruzioni."
(1) "Le case definite nel manoscritto come "casette" dovevano in
realtà essere di dimensioni modeste, sia in alzato che in pianta,
ed erano forse le bottegucce sorte ai margini del mercato settimanale,
intorno alla fine del sec. XV, quando cioè era venuta a cessare
l'importanza strategica dell'arroccamento centrale. La trasposizione
e la reinterpretazione nell'edificio del Seminario degli sporti
a T, tipici delle bottega medievale, puo' indicare infatti il recupero
di un modulo caratterizzante l'edilizia minore concresciuta ai margini
delle mura."
"Un
passo degli statuti del 1337, ripetuto nel 1369, stabiliva inoltre
che non si potesse costruire case vicino alle mura difensive delle
Terra, dunque la datazione ne risulta circoscritta nei termini indicati.
Sull'area di alcune di tali casette, "quasi tutte abitate"
veniva fondato nel 1650 un piccolo edificio ad uso di Seminario,
per le lezioni giornaliere e non per il pernottamento. Nel 1682
furono "comprate alcune casette esistenti all'intorno delle
piazza tra il ponte della Porta Toppariorum fino alla Porta detta
delle Corna, si ottenne dal generale consiglio di poter serrare,
l'anno 1700, e anche queste furono ridotte per l'uso di un nuovo
seminario". Nel 1703 furono comprate altre case, "dalla
Ruga al Seminario Vecchio", che veniva cosi ampliato con un
corpo innestato ad angolo retto sulla fabbrica del 1650. Le due
ali dell'edificio furono poi riunite dal 1706 al 1708, dopo lo acquisto
delle case interposte e si procedette alla costruzione della scalinata
di pietra a duplice rampa. Nello stesso anno
Francesco di Pietro Chimenti di Fucecchio
vi dipingeva sulla facciata figure
simboliche e sentenze. Ancora tre casette, e precisamente
quelle che restavano addossate al cavalcavia tra le mura castellane
e il palazzo Vicariale, furono acquistate nel 1712 e "ridotte
per l'uso che sopra, dal Maestro Gian Lorenzo Antonini della Bastia".
Cristiani
Testi M.L.,
"San Miniato al Tedesco: Saggio di storia urbanistica e architettonica,
Firenze
1967
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