Scongiurato lo 'spezzatino' della brunelleschiana Villa umanistica di Rusciano; nuova destinazione d'uso compatibile: scuola, centro per la progettazione in collaborazione con il comune. Sarà restaurata dall'Agenzia delle Dogane.
La villa umanistica del Quattrocento fiorentino, di attribuzione
brunelleschiana, era in vendita da parte del Comune di Firenze
- 11,5 milioni di euro (8,5 nel 2016, 4-6 milioni nel 2017) - con l'intenzione di frazionarla e cederla
a privati con uso turistico-ricettivo. Una destinazione d'uso e
un operazione progettuale notoriamente non compatibili con il carattere
storico-artistico dell'edificio e/o con la sua musealizzazione, lo leggiamo sin dalla legge n.1089 art. 11 del 1939 e succesive modifiche: "I beni culturali non possono essere distrutti, danneggiati o adibiti ad usi non compatibili con il carattere storico od artistico, oppure tali da recare pregiudizio alla loro conservazione". Solo il parco rimarrà a
destinazione pubblica, ma il verde è sempre stato fortemente
integrato con l'architettura e le parti del progetto originario
della villa. E' corretto frazionare questo complesso monumentale
unitario e le proprietà destinarle a usi completamente diversi? Esistono sufficienti garanzie di tutela per le trasformazioni
edilizie che farà il privato per adattare l'edificio alla
nuova destinazione d'uso?
(L.b.c.)
A - La
geniale soluzione d'angolo di attribuzione brunelleschiana con peduccio
e colonna in pietra serena relativa al vano scala del nucleo trecentesco. B - Planimetria
del complesso della villa con il parco e la vegetazione nello stato
attuale.
Un
importante operazione di 'Cittadinanza attiva' da parte del Quartiere
3 Gavinana, avviata dallo scorso mese di marzo, sta manifestando
un forte dissenso verso la vendita e grande preoccupazione verso
le scelte dell'amministrazione comunale. I cittadini stanno proponendo
alla giunta Renzi di escludere l'immobile dalle alienazioni per
una strategia completamente diversa: il complesso monumentale, di
grande valore storico-paesaggistico, non va alienato ma mantenuto
di proprietà pubblica, restaurato, studiato e destinato ai
cittadini.IL Consiglio comunale voterà lo stralcio della variante collegata al
bilancio che eliminerebbe il vincolo pubblico rendendo possibile
un utilizzo privato, anche di tipo alberghiero, della villa di Rusciano
a Gavinana. I cittadini da tempo si sono mossi per far sì che l'immobile
rimanesse pubblico, grazie ad una raccolta firme, contro l'intenzione
di Palazzo Vecchio di alienare l'immobile secolare. In prima linea
con i residenti i consiglieri comunali di Sel e Perunaltracittà
Tommaso Grassi e Ornella De Zordo: "Sosteniamo i cittadini che si
oppongono alla vendita della magnifica villa di Rusciano e che chiedono
che il Comune ripensi all'alienazione del bene a favore di soluzioni
alternative che gli stessi residenti stanno ipotizzando per la salvaguardia
del pregiato complesso"."Vendere il patrimonio del Comune per far
cassa è una scelta sbagliata; in questo caso sarebbe anche una perdita
grande rispetto al patrimonio comunale (cioè di tutta la collettività)
e un rischio per la conservazione dell'intero complesso, visto che
si vuole vendere la villa e una porzione di terreno di pertinenza
della casa ex rurale. Il resto, cioè il magnifico parco, rimarrebbe
pubblico, vale a dire manutenuto a spese dell'amministrazione comunale
a tutto vantaggio del futuro proprietario della villa che ne beneficerebbe
in pieno".
Tratto
da: Firenze Today, Villa Rusciano no vendita De Zordo „Vendita Villa
di Rusciano, Grassi e De Zordo: “Sostegno ai cittadini”
"Luca
Pitti, a quanto dice il Vasari, fece costruire questa villa da Filippo
Brunelleschi, ma è stata tanto trasformata da aver perso ogni connotazione
originaria. I passaggi di proprietà non si contano: alla fine del
'400 era in possesso della Signoria Fiorentina che ne fece dono
a Federico da Montefeltro, duca di Urbino; verso la metà del Settecento
fu dei Frescobaldi, poi dei Capponi e nell'Ottocento del banchiere
inglese Kerrick, quindi della famiglia Fensi e infine del Barone
de Stumm."
"Il
complesso di Villa Rusciano si trova nel comune di firenze (FI)
in una zona collinare con una magnifica vista sulla città. Il nome
deriva dal podere su cui fu costruita, un ampio appezzamento di
terra la cui vicenda inizia con la fondazione stessa della città
di Firenze, nel I secolo a.C., quando Giulio Cesare spartì il territorio
dell'agro fiorentino tra i suoi veterani. La zona collinare a sud
dell'Arno toccò in sorte a un soldato di nome Roscius, da cui il
toponimo Rusciano. Tornando alla villa, il suo primo nucleo è sicuramente
antecedente al 1300, giacché le prime notizie in merito si hanno
da Franco Sacchetti che cita la dimora e il suo podere nel Trecentonovelle.
All'epoca il complesso apparteneva alla famiglia dei Salviati. Luca
Pitti acquistò la tenuta e la fece ristrutturare verso la metà del
Quattrocento da Filippo Brunelleschi, chiedendo che l'edificio mostrasse
tutta la sua ricchezza e il suo prestigio personale, essendo a quell'epoca
uno dei cittadini più ricchi di Firenze. Il progetto originale non
fu tuttavia interamente attuato (ne sarebbe risultata una delle
più grandi ville fiorentine in assoluto) e di quel periodo resta
oggi unicamente lo scalone ed alcune parti decorative."
Testo
tratto da 'wikipedia'
Sezione
longitudinale sul nucleo trecentesco con le arcate a sesto ribassato
e colonne ottagonali tardogotiche.
"Impoverire
il patrimonio del Comune attraverso vendite di immobili per fare
cassa (e intanto spendere 2.2 milioni di euro per ripavimentare
via Panzani) è una scelta sbagliata. Utili argomentazioni di merito
e di principio esistono per tutti i 13 casi di variante al PRG che
verranno discusse col bilancio. Villa di Rusciano è una di queste,
il lotto n 10 dei beni che il Comune vuole alienare. Sarebbe una
perdita grande rispetto al patrimonio comunale (cioè di tutta la
collettività) e un rischio per la conservazione dell'intero complesso,
visto che si vuole vendere la villa e una porzione di terreno di
pertinenza della casa ex rurale. Il resto, cioè il magnifico parco,
rimarrebbe pubblico, vale a dire manutenuto a spese dell'amministrazione
comunale a tutto vantaggio del futuro proprietario della villa che
ne beneficerebbe in pieno. La villa, costruita da Luca Pitti, secondo
Vasari sotto la direzione di Brunelleschi, è il caposaldo est del
sistema agrario che insiste sull’arco collinare sud a semicorona
della città. Il caposaldo ovest è Monte Oliveto e il suo apice è
il crinale di s. Margherita a Montìci che scende verso l’Arno e
si conclude nella villa di Rusciano con il giardino e l’ampio spazio
già agricolo."
Testo
tratto da 'perunaltracittà.org' - aprile 2012
Ingrandimento
verso la facciata a sud con parte del parco e la rampa di accesso.
"La
villa appartiene ad un sistema naturalistico e insediativo fortemente
connesso alla città antica, suscettibile di nuovi e più articolati
itinerari di turismo e attività culturale, che si appoggia a luoghi
pubblici o di interesse pubblico di prim’ordine quali: villa Strozzi,
l’ex Convento di S. Gaggio, l’Istituto del Poggio Imperiale, l’Osservatorio
di Arcetri e la villa il Gioiello di Galileo oggi dell’Università,
la torre del Gallo e la Gallina (dove si conserva un prezioso affresco
del Pollaiolo) a cui corrispondono gli avamposti di Belvedere e
S. Miniato, S. Margherita a Montìci e infine Rusciano; tutti luoghi
idonei ad accogliere attive e potenziali attività legate alla tradizione
scientifica fiorentina. Privatizzare uno di questi luoghi significa
dunque interrompere un circuito collegato alla cultura scientifica
fiorentina che oggi potrebbe ben ospitare istituti culturali e di
ricerca avanzata. Una soluzione che darebbe introiti al Comune proprietario
e garantirebbe l'utilizzo pubblico e il buon mantenimento del bene".
Testo
tratto da 'perunaltracittà.org' - aprile 2012
Vista
aerea della Villa verso la facciata a Nord con la loggetta a due
campate e le finestre centinate occluse di 'scuola brunelleschiana'.
Il piazzale è attualmente destinato a parcheggio.
"RUSCIANO
presso RICORBOLI DEL PIAN DI RIPOLI nel Val d'Arno sopra Firenze.
- Villa grandiosa in un poggio omonimo, alle cui falde settentrionali
passa l'antica strada regia Aretina, nel popolo di Ricorboli, già
di S. Miniato al Monte, Comunità Giurisdizione e quasi due miglia
a ponente del Bagno a Ripoli, Diocesi e Compartimento di Firenze.
La memoria più antica di questo luogo di Rusciano si conserva in
una bolla de Pontefice Niccolò II data in Firenze lì 16 gennajo
del 1059 a favore dell'ospedale di S. Eusebio, cui fra le altre
cose confermò il possesso di un manso posto in Rusciano. In cotesto
colle di Rusciano posteriormente fece innalzare un magnifico resedio
o palazzo di campagna, il potente fiorentino Luca Pitti primo fondatore
della Regia de'Pitti in Firenze, quasi un secolo e mezzo dopo che
altra villa nel poggio di Rusciano nel 1332 fu comprata da Bivigliano
e da Silvestro fratelli e figli del fu Mainetto Baroncelli di Firenze."
Tratto
da Dizionario Geografico Fisico della Toscana - Emanuele Repetti
-Unisi
"Più
tardi il resedio di Rusciano dai Pitti passò negli Usimbardi di
Colle, quindi nel duca di Urbino, dal qual l'acquistarono i marchesi
Capponi dietro la chiesa della SS. Annunziata; e finalmente dopo
varj passaggi la stessa villa è posseduta attualmente dall'inglese
Kerrich l'Arch. Dipl. Fior. conserva fra le membrane dell'ospedale
di Bonifazio un istrumento del 16 settembre 1398, vale a dire quasi
70 anni innanzi che Luca Pitti fabbricasse la villa di Rusciano,
dal quale apparisce che allora questo luogo apparteneva, almeno
in parte, alla famiglia de'Bardi. È un contratto scritto in Firenze
nel popolo di S. Maria sopr'Arno, col quale donna Maddalena del
fu Bartolommeo di Niccolò vedova di mess. Geri d'Angelo de'Bardi
con licenza di Antonio suo figlio e monjualdo, previo il consenso
d'Jacopo e Geri altri fratelli di Antonio e figli di detta donna
e del fu Geri de'Bardi, vendé per 18 fiorini d'oro a Goro del fu
Ranieri del popolo di S. Simone di Firenze tiri podere con casa
e terre lavorative posto nel popolo di S. Miniato al Monte in luogo
appellato Rusciano. Nell'Arch. medesimo fra le pergamene del Mon.
di S. Matteo in Arcetri vi è un istrumento dei 22 ottobre 1299,
rogato in Verona, col quale Corsino del fu Gianni degli Amidei volendo
soddisfare Bernardo di mess. Ranuccio Ernarj di un debito che aveva
seco di fiorini 567, soldi 26, e denari 8, vendé a titolo di allodio
al creditore medesimo un podere posto a Rusciano nel popolo di S.
Miniato al Monte, condonando al compratore quel più che detto podere
potesse valere al di là di detta somma."
Tratto
da Dizionario Geografico Fisico della Toscana - Emanuele Repetti
-Unisi
"Sono
onorato dell’invito che mi è stato fatto di ricordare con una nota
il periodo che ho vissuto alla presidenza del V Liceo Scientifico,
poi divenuto Liceo “Piero Gobetti”: è un periodo certo temporalmente
non rilevante, ma neppure molto breve: dal 1977 al 1989. Di
questa esperienza ricordo, a parte le difficoltà dovute alla precarietà
della sede, divisa per molto tempo tra la Villa di Rusciano e l’edificio
di Piazza di Badia a Ripoli ( prima di una breve, ultima riunificazione
nella Villa di Rusciano), l’esperienza quotidiana di un lavoro comune,
condotto sempre con grande serietà dagli studenti e dagli insegnanti;
dei primi ricordo soprattutto la passione civile che li ispirava,
di partecipazione alla vita della città attraverso le lotte, caratteristiche
di quegli anni, del grande movimento studentesco. Da quel clima
nacque anche l’iniziativa di intitolare il Liceo al nome di Piero
Gobetti, di cui proprio quest’anno ricorre il centenario della nascita,
e in onore del quale venne anche pubblicata, a cura di alcuni Insegnanti,
una piccola monografia. Così il nostro Liceo si affiancava ad altri
Istituti cittadini che, intorno a quegli anni, vennero intitolati
ai nomi di Antonio Gramsci e di Gaetano Salvemini. Ricordo anche
l’esperienza dell’attività teatrale, che ha visto impegnato il Liceo,
per molti anni, sotto la guida e l’impulso datole dal Vice-Preside
prof. Vezzani, e che ha portato la nostra “Compagnia” ad esibirsi,
con notevole successo, anche nel Grande Teatro Antico di Siracusa,
cimentandosi con testi del teatro classico. Tra le iniziative degli
studenti del “Gobetti” ricordo la lotta da loro condotta per la
salvaguardia e il risanamento del bellissimo parco della Villa di
Rusciano. Auspico per il Liceo le migliori fortune, nel campo degli
studi e dell’impegno sociale.”
Prof.
Mercurio Candela
Tratto
dalla rivista "IL GOBETTI" del giugno 2006 numero monografico dedicato
ai trent'anni del Liceo a cura di Cristina Negroni - Storia del
Liceo Gobetti - www.isgobetti.it
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